È di TH Group, società tutta made in Italy, il primo posto nel “ranking by size” (le classifiche per dimensione), nei gruppi “domestic chain groups” e “domestic chain brands”, dell’ultimo rapporto (il decimo) “Hotels & Chains in Italy” (alberghi e catene alberghiere) elaborato da Horwath HTL (leader mondiale nella consulenza nel settore hotel e turismo leisure, con 52 sedi in 38 Paesi), l’unico censimento completo sulle catene alberghiere in Italia. TH si aggiudica anche il quinto posto nel capitolo “overall chain groups” (le catene nel loro complesso) e il secondo in “overall chain brands”. I risultati dallo studio di HTL sono stati presentati all’International Hotel Invest Forum di Berlino (fino a domani all’Intercontinental Hotel Berlin e al Pullman Berlin Schweizerhof).



“Noi lavoriamo per essere un grande gruppo – commenta il presidente di TH Group, Graziano Debellini – e i dati emersi dall’ultimo rapporto Hotels & Chains in Italy elaborato da Horwath HTL ci riempiono d’orgoglio. Siamo al primo posto nel ranking by size, nei gruppi domestic chain groups e domestic chain brands (cioè il ranking che riguarda l’Italia), e al secondo nella classifica overall chain brands. Un risultato straordinario per un gruppo italiano, se pensiamo che l’Italia è al quart’ultimo posto per dimensione delle strutture, che nel 90% dei casi hanno meno di 10 addetti. Un nanismo che ci penalizza nella competizione internazionale. In TH – continua Debellini – abbiamo fatto forti investimenti per dotarci di una gestione manageriale moderna, abbattere i costi fissi, ricorrere a una capitalizzazione adeguata. Continueremo su questa strada grazie alla lungimiranza dei nostri soci e dei consiglieri di amministrazione che ci supportano in questo percorso. Oggi stiamo lavorando a nuove acquisizioni e ci sentiamo abbastanza forti da iniziare a pensare anche oltre i nostri confini”.



La ricerca di HTL “ha fatto riferimento sulle stime dei principali istituti di ricerca internazionali, che hanno previsto il ritorno dei flussi turistici, soprattutto nelle principali destinazioni turistiche italiane, ai livelli pre-pandemia nel 2024, con un solido consolidamento già nel 2023“, ha detto Zoran Bacic, senior partner & managing director di HTL Italy. Un risultato che è stato fortemente “spinto dai turisti stranieri – ha aggiunto nella presentazione Maria Carmela Colaiacovo, presidente Confindustria Alberghi -: nel 2022 un aumento dell’88% negli arrivi e dell’81,4% nei pernottamenti rispetto al 2021. Numeri che hanno avuto un impatto immediato sulla nostra bilancia dei pagamenti, che ha chiuso il 2022 con un saldo positivo di oltre 18,2 miliardi, grazie alla spesa dei turisti stranieri in Italia, salita a 44,2 miliardi rispetto ai 21,7 del 2021. Oggi il 2023 è considerato da molti quale anno della vera ripresa”. “I cambiamenti del mercato – secondo Cristina Mottironi, direttore MET, il master in tourism economics and management della Bocconi – mostrano anche il potenziale per nuovi profili di lavoro e competenze ai quali l’industria alberghiera deve dare valore. La pressione sulla forza lavoro dell’hotel e i modi per attrarre e trattenere i clienti rimangono una priorità del settore. Il report mostra una prospettiva brillante per il prossimo futuro dell’industria alberghiera italiana”.



Il ranking. Ecco la classifica delle prime venti posizioni per dimensioni.

Catene nazionali: TH Resorts (30 strutture, 6048 camere), Gruppo UNA (47, 5339), Bluserena (13, 4264), Iti Hotels (30, 4142), Starhotels (26, 3847), Alpitour (14, 3276), Blu Hotels (30, 3210), Gruppo Studio Vacanze (18, 3088), Aeroviaggi (13, 3082), CDShotels (12, 2383), iH Hotels (22, 2258), Apogia Hotels Group (36, 2220), Geturhotels (15, 2123), Amapa Group (18, 2110), Aurum Hotels (16, 2108), Club Esse Hotels & Resorts (13, 2092), Chincherini Holiday Group (25, 2075), Parc Hotels Italia (13, 2004), Hnh hospitality (15, 1970), Gruppo Loan Hotels (14, 1765). Nelle prime tre posizioni della classifica per le catene internazionali figurano invece Best Western, Accor e Marriott.

Brand di catene nazionali: TH Resorts, Bluserena, UNA Hotels, Blu Hotels, Studio Vacanze, VOI Hotels, Starhotels Premium, CDSHotels, Iti Hotels – Marina H&R, iH Hotels, Geturhotels, Aurum, Club Esse, Chincherini Holiday Group, Parc Hotels, Apogia Hotels Beach, Mangia’S Resorts, I Grandi Viaggi, Aries, Delphina. Nelle prime tre posizioni della classifica per i brand di catene internazionali figurano invece Best Western, NH Hotels, B&B.

Lo studio. Nel 2022 erano 287 i brand di catena presenti in Italia, di cui 158 nazionali. Tuttavia, poiché molti brand coprono diverse scale di mercato, il numero potenziale potrebbe essere valutato in 465, di cui 300 nazionali. I gruppi nazionali rappresentano 1249 hotel; i gruppi internazionali hanno raggiunto 643 proprietà. Con 119 camere per hotel, le proprietà di lusso detengono ancora le dimensioni medie più grandi su tutte le scale alberghiere. In questo segmento, il divario di capacità tra i gruppi internazionali e nazionali è più stretto.

Nell’ultimo decennio, la penetrazione delle camere d’albergo di catena rispetto allo stock italiano è gradualmente aumentata, con un tasso sostenuto del 3,4% (CAGR, il tasso annuo di crescita composto), mentre lo stock complessivo delle camere è rimasto pressoché stabile (-0,2% CAGR). Sebbene minimo nei valori assoluti, il crescente divario tra il tasso di penetrazione registrato degli hotel di catena mostra il ruolo crescente degli operatori in Italia. Il tasso di penetrazione delle camere nel segmento economy è stabile al 2%: un segmento ancora non sfruttato, da esplorare ulteriormente, sia in termini di targeting del marchio che del prodotto.

La Lombardia (16,8%), il Lazio (14,1%), la Sardegna (11,5%) e il Veneto (10.19%) tengono ancora insieme più della metà degli hotel di marchi in Italia, rappresentando il 52% del totale. Rispetto all’anno precedente, tutti le prime dieci catene sono cresciute in media del 4% in termini di camere. Solo Milano e, in particolare, Genova hanno visto diminuire il loro portafoglio di camere di -103 (-1%) e -305 chiavi (-9%), rispettivamente, nonostante il loro numero di proprietà sia aumentato di 8 proprietà per la prima, e +1 per la seconda.

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