Caterina Caselli è diventata una vera e propria icona della musica e del mondo dello spettacolo in Italia. La cantante, protagonista del documentario “Una vita, 100 vite”, ha condiviso la propria vita con Pietro Sugar, suo marito e grande produttore musicale, conosciuto proprio grazie al suo lavoro.

Piero Sugar e Caterina Caselli si sono incontrati appena ventenni e da allora non si sono più lasciati. La Caselli aveva 24 anni quando Piero è entrato nella sua vita. L’uomo ha dovuto insistere molto per convincerla a sposarlo: lei, infatti, non credeva nel matrimonio. Il grande giorno è arrivato nel 1970 e un anno dopo è nato loro figlio, Filippo.



Caterina Caselli, vita privata e successi

Caterina Caselli è la protagonista del documentario “Una vita, 100 vite”. La cantante, diventata famosa con la sua “Nessuno mi può giudicare”, è nata a Modena il 10 aprile del 1946: ha dunque 75 anni. Nel 1960, quando aveva solo 14 anni, ha perso il padre, suicida. A 17 anni ha partecipato alla rassegna Voci Nuove di Castrocaro, arrivando in semifinale.



Grazie al lavoro, la Caselli ha conosciuto suo marito Pieto Sugar, editore musicale con il quale ha cominciato una collaborazione e poi una relazione. Nel 1970 la coppia si è sposata e dopo un anno ha avuto il primo figlio, Filippo. “Spesso e volentieri dopo i concerti e le serate mi ritrovavo sola in albergo e mi dicevo: cosa pagherei per essere con i miei amici, poter mangiare una pizza come tutti gli altri. Mi è mancato molto anche non poter studiare. Poi è accaduta una cosa molto importante, che mi ha cambiato la vita: mi sono innamorata di Piero: mio marito”, ha raccontato la cantante a Vanity Fair.



Caterina Caselli, il significato di “Nessuno mi può giudicare”

Caterina Caselli a tutto tondo ai microfoni di Oggi è un altro giorno. La leggenda della musica italiana si è raccontata senza filtri, a partire da “Nessuno mi può giudicare”, brano che l’ha consacrata anche grazie ad Adriano Celentano, ecco perché: «Lui scelse un’altra canzone bellissima del suo repertorio e lasciò libera questa: la canzone mi ha cambiato la vita, naturalmente».

Nel corso dell’intervista, Caterina Caselli si è soffermata su questo brano, divenuto un inno liberatorio per le donne: «Un po’ lo percepivo, io sono nata in Emilia, una regione dove le ragazze iniziano a studiare e lavorare presto. Avevo questo senso di una certa sicurezza, non ero intimidita. Quando si è giovani si è incoscienti e si è più portati a dire quello che si pensa, senza contare sino a dieci». Poi una battuta sul casco d’oro: «Anche lì è stato un caso. Io avevo i capelli più lunghi. Il direttore artistico aveva una moglie che andava dai Vergottini, andai dai parrucchieri e mi dissero: “Non si vergogna ad andare in giro così?”. Mi trovavano trasandata: mi hanno tagliato i capelli e fatto il colore. Per strada incontrai Ravera, che non mi riconobbe: mi disse che sembravo la figlia della Caselli». (Aggiornamento di MB)

Chi è Caterina Caselli?

Caterina Caselli, la sua vita, la sua carriera e i successi nel film – documentario “Una vita, 100 vite” trasmesso in prima serata su Rai3. La cantante e produttrice discografica, intervistata da IoDonna, ha parlato così del film: “ero terrorizzata all’idea di ripercorrere il passato, però adesso sono contenta. Ho dedicato il film a mio padre, mia madre e mio cugino, don Rino, per 40 anni parroco del Duomo di Modena: un punto di riferimento importante, rigoroso e al tempo stesso giocoso. Quando venne ordinato sacerdote, sotto l’abito talare indossò la maglia rosa di una mia vittoria al Cantagiro!”. Non solo, la Caselli ha raccontato come questo film dedicato alla sua vita sia stato anche terapeutico da un certo punto di vista: “mi sento sollevata. E poi mi piaceva che i miei tre nipoti conoscessero la mia storia, da quando – bambina – non riuscivo a star ferma se sentivo la radio e in classe mi prendevano in giro: Poverina, deve cantare”.

A sorpresa la cantante ha rivelato: “mia madre non voleva che cantassi e così, finita la scuola dell’obbligo, ho trovato un posto da segretaria per pagarmi le lezioni del maestro Callegari. Quando il solista della sua orchestra partì per il servizio di leva, feci di tutto perché mi scegliesse. Sapevo che mancava il bassista: mi misi pure a studiare il basso”.

Caterina Caselli: il grande successo con “Nessuno mi può giudicare”

Classe 1946, Caterina Caselli è nata il 10 aprile a Modena. Giovanissima comincia a farsi conoscere nel mondo della musica. A soli 17 anni è in gara al Festival delle Voci Nuove di Castrocaro dove conosce Gigliola Cinquetti. La sua grande occasione arriva qualche anno dopo: è il 1966 quando la Caselli riceve la canzone “Nessuno mi può giudicare” rifiutata da Adriano Celentano. Con il brano partecipa in gara al Festival della Canzone Italiana di Sanremo in coppia con Gene Pitney. Non vince, ma il suo brano diventa una hit ancora oggi tra le più amate dal pubblico del Festival (e non solo).

Non solo cantante, ma anche attrice di musicariello. La musica resta però il suo grande amore: nel 1968 torna a Sanremo con il brano “Insieme a te non ci sto più”, un altro grande successo. La sua vita cambia quando incontra l’uomo della sua vita: Pietro Sugar, titolare dell’omonima casa discografica. Inizia così a dedicarsi anche alla produzione di nuovi talenti tra cui ricordiamo: Gerardina Trovato, Andrea Bocelli, Elisa e i Negramaro.