Ieri è andata in scena la prima di “Paolo Conte alla Scala. Il Maestro è nell’anima” al Torino Film Festival. È il racconto del concerto del 19 febbraio scorso che si è celebrato nel tempio della lirica mondiale, con la regia di Giorgio Testi. In sala c’era Caterina Caselli, dalla cui idea è nata il film prodotto dalla Sugar e distribuito nelle sale da Medusa. “Vorrei che lo andassero a vedere tutti, è un capolavoro”, ha affermato in una intervista a Il Giornale.



La cantante vorrebbe attraverso il film abbattere le barriere generazionali. “Paolo Conte è un esempio anche per i giovani e i giovanissimi”. Il contenuto rispecchia proprio la personalità del protagonista. “Dentro ci sono le sue canzoni, che già loro sono film. Lui racconta anche come nascono i pezzi, ci fa entrare nel suo mondo”. Una cornice abbastanza complicata. “A suo tempo ho imparato a fargli promozione nonostante i suoi no. No alla tv. No a questo, no a quello. Allora magari filmavamo i suoi concerti per i telegiornali oppure facevamo le cassette. Dalla, Celentano e Bertè parlavano bene di lui. Una volta chiesi a Mario Soldati se avrebbe avuto successo. Lui rispose: ‘Non so, perché non contiene volgarità’”.



Caterina Caselli: “Paolo Conte un esempio per i giovani”. Il film

L’idea del film su Paolo Conte a Caterina Caselli è nata molti anni fa. “Una sera ero con Dionne Warwick e passammo davanti alla Scala. Le chiesero se le sarebbe piaciuto esibirsi lì e io capii che era il posto giusto anche per lui. Quando l’ho visto suonare agli Arcimboldi l’anno scorso ho realizzato che era arrivato il momento giusto”. Dopo decenni, dunque, il sogno si è realizzato. “La cullavo da tanti, tanti anni, da quando lavoravo con lui nella casa discografica Cgd e mi ero accorta che lui faceva già l’opera totale, era allo stesso tempo musicista e sublime poeta. Come diceva mia madre, la tenacia vince sempre”, ha concluso.

Leggi anche

Chi sono Luigi e Carlotta, genitori di Paolo Conte/ La passione per il jazz trasmessa dal padre