A Storie Italiane il caso di Caterina, una ragazza ex anoressica che dopo tante difficoltà e grande forza di volontà è riuscito a superare questa malattia: “Quando avevo 18 anni ho cominciato ad aver paura del cibo, causa un forte problema alla colecisti, avevo i calcoli, e questa cosa mi portava a digerire male e a sentirmi molto male. Da questo primo incipit negativo ho cercato strade alternative per sentirti meglio e imbocchi quella dell’autolesionismo, vai a fare del male al tuo corpo per toglierti quella sensazione di gonfiore e malessere, e la prima cosa che fai sono due dita in gola, poi relazioni nocive, palestra, lassative, è stato un periodo molto brutto della mia vita, e che ho accantonato ed ora ho la strada spianata verso qualcosa di concreto”.



E ancora: “Un primario mi ha definito carcassa, mi ha ferito perchè è stato molto crudo, ha detto ai miei genitori che ero uno scheletro e una rompiscatole. Questo mi ha portato a prendere coscienza di me e nel contempo a non voler dare ragione a queste persone che mi credono un caso umano da curare, io voglio vivere”. Oggi Caterina a che punto è? “Bisogna essere seri e capire che dall’anoressia non ci si esce, tu ci convivi e devi tenerla a bada”.



CATERINA, EX ANORESSICA, LA STORIA DI ALBA: “PESAVO 37 KG”

“Io ero in carrozzina e pesavo 27-28 kg – ha detto ancora Caterina riferendosi agli insulti del medico – ho preferito lavorare su me stessa senza abbassarmi al suo livello e incassando il colpo”. In studio anche Alba, altra ragazza che ha sofferto di anoressia e che è arrivata a pesare 37 chilogrammi: “E’ importante che ti curino persone formate – dice con riferimento alla vicenda del medico – io mi sono ammalata tardi, avevo quasi a 20 anni”.

“Da cosa è nata l’anoressia? Io avevo tanti demoni dentro su cui non avevo mai lavorato e negli anni hanno fatto scattare in me questa sensazione di non essere all’altezza. Ho avuto una famiglia fantastica ma ho sentito il dovere di essere una figlia perfetta, all’altezza, ma anche la ragazza perfetta, e quindi ho pensato che l’unico modo per gestire tutto sarebbe stato gestire il cibo attraverso cui avrei gestito me stessa. Mentre vivevo quella cosa non mi accorgevo, a me sembrava tutto giusto”. E ancora: “Noi giovani sentiamo dalla società questa cosa che bisogna andare bene a scuola, essere una brava figlia, essere una brava amica, non dire mai di no per non deludere gli altri. All’inizio, a maggio 2018, ho avuto la cosiddetta luna di miele in cui ti senti forte, poi ad un tratto mi sono trovata con un corpo che mi faceva stare male”.