Caterina Varzi ha parlato tempo fa del suo primo incontro con Tinto Brass, quello che ha cambiato la vita ad entrambi. Il regista l’aspettava nella hall di un hotel dei Parioli, a Roma. La psicanalista, nonché avvocato, rappresentava la società di produzione cinematografica di Ziva, un film che non è mai stato realizzato. «“Attrice?” mi chiese. “No, avvocato”, dissi io. Ma lui rimase della sua idea, era convinto che io simulassi per avere la parte…», raccontò Caterina Varzi al Corriere della Sera. Dal sospetto nacque la curiosità, così si passò alla frequentazione, fino al matrimonio. «È una forma di amore che non ho mai provato. Adoro la sua dolcezza, la sua ricchezza intellettuale, la sua nuova compostezza e anche le sue paure». I due hanno stretto un patto, suggellato dalle nozze. «Abbiamo parlato molto di eutanasia, trovandoci d’accordo. Se ci verremo a trovare in condizioni indegne io aiuterò lui o lui aiuterà me», disse. Caterina Varzi spiegò di essere pronta ad accompagnarlo nell’ultimo viaggio della vita di Tinto Brass, che ovviamente gli auguriamo sia lungo: «Ne sono convintissima e affronterò le conseguenze del caso. È il nostro grande patto». (agg. di Silvana Palazzo)



CATERINA VARZI, LA BATTAGLIA LEGALE CON I FIGLI

È un momento difficile per Caterina Varzi, moglie di Tinto Brass. Colpito da un ictus nel 2010, da cui si era completamente ripreso, ha accusato un nuovo malore. La sua stessa compagna di vita ha anticipato la notizia del ricovero del regista al Corriere della Sera: «Si tratta di un momento delicato e deve stare sotto osservazione». Per la donna si profila un’altra battaglia al fianco del marito, dopo quella per la gestione del patrimonio. Finito sotto tutela dopo il primo ictus, Tinto Brass aveva affidato i suoi beni proprio alla nuova moglie, ma i figli proposero un amministratore per timore che il padre disperdesse il patrimonio di famiglia. Il figlio Bonifacio vinse la causa, ma la moglie si mostrò comunque in disaccordo evidenziando il fatto che il regista è capace e autonomo. Tinto Brass e Caterina Varzi hanno quindi impugnato la decisione del giudice presentando ricorso in appello. Ora però la priorità è un’altra per Caterina Varzi. (agg. di Silvana Palazzo)



CATERINA VARZI, CHI È LA MOGLIE DI TINTO BRASS

Dalla comune passione per il cinema al matrimonio, Caterina Varzi è la moglie di Tinto Brass, erede di quelli che per tutti era Tinta ovvero Carla Cipriani, la prima e adorata moglie del regista morta nel 2008. Proprio poco tempo dopo, grazie ad una trattativa per una società di produzione che la Varzi seguiva in veste di avvocato, Tinto Brass la conobbe e ne rimase folgorato. Lei era bella e interessante anche se, come la stesa moglie ha rivelato, mai è riuscita ad occupare il suo cuore totalmente come la Cipriani: “Credo di aver preso il suo posto, ma solo dal punto di vista professionale”, disse. Da quel momento in poi, però, la loro unione fu totale visto che lei entrò nella sua vita rivoluzionandola diventando la sua musa ma anche co-sceneggiatrice e consigliera fino a quando, nel 2017, i due si sono sposati non senza polemiche da parte dei figli del regista.



“CATERINA VARZI HA LE CHIAVI DELLA MIA VITA”

Caterina Varzi è rimasta al fianco di Tinto Brass nel suo momento peggiore ovvero quando, colpito da un ictus, si è dovuto rimboccare le maniche mettendo da parte l’idea del suicidio. Lui stesso nel 2013 aveva confessato: “Senza di lei non sarei qui. Quando ho ripreso coscienza ed ero immobile e non riuscivo a parlare Caterina era lì e io riuscivo a pensare solo: quanto sei bella. È stato un momento difficile, la verità è che ho pensato anche al suicidio. Invece eccomi qui. Caterina mi ha riportato alla vita e alla memoria”. Proprio dopo questi terribili anni è arrivato il matrimonio ma con il mancato consenso dei figli di Tinto Brass convinti che il padre non fosse in grado di amministrare il suo patrimonio. Il giudice diede loro ragione ma nominando la moglie. Caterina Varzi, classe 1961, è nata a Soverato ma vive a Bologna. Ha conseguito la laurea in Giurisprudenza e poi un master in psicologia giuridica. Ha lavorato come ricercatrice universitaria per poi lavorare come legale in uno studio della città occupandosi proprio di cause legali cinematografiche, le stesse che le hanno permesso di conoscere Tinto Brass. Lui in più occasioni ha ammesso che la moglie “ha le chiavi della mia vita”, toccherà a lei decidere il futuro del regista dopo questo nuovo malore?