A poche ore dalla cerimonia in cui le verrà assegnato il Leone d’oro alla carriera alla Mostra di Venezia 2022, Catherine Deneuve si dice «orgogliosa e felice» di questo riconoscimento. Al Lido si è presentata con la bandierina dell’Ucraina sulla camicia blu, ma su questo la Grande Dama del cinema francese non vuole sbilanciarsi: «Questa decisione non ha nulla di speciale, non voglio parlarne, non voglio esprimermi, le mie parole potrebbero essere travisate. Ma sono consapevole di ciò che succede nel mondo, ogni giorno spero che le cose, lì, possano risolversi». Ne parla al Corriere della Sera, il cui inviato a proposito del leggero ictus che ha aggredito la Deneuve precisa che si è ripresa, ma «fatica a rispondere, e il suo italiano, come lei, è meno sicuro».

Ma Catherine Deneuve è pronta a portare la sua eleganza e a prendersi il tributo che merita lei che non si guarda mai indietro. «Ho appena finito un film su Bernadette Chirac e suo marito Jacques Chirac, l’ex presidente francese, presto ne giro uno in Belgio in una fattoria, si intitola Funny Birds, sarò in mezzo alle galline». Guarda avanti, dunque, Catherine Deneuve. Infatti, lo scorrere del tempo lo «vive meglio in Europa che negli Stati Uniti», nella convinzione che per un’attrice sia meglio invecchiare in Europa.

CATHERINE DENEUVE NÉ SEX SYMBOL NÉ ICONA

Icona di stile, ma soprattutto di donna senza schemi, che si sposa e fa figli fuori dal matrimonio, che lavora e preferisce la solitudine se le cose in amore non funzionano, Catherine Deneuve non ritiene di essere stata una sex symbol. «Non lo sono mai stata. Forse a causa del mio aspetto, il fatto di essere bionda… Ma se rivedete delle mie vecchie foto non appaio mai in posa sexy». La sua sfida è stata mantenere questo look. Ma non si sente neppure una icona: «Potete usare questo termine, siete liberi di farlo, ma non lo sono» . Inoltre, l’attrice non si sente neppure di dover dare consigli alle giovani attrici per la loro carriera, bensì per la loro vita: «Di essere fedeli a sé stesse, ai propri gusti, alle proprie idee. Gli attori sono solo una parte del film e il risultato a volte non è quello che ci si aspettava».

Riguardo i registi, ricorda che non si può immaginare il possibile successo dalla lettura della sceneggiatura: «Spesso del loro talento ti rendi conto dopo, a cose fatte, quando si lavora insieme per la prima volta è tutto più complicato. Talvolta vengono dal niente e diventano famosi». Tornando alla sua carriera, è inevitabilmente legata anche al cinema italiano: «È stato sempre molto importante». Infine, anche se le piace guardare i film a casa, non ha perso l’amore per la sala: «Non solo per il suono, è l’atmosfera… Le cose si percepiscono in modo diverso in sala. Amo il cinema e vado il cinema».