Rivedremo presto Catherine Spaak al cinema. L’attrice francese, infatti, è stata impegnata sul set de La vacanza, film di Enrico Iannaccone, già regista de La buona uscita, che dovrebbe arrivare quest’anno nelle sale. Nel cast della pellicola troviamo anche Carla Signoris, la moglie di Maurizio Crozza, Antonio Folletto, Luca Biagini e Veruschka. Il film racconta la storia di un uomo affetto da un disturbo bipolare che incontra una donna che manifesta i primi sintomi del morbo di Alzheimer. Vedremo probabilmente la Spaak nel corso della puntata di Techetechetè in onda questa sera su Rai 1, dedicata a Johnny Dorelli. I due, infatti, si sono sposati nel 1972, dopo essersi conosciuti nel 1968 sul set del musical televisivo La vedova allegra. La loro relazione è durata alcuni anni e i due hanno anche avuto un figlio di nome Gabriele.



CATHERINE SPAAK, L’INCONTRO CON JOHNNY DORELLI

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Johnny Dorelli raccontò così l’incontro con Catherine Spaak: “Conobbi invece la mamma di Gabriele, Catherine Spaak, mentre interpretavamo La Vedova allegra. Donna difficile e bellissima. Per due mesi quasi non mi salutò poi prese lei l’iniziativa. Mi invitò nella sua camera proprio il giorno che stavo malissimo per colpa degli stivali realizzati dal costumista per alzarmi un po’. Mi si gonfiarono i piedi e avevo dei mancamenti. Le risposi: ‘Ti spiace se facciamo domani?’”. I due formarono anche una coppia artistica, visto che incisero insieme alcune canzoni, tra cui “Non mi innamoro più” e “Proviamo a innamorarci”. La separazione tra la Spaak e Dorelli avvenne nel 1988, ma l’uomo stava da tempo ormai con Gloria Guida, che sposò poi nel 1991.



CATHERINE SPAAK, MONDO DEL CINEMA AMBIENTE MISOGENO

Recentemente Catherine Spaak, durante la trasmissione radiofonica “I lunatici”, in onda su Radio 2, ha avuto modo di raccontare quanto fosse stato difficile per lei, giovane ragazza francese, arrivare a lavorare in Italia, in un mondo, quello cinematografico, piuttosto maschilista. “Pensavo che il cinema fosse abitato da persone aperte, libere, con una certa mentalità, e invece in Italia non era così. C’erano delle regole dure, il modo di girare era diverso da quello di oggi, sul set c’erano trenta quaranta uomini tra tutti quelli che lavoravano mentre di donne c’era l’attrice, la sarta e la segretaria di edizione, quindi era un mondo di uomini, con le regole degli uomini e una sicura ed evidente misoginia”, ha detto la Spaak, che ha parlato anche di “bullismo” nei suoi confronti sul set del film L’armata Brancaleone.

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