Catherine Spaak, celebre attrice, si è raccontata in un’intervista pubblicata sulle colonne di “Io Donna”, nella quale ha ripercorso la sua intera carriera, ma anche la sua esistenza e le sue storie d’amore. Innanzitutto, la 76enne ha sottolineato come il cinema l’abbia salvata, dandole un’identità, una forza, però quell’avventura sul grande schermo nacque davvero per caso e fu preceduta da un episodio: quando aveva 14 anni, il padre, sceneggiatore, andò a prelevarla in un collegio parigino e la portò sul set del film “Il buco”, dove cercavano un adolescente che interpretasse un piccolo ruolo. La giovane Catherine, però, rimase traumatizzata da quell’esperienza e decise che quello non sarebbe stato il suo futuro. O, almeno, così pensava.

Pochi anni più tardi, infatti, i suoi genitori si separarono, lei esclusa dall’Opéra di Parigi per via della sua statura (1,75 metri) e, a quel punto, scelse di sostenere un provino per “Dolci Inganni” di Alberto Lattuada, amico del padre. “Nessuno in famiglia credeva in me, lui sì – ha confessato Spaak –: ero stata segnalata anche a Carlo Ponti, produttore del film, da Sophia Loren. Anni dopo andai sul set di un lungometraggio per ringraziarla e facemmo molte foto insieme: non ne è mai uscita una…”.

CATHERINE SPAAK, TRA AMORI E CONTRATTI

A “Io Donna” Catherine Spaak ha confidato che inizialmente era suo padre a firmare i contratti e percepire i suoi stipendi. Lei non aveva niente: “I primi due anni a Roma li ho passati con un cappotto e, sotto, i vestiti estivi”. Così, quando le proposero la pubblicità del sapone Lux, lei accettò, a patto che consegnassero i soldi direttamente a lei. Successivamente, quando si sposò col collega Fabrizio Capucci, da cui ha avuto la figlia Sabrina, cominciò a gestire i suoi guadagni in autonomia. Arrivò però la separazione e nel 1963 il giudice le tolse la bambina in quanto Catherine Spaak era “attrice, dunque donna di dubbia moralità”. Oggi, purtroppo, l’artista non ha alcun rapporto con la figlia, nonostante abbia fatto numerosi tentativi di riavvicinamento. In seguito, si è sposata altre tre volte: nel 1972 con Johnny Dorelli, nel 1993 con Daniel Ray e nel 2013 con Vladimiro Tuselli. Oggi, è single: “Si deve accettare e vivere bene la solitudine, non si può tollerare la mancanza di rispetto. Un paio d’anni fa ha scoperto di essere in grado di vivere da sola e che, anzi, ne aveva davvero bisogno”.

CATHERINE SPAAK: “NEL 2020 MI DIEDERO PER MORTA, INVECE…”

Nella parte conclusiva del dialogo con “Io Donna”, Catherine Spaak ha affrontato la questione connessa al grave problema di salute che l’ha colpita pochi mesi fa. “Nel 2020 ho avuto un’emorragia cerebrale. Ero stata data per morta, hanno addirittura chiamato i parenti per l’estremo saluto. Invece, sono stata fortunata, mi sono salvata e ho recuperato, pur dovendo reimparare a camminare”. L’unico disturbo che quell’evento le ha lasciato in eredità si è tradotto in una riduzione della vista dall’occhio destro, ma, malgrado questo, l’attrice riesce a leggere e dipingere. Riguardo al movimento #Metoo, Catherine Spaak ha rivelato di avere ricevuto molestie sul lavoro (abusi mai) e di averle segnalate trent’anni fa, ma in quel periodo le colleghe le risposero che a loro non era accaduto niente di tutto ciò e la discussione terminò ancor prima di germogliare. Infine, un ricordo connesso alla sua attività cinematografica: “Con Pippo Franco rimanemmo prigionieri del Negus, ad Addis Abeba, durante le riprese de ‘La via dei babbuini’, ambientato in Africa”.