Catherine Spaak, che lo scorso aprile ha compiuto 75 anni, si racconta a cuore aperto e togliendosi anche qualche sassolino dalle scarpe in una lunga intervista al settimanale Oggi. L’attrice francese ha avuto quattro mariti: Fabrizio Capucci, Johnny Dorelli, l’architetto Daniel Rey e Vladimiro Tuselli: “Mi meraviglio della meraviglia di chi si meraviglia perché ho avuto quattro matrimoni. Mi pare che Maurizio Costanzo abbia avuto una moglie in più. È più peccaminoso chi ha avuto cento amanti di quattro mariti. Anzi, spero ne arrivi un quinto”, ha detto la Spaak confermando la separazione da Tuselli, 18 anni più giovane di lei. Dopo essersi divisa per anni tra Venezia e Roma, ora è tornata a vivere stabilmente nella Capitale. Durante la sua carriera da attrice, Catherine Spaak ha ricevuto molte attenzioni da colleghi e produttori, non sempre gradite: “Ebbi un brutto rapporto con Ugo Tognazzi, che fece avances molto insistenti e puntualmente respinte, e non prese bene la cosa”.
Con Oggi, Catherine Spaak ripercorre anche la sua carriera televisiva da Forum, di cui fu la prima conduttrice, al “suo” Harem: “Lo feci per 15 anni, era un mio format e fu sospeso all’improvviso, quando ancora registrava ascolti altissimi nella seconda serata di Rai 3 che prima raccoglieva scarti”. L’attrice rivela che fu Paolo Ruffini, allora direttore di Rai 3, a darle la notizia della chiusura del programma: “Me lo comunicò senza spiegazioni e con un mezzo sorrisetto sulle labbra. Ci rimasi molto male. Facevo tv da anni, avevo qualche altra idea nel cassetto: chiesi un appuntamento per esporgliela, ma non mi volle neanche ricevere”. La Spaak si toglie un sassolino dalla scarpa anche nei confronti di Giorgio Gori, che all’epoca dirigeva Magnolia: “15 anni fa gli esposi i progetti, uno in particolare, e alla fine mi disse: “Niente male, l’idea è carina, non mi dispiace, lei è ancora una bella donna, ma vuole che sia sincero?”. Certo che sì. “È troppo vecchia”. Rimasi sconcertata. Avevo sessant’anni”. A 75 anni, però, Catherine Spaak ha imparato a non serbare rancore e godersi le piccole gioie della vita.