Eleonora Daniele ha aperto oggi la prima puntata della stagione di Storie Italiane parlando subito di un fatto di cronaca drammatico e che ha riempito le pagine di cronaca nera nel corso della stagione estiva: le morti di Viviana Parisi e del figlioletto Gioele. Tra i presenti in studio intervenuti nel dibattito sull’argomento, anche l’attrice Catherine Spaak che sorprendentemente ha avanzato una critica, seppur in modo educato, alla trasmissione, dando un suo punto di vista del tutto contrapposto a quello degli altri presenti: “Io non ho seguito la storia perchè non ero in grado di farlo e secondo perchè non sono un medico, non sono una psichiatra, non sono una psicologa, non sono un medico legale e quindi mi dissocio dall’accanimento nel dare notizie terribili come questa che non avrei voluto sentire nemmeno questa mattina venendo qui”. La sua è stata senza dubbio una posizione “scomoda” ed inaspettata ma che non ha affatto infastidito la padrona di casa, la quale anzi ha accolto l’opinione della sua ospite con grande professionalità, accettando ogni punto di vista anche differente.
CATHERINE SPAAK CRITICA STORIE ITALIANE SU CASO VIVIANA PARISI
Catherine Spaak ha proseguito il suo commento sulla vicenda di Caronia aggiungendo: “Anche se sentendo quello che ho sentito mi fa molto male e penso lo faccia a molta gente, su questo non sono d’accordo che si facciano trasmissioni o che si parli tanto e si raccontino dettagli che credo e spero che tante persone non vorrebbero condividere”. Eleonora Daniele si è detta molto contenta della presenza della Spaak e del suo punto di vista sul caso, “condivisibile” anche se, ha proseguito, “c’è una mamma che soffre ed ha voluto parlare con noi e difendere la figura della figlia anche se questa estate se ne è parlato molto, a volte troppo”. Pur riconoscendo una certa esagerazione, la Daniele ha aggiunto: “occorre dare risposte e strumenti di lettura ai casi di cronaca”. L’attrice ha quindi controbattuto: “io rispetto anche quello che fate, mi dissocio da questo ma vi rispetto, capisco le necessità ma non sono tanto sicura che sia la gente e il pubblico che lo vuole. Su questo non sono d’accordo”. Quindi, commentando l’attrazione delle persone a tutto ciò che è oscuro, la Spaak ha concluso: “Sono d’accordo su questo, è come il porno e il non porno, il lecito e non lecito, dov’è il limite dell’informazione, quando si arriva al morboso allora questo ha bisogno di essere censurato”.