La vicenda relativa all’espulsione di Novak Djokovic dall’Australia, dove avrebbe dovuto partecipare al torneo di tennis degli Australian Open, per la mancata vaccinazione contro il Covid-19, ha creato non poco scalpore e a commentarla è stata anche Alessandro Cattelan. Il conduttore italiano ha affidato il suo parere ad un tweet: “Ha tutto il diritto di decidere se vaccinarsi o meno ma considerarlo un martire o un simbolo è surreale. Rosa Parks è scesa dall’autobus, non si è nascosta sotto il sedile per fregare il conducente”, ha scritto.
Rosa Parks, utilizzata come metro di paragone con Novak Djokovic dal conduttore, è la attivista americana che negli anni Cinquanta divenne simbolo del movimento per i diritti civili poiché si rifiutò di di cedere il posto su un autobus a un bianco, dando così origine al boicottaggio dei bus a Montgomery. Il suo gesto di coraggio divenne iconico.
Cattelan: “Surreale considerare Djokovic martire”. Il tweet critico
Alessandro Cattelan ha dunque criticato Novak Djokovic per il suo comportamento: “È surreale considerarlo un martire”, ha sottolineato. Il tennista, d’altronde, oltre a non essersi vaccinato contro il Covid-19, ha anche rilasciato informazioni false nella dichiarazione di immigrazione, negando di avere viaggiato in altri Paesi nei giorni precedenti. Inoltre, c’è da chiarire anche la questione relativa alla presunta positività del serbo al virus: lui dichiara infatti di esserne venuto a conoscenza il 16 dicembre e di avere incontrato nei giorni successivi un giornalista.
Il clamore mediatico, dunque, potrebbe essere l’ultimo dei problemi dell’atleta, il quale potrebbe incorrere in una condanna a livello penale ed anche in una squalifica a livello sportivo per gli illeciti commessi. Il popolo del web, intanto, si è diviso: alcuni lo hanno accolto come un simbolo del movimento no-vax, mentre altri lo condannano aspramente per avere tentato a tutti i costi di partecipare agli Australian Open, pur non avendone diritto.