Un ragazzo di 17 anni è morto annegato a Cattolica mentre faceva il bagno con un amico. La tragedia è avvenuta nel pomeriggio di mercoledì, intorno alle 17:30, ma si è avuta notizia solo oggi di quanto accaduto. Il ragazzo, di origini senegalesi ma residente a Rimini con i genitori, probabilmente non sapeva nuotare. È stato ritrovato due ore dopo incagliato nella barriera di scogli antistante il bagno 44. Stando alle indagini della Capitaneria di Porto di Rimini, il 17enne stava facendo il bagno con un amico, connazionale, quando a causa del mare mosso e del vento è stato trascinato sott’acqua.



L’intervento del bagnino di salvataggio è stato tempestivo: è riuscito a trascinare a riva il compagno, mentre il 17enne veniva coperto da un’onda. Qualche ora dopo il cadavere è stato ritrovato tra gli scogli. Sulla vicenda vi è appunto un’indagine. Il fascicolo di quanto accaduto è stato trasmesso in procura: la magistratura potrà autorizzare l’autopsia per fare chiarezza sulle cause dell’annegamento.



17ENNE ANNEGATO A CATTOLICA: LA PRIMA RICOSTRUZIONE

Il ragazzo, stando a quanto riferito dai testimoni, non era in grado di nuotare e non aveva grande dimestichezza con il mare. Da una prima ricostruzione è emerso che il 17enne e l’amico stavano facendo il bagno non lontano dal frangiflutti. L’amico, girandosi, non l’ha più visto e, temendo il peggio, è corso subito a dare l’allarme ai marinai di salvataggio, che si sono messi subito a setacciare il tratto d’acqua in cui era avvenuta la scomparsa. Alla fine il 17enne, come evidenziato dal Resto del Carlino, è stato ritrovato con la testa completamente immersa nell’acqua.



Il senegalese sarebbe stato scaraventato contro le rocce del frangiflutti, rimanendo incastrato tra i massi e non riuscendo più a riemergere. Portato immediatamente a riva, è stato sottoposto a manovre di rianimazione da parte del personale. Sul posto è accorsa un’ambulanza del 118, con il personale sanitario che ha provato in tutti i modi a far ripartire il cuore del giovane senegalese. I tentativi di rianimazione sono andati avanti per diversi minuti, fino a quando non è stato chiaro che non c’erano più speranze per salvarle.