Una vicenda quasi da film quella accaduta nella giornata di ieri in quel di Cattolica, nota località marittima della Romagna, in provincia di Rimini, dove una turista austriaca ha deciso di dare alla luce il suo settimo figlio, direttamente sulla spiaggia. La 45enne stava godendosi un po’ di sole e di mare quando ha iniziato ad avvertire i classici dolori delle contrazioni che precedono il parto. A quel punto la donna si è recata in bagno, per poi iniziare a gridare, dicendo che stava per partorire. Dopo qualche secondo di panico il personale dello stabilimento balneare, i bagni Carlo alla spiaggia 5, hanno immediatamente chiamato i soccorsi, e nel frattempo è stato chiesto in spiaggia se vi fosse qualche medico che potesse assistere la gestante in attesa del 118. Qui è entrata in scena Barbara Di Pardo, infermiera che abita a pochi chilometri di distanza da Cattolica, a San Giovanni in Marignano, e che lavora presso l’Inail di Pesaro. «Ero sotto il mio ombrellone – le sue parole a La Gazzetta di Mantova in data odierna, 3 agosto – quando una signora ha iniziato a correre sulla passerella della spiaggia urlando che una donna aveva partorito in bagno e che il bambino non respirava. Mi sembrava strano, ma sono andata a vedere».



CATTOLICA, TURISTA PARTORISCE IN SPIAGGIA: “SCENA DA FILM DELL’ORRORE”

Quando ha visto la 45enne turista, le si è palesata davanti quasi una «scena da film dell’orrore», in quanto la madre era coperta di sangue e il neonato sembrava non dare segni di vita: «Ho notato subito che lei era riuscita a strappare il cordone ombelicale – ha proseguito l’infermiera nel suo racconto – e ad avvolgere il piccolo in un asciugamano, una lucidità davvero eccezionale. E mi sono data da fare. Il bebé non era cianotico, buon segno. L’ho voltato, massaggiato e ho visto che respirava. Un bel bambino: a occhio, sui tre chili, non è stato evidentemente un parto prematuro. Non c’era nessun segno di traumi. La signora era riuscita a non farlo cadere. Quando ha emesso il primo vagito è stato un momento di grande emozione. Però mi preoccupavano le condizioni della mamma: aveva perduto molto sangue ed era collassata sul pavimento. Non riusciva nemmeno a parlare, aveva il polso debolissimo, chiaramente sotto choc. Ho fatto quel che ho potuto per fermare l’emorragia». Fortunatamente è giunta poco dopo l’ambulanza, con la signora e il bimbo che sono stati ricoverati a Rimini, dove risultano essere in buone condizioni.

Leggi anche

Louis Dassilva, avvocato: "Manca il Dna sul corpo? Elemento favorevole"/ "Potremmo chiedere la scarcerazione"Chiara Petrolini, il datore di lavoro: "Con i miei figli era amorevole"/ "C'è qualcosa che non torna"