“Non possiamo tacere” si sono detti alcuni cattolici catanesi “di fronte alle criticità e ai problemi che vivono i nostri concittadini, oggi che siamo chiamati al voto”. Così, nel mese di agosto, ha preso avvio a Catania, con l’incoraggiamento dell’arcivescovo mons. Luigi Renna, un lavoro di analisi e discernimento volto ad individuare non il partito o il candidato per cui votare ma le priorità e gli obiettivi da realizzare nell’azione politica e amministrativa e sui quali richiedere un impegno da parte dei candidati.
Dodici professionisti, esponenti della società civile, sindacalisti, con l’attiva collaborazione del direttore della Pastorale sociale e del lavoro, hanno redatto un documento che è stato condiviso, dopo un proficuo dibattito, e sottoscritto anche da rappresentanti di 30 organismi della Consulta diocesana delle aggregazioni laicali.
“Non vogliamo stare alla finestra ad osservare le emergenze vissute nella nostra società ma desideriamo affermare con convinzione, da cattolici, il nostro diritto di parola e di proposta sulle priorità da affrontare” hanno ribadito i proponenti nel corso dell’affollata manifestazione di presentazione (oltre 350 partecipanti in presenza e altri in collegamento streaming), svoltasi il 5 settembre nella sala dei Vescovi dell’Arcivescovado; ne è scaturita la convinta adesione di decine di rappresentanti di organizzazioni datoriali, sindacali e produttive, associazioni di ogni orientamento culturale e politico, movimenti, organismi di volontariato, sacerdoti e semplici cittadini. Ed altre adesioni continuano a pervenire.
Questo gruppo di fedeli ha preferito non intervenire nel recente dibattito sulla presunta eclissi dei cattolici in politica (Galli della Loggia e Riccardi sul Corriere della Sera), ma ha scelto di scendere in campo proponendo a tutti, cattolici e non, un lavoro comune di discernimento, utile per l’orientamento e la scelta degli elettori, sulle emergenze della società cittadina, siciliana e nazionale e che reclamano iniziative non più rinviabili.
Sono stati esposti gli obiettivi e le richieste rivolte ai candidati e ai futuri eletti negli organi rappresentativi: dalla reale attuazione della sussidiarietà, non solo come attuazione del principio costituzionale ma anche come metodo di lavoro ad ogni livello, istituzionale e sociale, ad una reale libertà di educazione, intesa come diritto e non privilegio o concessione; dalla richiesta di investimenti per potenziare le infrastrutture viarie e di comunicazione, la cui carenza continua ad incidere negativamente sullo sviluppo sociale ed economico siciliano, ad efficaci politiche di salvaguardia e tutela dell’ambiente inteso come patrimonio da custodire per le generazioni future (cfr. Laudato si’ e il nuovo testo dell’art. 9 della Costituzione) in un’ottica di ecologia integrale.
Particolare attenzione è stata prestata alle povertà (economica, educativa, lavorativa, abitativa) che costituiscono, talvolta, spinta privilegiata per l’accesso anche da parte dei minori alla devianza e alla criminalità comune e mafiosa, “portatrice di una cultura di morte” (Francesco) e che recluta più agevolmente persone che non lavorano e minori che non vanno a scuola.
La Regione siciliana, peraltro, fa segnare un triste primato: con il 19,4% (a fronte di una media nazionale del 13,1%) guida un gruppo di regioni, assieme a Campania e Calabria, in cui la dispersione scolastica e l’abbandono raggiungono numeri da primato. Catania, peraltro, con il 25,2% si colloca in vetta fra le quattordici Città metropolitane. In tale contesto le povertà, anche a causa dell’inflazione, della crisi internazionale e dei costi energetici continuano a crescere: nel 2021 la povertà assoluta ha raggiunto i massimi storici poiché colpisce oltre 2 milioni di famiglie e 5,6 milioni di persone di cui oltre il 40% residenti al Sud. Secondo Eurostat le persone a rischio povertà nel Paese sono aumentate fino a toccare quasi i 12 milioni.
Durante la presentazione del documento è stato sottolineato che “puntare sull’educazione dei minori e sulla formazione, soprattutto professionale, delle giovani generazioni è la via obbligata per costruire un capitale umano capace di favorire un reale e duraturo sviluppo del Sud”.
Sostegno alle famiglie e alla vita, dal suo inizio fino alla naturale conclusione, nonché interventi che assicurino accoglienza e cura delle persone svantaggiate, dei disabili, degli anziani, dei minori e dei migranti: questi sono altri obiettivi qualificanti dell’azione politica richiesti a gran voce dai partecipanti.
Quindi quello che nel Meridione costituisce, di solito, un altro tasto dolente: le pubbliche amministrazioni, soprattutto locali, devono, invece, essere il volano principale di sviluppo territoriale in un momento in cui il Pnrr rappresenta “occasione unica e irripetibile” per il futuro dei siciliani e per evitare il perpetuarsi dell’emigrazione dei giovani, soprattutto laureati (dal 2001 al 2020 la Sicilia ha perso ben 150mila laureati, emigrati al Nord o in altri Paesi europei). Il ruolo delle pubbliche amministrazioni è fondamentale, soprattutto, per superare disuguaglianze e garantire il rispetto dei diritti in modo particolare nei settori dei servizi ai cittadini e della sanità: i pubblici amministratori e impiegati devono porsi “al servizio esclusivo della Nazione” (art. 98 Cost.) recuperando un compito di servizio “talmente eminente da rivestire un carattere quasi sacro” (Benedetto XVI) e per sua natura efficacemente dissuasivo di condotte illecite e corrotte.
Particolare attenzione è stata dedicata, anche nel dibattito, alla narrazione sulla grande rete sociale di volontariato (cattolico e non) e di solidarietà che non si è mai fermata durante il periodo del lockdown e ha consentito ai fragili, alle fasce emarginate e povere della popolazione di continuare a vivere.
Per “vigilare sulla reale attuazione di promesse e progetti” i proponenti continueranno il lavoro di discernimento anche dopo le elezioni.
Per il notevole interesse suscitato sono in programma, nei prossimi giorni, altri incontri sul territorio e presso congregazioni religiose, movimenti ed associazioni di ex allievi di istituti religiosi.
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