Il professor Roberto Cauda, direttore della Uoc Malattie infettive, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs, è stato intervistato stamane dal programma di Rai Uno, UnoMattina. Le prime parole sono state per il vaccino Novavax, che ieri è stato autorizzato dall’Ema: “E’ un vaccino che segue una metodologia molto utilizzata da molto tempo, usato ad esempio per l’epatite B. Non è molto diverso per quanto riguarda lo stimolo del sistema immunitario, sempre lo spike. Ha un vantaggio nei confronti dei no vax e degli esitanti che hanno qualche remora nei confronti dei vaccini e potrebbe rappresentare uno stimolo in quanto è un vaccino ricombinante, un po’ più tradizionale. E’ comunque un buon vaccino così come sono buoni vaccini quelli utilizzati fino ad oggi. Io credo che possa convincere soprattutto la platea dei no vax esitanti, quelli che pensano che i vaccini siano stati fatti in maniera troppo veloce, e non è vero perchè hanno dietro una lunga tradizione che inizia negli anni 90 e mi riferisco ai vaccini di tipo genico rna e mrna, però evidentemente questi vaccini hanno un maggiore impiego in altri contesti e quindi potrebbe rappresentare un ausilio per ampliare ancor di più la platea dei vaccinati”.



Sullo stato attuale della pandemia, Roberto Cauda spiega, soffermandosi in particolare sulla Omicron: “Potevamo prevederlo ma non ce lo aspettavamo in questi termini. Omicron ha molte mutazioni, abbiamo capito che si trasmette in modo molto veloce e con un tempo di moltiplicazione di due/tre giorni, e rapidamente ha invaso i paesi dove è comparsa prima, mi riferisco soprattutto a Nord America, Stati Uniti e Regno Unito. Il virus si trasmette in modo più efficace di Delta ma sembrerebbe dare forme di malattie meno gravi in quanto si replica di più nelle alte vie respiratorie e meno nel polmone. Per quello che riguarda i vaccini sembrerebbe che la terza dose possa conferire una buona protezione e l’invito e che tutti facciano la terza dose”.



ROBERTO CAUDA FRA QUARTA DOSE, VARIANTE OMICRON E TAMPONE AI VACCINATI

Sulla possibilità di un’ulteriore quarta dose: “I coronoavirus non danno un’immunità molto lunga e questo vale anche per i vaccini. Non sappiamo quanto durerà la terza dose, bisogna aspettare i dati di Israele che è stato un po’ il laboratorio del mondo. ma credo che nel 2022 un vaccino aggiornato sulla variante Omicron e sulle precedenti necessarie sarà in campo, ci potrebbe essere questa ipotesi”. Di nuovo sulla Omicron: “E’ una variante molto subdola, dovremmo fare prima di tutti sequenziamenti per capire dove è presente ed isolare malati e zone dove si diffonde più rapidamente anche se non è facile. Sono state prese misure corrette per quanto riguarda limitazione accessi, green pass e super green pass possono aiutare. I singoli cittadini devono mantenere un alto livello di guardia soprattutto in questo periodo, quindi portare mascherine anche all’aperto e poi fare la terza dose, e chi non è vaccinato, vaccinarsi al più presto”.



Infine sulla possibilità di effettuare tamponi anche ai vaccinati, Roberto Cauda ha chiarito: “Anche il soggetto vaccinato può infettarsi, in maniera molto molto più bassa rispetto ai no vax e non ha forme gravi di malattia e non muore. In questa logica l’uso anche nei vaccinati di precauzione come mascherina e tampone potrebbe rappresentare un elemento ulteriore per frenare la variante Omicron, ormai alle porte. Io sono favorevole sulla base dei dati scientifici poi queste decisioni attengono alla politica che segue le mosse del virus non sempre prevedibili”.