Vera e propria emergenza a Nuoro, dove si sta vivendo una invasione di cavallette che finora hanno già devastato duemila ettari di foraggio e pascoli. A lanciare l’allarme è naturalmente Coldiretti che evidenzia la situazione di ampia emergenza e difficoltà vissuta da circa quindici aziende agricole, soprattutto a Ottana, Olotana e in particolar modo Orani. In alcune zone, spiega Il Fatto Quotidiano, si camminerebbe su veri tappeti di cavallette. Giugno, luglio ed agosto saranno i mesi maggiormente favorevoli per la loro diffusione. Secondo l’associazione di agricoltori, le cavallette tendono a svilupparsi in terreni incolti per poi spostarsi verso terre coltivate per nutristi, con seri danni. Secondo gli esperti, però, a questa emergenza non è possibile porre rimedio in quanto qualsiasi trattamento si rivelerebbe poco efficace. L’unica soluzione evidenziata anche da Coldiretti sarebbe quella di arare i terreni incolti dove le locuste tendono a proliferare. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



COLDIRETTI “RACCOLTI A RISCHIO”

Allarme cavallette in provincia di Nuoro, Sardegna. Milioni di insetti stanno invadendo i terreni nella provincia del nuorese, provocando danni serissimi. Come sottolinea l’edizione online del Corriere della Sera, i comuni più interessati sarebbero quelli di Otanna e Orani, dove oltre 2mila ettari di terreni sarebbero stati devastati dalle cavallette, al punto che in alcuni punti si camminerebbe su un tappeto composto solo ed esclusivamente da locuste. Forte preoccupazione nella zona, visto che sono una decina le aziende agricole dislocate in quei territori, e che rischiano seri problemi per i propri raccolti. Le cavallette si diffondono in particolare durante i mesi di giugno e luglio, e possono causare danni ai pascoli nonché alle colture. Immediato l’intervento della Coldiretti, che ha lanciato l’allarme.



CAVALLETTE A NUORO, È ALLARME: 2 MILIONI DI LOCUSTE

«La presenza massiccia delle cavallette — sottolineano i Coltivatori Diretti — sta facendo terra bruciata di pascoli e foraggio». Stando a quanto spiegato dall’associazione di categoria, le cavallette si sviluppano nei terreni incolti, per poi spostarsi dove invece i campi sono coltivati e quindi cibarsi. Il problema è che ora è troppo tardi per intervenire, visto che qualsiasi trattamento sarebbe poco efficace: bisognava agire a monte, prima che le stesse cavallette proliferassero. «Ora si potrebbero arare i terreni, soprattutto quelli incolti che rappresentano il luogo ideale per il proliferare delle cavallette – prosegue la Coldiretti – questo la dice lunga sull’importanza del presidio dei territori svolto dalle imprese agricole». Così infine Leonardo Salis, il presidente Coldiretti Nuoro Ogliastra, che ha spiegato: «Ci siamo rivolti alle istituzioni a tutti i livelli per affrontare il problema, anche se sappiamo che per la stagione in corso siamo in ritardo». Cosa fare quindi? La speranza è che il fenomeno riesca a scemare in qualche modo, meglio se “naturalmente”, anche se sul territorio vi sarebbero ben due milioni di cavallette, un numero ingente da debellare e nel contempo da contenere. Sono attese novità nei prossimi giorni.

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