Rivoluzione nella nomenclatura “di genere” anche per i cavi, per cui sembrano essere destinati a sparire i termini “maschio” per il jack audio che si inserisce e femmina per quello che riceve. Infatti, come reso noto mediante un comunicato stampa a firma della PAMA (Professional Audio Manufacturers Alliance), sodalizio americano di produttori di materiale audio, è in corso un’opera collettiva al fine di aggirare questo ostacolo linguistico e sormontare definizioni ormai obsolete e “identificate come sempre più scoraggianti per ciò che concerne lo spirito di inclusione”.
In particolare, stando a quanto si evince dalla nota diffusa da PAMA, sarebbe stato distribuito un questionario alle aziende che appartengono a questa associazione al fine di raccogliere proposte, idee e opinioni in merito a questo argomento, con l’auspicio che da questo confronto a distanza possano emergere i vocaboli che andranno a rimpiazzare “maschio” e “femmina”. Come ha dichiarato il presidente del Cda di PAMA e membro del comitato per l’inclusione, Karam Kaul, l’intento è quello di fare in modo che i membri di PAMA “raccomandino l’adozione di una struttura interna alle loro organizzazioni per l’implementazione di una terminologia unificata in tutto il settore, nello spirito di inclusività e coerenza. È una questione di vicendevole rispetto”.
CAVI, “MASCHIO” E “FEMMINA” VANNO IN PENSIONE IN NOME DEL POLITICALLY CORRECT
I cavi, pertanto, vedranno variare la loro nomenclatura professionale, con l’alternanza maschio/femmina che potrebbe essere sostituita, ad esempio, da spina/presa, ma fa discutere anche l’accoppiata master/slave, che con ogni probabilità verrà tramutata in primario/secondario. Come riporta l'”Huffington Post”, tale notizia ha riscontrato l’entusiasmo dell’associazione SoundGirls, impegnata nel supporto alle donne che operano nel settore della produzione audio e musicale professionale, mettendo in evidenza il loro successo e fornendo loro un luogo per connettersi, fare rete e condividere consigli ed esperienze.
La direttrice esecutiva Karrie Keyes, monitor engineer dei Pearl Jam per 25 anni e professionista che ha seguito i tour dei Red Hot Chili Peppers, ha asserito quanto segue: “Un plauso per PAMA che cerca di introdurre un linguaggio neutro nell’industria audio. È un’impresa enorme, ma bisogna continuare a lavorare per portare cambiamenti significativi in questo settore”.