L’italiano Matteo Colombo è una cavia del vaccino coronavirus cinese che ha raggiunto la Fase 3 di sperimentazione. L’uomo vive e e risiede a Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, e ai microfoni di Quarto Grado è sicuro: «Se potessi tornare indietro, lo rifarei». Colombo ha raccontato la sua esperienza: «Grazie ai media, che hanno fatto un lavoro incredibile, sono giunti a 31 mila volontari. Io ho seguito l’iter previsto, una volta ottenuto l’appuntamento per la prima dose del 6 agosto». L’italiano ha poi ricevuto una seconda dose 21 giorni dopo, il 28 agosto, dopo essere stato monitorato giorno per giorno dalle autorità sanitarie.



MATTEO COLOMBO, LA CAVIA “ITALIANA” AL VACCINO CORONAVIRUS CINESE

«In concomitanza dell’11 settembre, ho fatto un sierologico personale e risultava che io avessi un’infezione in corso, a fronte di un tampone negativo. Quindici giorni dopo ho fatto il secondo e ultimo prelievo di sangue e lì ho sviluppato gli anticorpi», ha spiegato Roberto Colombo, che ha evidenziato di non aver registrato controindicazioni: «Forse dopo la seconda somministrazione ho avuto mal di testa per 2-3 ore, nessuna controindicazione». Ora la cavia al vaccino coronavirus sarà sottoposta a un monitoraggio di 12 mesi. E la ricerca va avanti: avendo visto che non sviluppava effetti collaterali, hanno deciso di aprire volontariamente a medici, personale delle scuole, personale militare e hanno testato anche su 1.000 persone con patologie pregresse. «Il ministro della Salute ha annunciato che è stato un successo», ha spiegato Colombo. Ricordiamo che il vaccino cinese è sperimentato anche in Argentina, Marocco, Perù e Cina.

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