Il mercato delle tecnologie CCS, (Cattura e stoccaggio di anidride carbonica), sta crescendo a ritmo esponenziale e ciò rappresenta senza dubbio un bene in quanto queste soluzioni vengono considerate fondamentali per raggiungere la neutralità climatica. Come si legge su Il Sole 24 Ore, stando agli ultimi rapporti di Global market insights si parla di investimenti da 35 miliardi di dollari di valore a livello mondiale entro il 2032, il 20 per cento in più di crescita media annua a partire da quest’anno. Le tecnologie CSS sono sostenute da un lato dagli studi che indicano appunto in questo step un passaggio fondamentale per la famosa neutralità carbonica entro il 2050 e nel contempo vi sono anche iniziative dei singoli governi che stanno mettendo in campo dei piani ad hoc per favorirne la diffusione.
Ma che cosa è nel dettaglio una CSS? Si tratta di una filiera tecnologia, spiega ancora Il Sole 24 Ore, che è costituita da una serie di processi che permette di ridurre la quantità di CO2 presente o immessa nell’ambiente. In una prima fase avviene la cattura, in cui si separa la CO2 dagli altri gas. Dopo di che la stessa anidride carbonica viene compressa per il trasporto. Dopo di che l’anidride carbonica viene usata in campo industriale come ad esempio per produrre materiale cementizio o di biomassa per l’industria alimentare.
CCS, BOOM DI SISTEMI PER CATTURA E STOCCAGGIO DI ANIDRIDE CARBONICA: IN ITALIA C’È ENI IN PRIMA FILA
Nel corso del 2022 sono stati investiti circa 6,4 miliardi di dollari in tecnologie di questo tipo, praticamente il triplo del 2021. I progetti in tutto il mondo alla fine dell’anno scorso erano invece 65 con più di 40 milioni di tonnellate catturare di CO2, una crescita del 48 per cento rispetto all’anno precedente.
Da segnalare anche la presenza di altri 385 progetti in cantiere che dovrebbero divenire operativi entro il 2030, e in grado di catturare 532 milioni di tonnellate di CO2. La consapevolezza dell’importanza di tali tecnologie è giunta anche in Europa, considerata una delle leve strategiche per migliorare la competitività industriale dell’Ue. Fra le aziende in prima fila in questo senso anche Eni, che a Ravenna, insieme a Snam, ha realizzato il primo progetto di trasporto e stoccaggio di CO2 in Italia, fra i maggiori bacini del Mediterraneo e in Europa.