Per chi è interessato a cosa succede ai piani alti di viale Mazzini, vale a dire alla Rai, oggi potrebbe essere una giornata interessante, ma non è detto. Già da un po’ si parla di nomine per nuovi vicedirettori di rete, che però conteranno sempre meno, visto che i veri poteri (soprattutto di spesa) sono già stati attribuiti a nuove direzioni di Corporate in cui centralizzare il coordinamento delle principali attività dell’azienda di Servizio Pubblico, tipo Produzione e Acquisti. Si tratta di posti talmente importanti, con competenze e capacità di spesa enormi, che le attenzioni fameliche dei partiti li tengono accuratamente monitorati.



E qui entra in gioco il fatto che, pur trattandosi di nomi che secondo la nuova governance possono essere scelti dal solo Amministratore delegato, nessuno è tanto sciocco da pensare che Fabrizio Salini possa decidere in autonomia. Proprio per questo in molti sono portati a pensare che non se ne faccia nulla, in attesa, come Yoda vi aveva già anticipato, dei risultati delle elezioni europee così da “pesare” i nuovi rapporti di forza per poter ottenere le poltrone più interessanti.



C’è poi una scuola di pensiero minoritaria che sostiene che proprio per questo, in quanto proposto dai grillini, l’Amministratore delegato venga spinto a decidere subito in base ai rapporti di forza attuali. Ce n’è anche una terza, la più maliziosa, che circola tra quelli che ne hanno viste tante, Yoda compreso, e che hanno già visto questo film molte volte: dato che le scelte in Rai come nelle aziende pubbliche sono sempre frutto di partite che si giocano su altri tavoli, potrebbe anche avvenire, se le nomine si fanno oggi, che si facciano per ricompensare chi non ha rinunciato a fare barricate su fronti molto spinosi.



Il riferimento al caso Siri è puramente casuale. Lo capiremo se – per esempio – la assai appetibile casella della direzione produzione sarà ricoperta da un nome premiato più per la fedeltà che per la competenza.