Alle ore 18.30 è terminato il Consiglio dei Ministri con il Decreto Covid approvato nella sua ultima bozza (ecco la pubblicazione sul portale di Palazzo Chigi) ma con la spaccatura interna al Governo Draghi: Lega, Forza Italia e Italia Viva erano favorevoli allo slittamento del coprifuoco alle ore 23, ma la linea Pd-Speranza-M5s ha visto – secondo l’Adnkonos – la conferma anche del Premier Draghi per mantenere la “barra dritta” sulle ore 22. In questo modo, in un colpo solo, Regioni, ristoratori e Centrodestra rimangono “disarmati” nella loro spinta per ampliare le riaperture: secondo quanto anticipato da Adnkronos, la Lega avrebbe annunciato in CdM che si asterrà sul decreto riaperture quando arriverà in Parlamento.
Sempre dall’Adn, fonti presenti alla riunione sostengono che «il presidente del Consiglio, prima dell’inizio del Cdm avviato con un’ora di ritardo, avrebbe espresso irritazione per l’affondo della Lega sul coprifuoco, mentre le decisioni sulle riaperture erano state prese in una cabina di regia dove era presente anche il partito guidato da Matteo Salvini». La Lega fa sapere invece «il Decreto Covid non convince su coprifuoco e locali al chiuso»: secondo le ultimissime in arrivo da Palazzo Chigi, le regole anti-Covid sul coprifuoco sarebbero state approvate fino al 31 maggio, dunque riportando tra un mese la discussione/aggiornamento in merito a possibilità di slittamento o addirittura cancellazione. Per il resto, via libera allo Stato di emergenza approvato fino al 31 luglio, green pass per spostamenti, riaperture con step graduali (15 maggio, 1 giugno, 1 luglio) e conferma della scuola secondo la bozza del nuovo Dl Covid.
SCONTRO SU RISTORANTI E COPRIFUOCO ALLE 22
Da fuori Palazzo Chigi arrivano le ultime novità giunte sul tavolo del Consiglio dei Ministri in extremis all’inizio della riunione con il Premier Draghi: «Consentire, nel rispetto dei protocolli di sicurezza, i servizi di ristorazione sia al chiuso che all’aperto, senza distinzione di trattamento in base agli orari di somministrazione, la proroga del coprifuoco dalle 22 alle 23, la ripresa delle attività individuali in palestra al chiuso e in piscine all’aperto, già a partire dal 26 aprile», sono queste le ulteriori richieste delle Regioni inviate ai Ministri Speranza e Gelmini riuniti a breve in CdM a discutere la bozza del Decreto Covid.
Da ultimo, gli enti locali sottolineano la necessità di riaprire il settore wedding, l’avvio dei mercati e «l’uniformazione delle date di riapertura degli spettacoli all’aperto e degli eventi sportivi all’aperto». Oltre a spingere sul fronte fiere e congressi, il Ministro del MISE Giorgetti (Lega) annuncia entrando in Consiglio dei Ministri «insieme al ministro Garavaglia stiamo pensando a un green pass italiano che permetta anche l’ingresso in Italia degli stranieri». Stamane lo stesso Garavaglia alla Commissione Attività produttive della Camera aveva rilanciato «Ci stiamo adoperando per il complesso problema del riavvio di tutte le attività del comparto turistico tenendo conto delle specificità del settore».
SALVINI CON LE REGIONI: “COPRIFUOCO ALLE 23”
A breve comincerà la riunione del Governo Draghi per varare il nuovo maxi Decreto Covid, con regole dal 26 aprile fino a fine luglio: qui sotto in “pillole” trovate tutte le anticipazioni (con relativi focus) della bozza ufficiale emersa prima del Cdm, mentre ancora restano in “dubbio” due punti dell’intero pacchetto di norme. L’esclusione delle cene in ristorante fino al 31 luglio (tranne che nei locali con dehors all’aperto e in zona gialla) e soprattutto il coprifuoco: «C’è un’interlocuzione con il governo, la Conferenza delle Regioni propone di ampliare il coprifuoco di un’ora così da permettere alle attività di avere un minimo di respiro», ha ribadito ancora il Presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga.
È decisamente più duro il leader della Lega Matteo Salvini che durante un evento di Confedilizia rilancia «Io chiederei l’estensione dell’orario per uscire la sera e di riaprire alcune attività economiche: non sono richieste di Salvini ma di tutte le regioni italiane, di qualsiasi colore politico. Mi auguro che già prima del Cdm si arrivi a una soluzione di buonsenso. Spero che vengano accolte queste richieste, perché votare qualcosa che va contro l’utilità comune e il buonsenso non mi va– conclude – non me l’ha prescritto il dottore di votare per forza qualcosa di cui non sono convinto. Io sono leale al governo e mi fido assolutamente di Mario Draghi, penso sia la persona giusta al posto giusto, noi siamo qui per aiutare qualche resistenza. Siamo al governo per riequilibrare un certo squilibrio da un punto di vista dell’assistenzialismo, del centralismo, dello statalismo». È il Ministro dell’Agricoltura Patuanelli a confermare la linea del Ministro Speranza, «rimane alle ore 22 il coprifuoco, seguendo il consiglio del Cts», anche se poi sono gli stessi scienziati del Comitato a “smentire” la versione dei “rigoristi”, «mai consultati su questo specifico aspetto, è sempre stata una decisione politica». Servirà una sintesi nel Consiglio dei Ministri del pomeriggio, prima di approvare definitamente il testo di legge. Sul comparto fiere invece, il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti ha annunciato un nuovo pacchetto di proposte per riaprire eventi, congressi e poli fieristici già dal 15 giugno e non dal 1 luglio come invece recita la bozza del Dl Covid.
CDM ALLE ORE 17 SUL DL COVID
Sbarca oggi in Consiglio dei Ministri la bozza del nuovo Decreto Covid, con regole in vigore dal 26 aprile fino al prossimo 31 luglio: un “cambio di passo” anche sul fronte norme voluto dal Governo Draghi da un lato per dare più stabilità alle diverse categorie che da oltre un anno convivono con regole “schizofreniche” cambiate ogni 30 giorni da Dpcm e Dl, dall’altro per provare una road map “alla inglese” con riaperture graduali in costante confronto con i dati scientifici in evoluzione.
Palazzo Chigi ha convocato la riunione alle ore 17 con questo odg: i tempi stringono anche perché nelle prossimo 48 ore un altro CdM dovrà discutere, valutare e approvare il Piano Nazionale di Resilienza e Ripresa (PNRR), con il testo finale che andrà poi presentato alle Camere e inviato a Bruxelles entro il 30 aprile prossimo. Nella conferenza stampa di venerdì scorso il Premier Draghi è stato netto: «serve riaprire con rischio calcolato» e così è la “traccia” di tutti i provvedimenti che ancora sono al vaglio delle ultime verifiche “tecniche” (e di un ultimo nodo politico, vedi qui sotto). Spostamenti (green pass), ristoranti e bar, ritorno della zona gialla, coprifuoco (confermato dalle 22), e poi ancora scuola, sport, eventi, turismo: il tutto nel Decreto Covid con una “scadenza” più tarda, il 31 luglio, data a cui tende la proroga dello stato di emergenza (sarebbe scaduto il 30 aprile) con le regole speciali in contrasto alla pandemia.
SCONTRO SUL COPRIFUOCO
Sono ancora diverse però le distanze, evidenziate ieri nel confronto Governo-Regioni-Comuni, in merito alle riaperture e soprattutto all’orario del coprifuoco: le Regioni – con Fedriga, Fontana, Toti, Zaia e Bonaccini in testa – spingono per farlo slittare alle 23 mentre Cts, Ministro Speranza e la stessa titolare degli Affari Regionali Gelmini intendono rispettare l’attuale regola di “zona rossa” tra le 22 e le 5 in tutta Italia. «Sul coprifuoco c’è un’interlocuzione con il governo. La Conferenza delle Regioni propone, misura assolutamente responsabile, l’ampliamento di un’ora, fino alle 23, per permettere alle attività, nei limiti delle regole, di avere un minimo di respiro», ha spiegato il Presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga. Con lui la Lega di Salvini, Fdi e Forza Italia, ma anche Italia Viva e parte del M5s: di contro i “rigoristi” capitanati da Speranza, Pd e i Ministri grillini. Bonaccini – a Sky Tg24 – chiede flessibilità («L’unica cosa che avrei preferito era una flessibilità arrivando al coprifuoco alle 23 piuttosto che alle 22 perché nelle città ci si trasferisce tra Comuni per andare a cenare, il rischio è che alle 21 uno abbia già terminato per andare a casa»), mentre Gelmini su Rtl 102.5 frena «Il coprifuoco evoca brutte cose, in tutti noi c’è la volontà di superarlo, ma ci vuole gradualità per non consentire al virus di ripartire. Abbiamo proposto le ore 22 perché abbiamo ascoltato il Cts. Il governo è fiducioso che i comportamenti corretti ci porteranno a passare dalle 22 alle 23, poi alle 24 per poi toglierlo, ma non mi sento di dare tempi».
LA BOZZA DEL DECRETO IN PILLOLE
Cambierà tanto ma con gradualità nelle regole che si apprestano ad essere approvate nella bozza del nuovo Decreto Covid: al netto della proroga dello stato di emergenza fino al 31 luglio 2021, il Governo punta l’obiettivo delle riaperture graduali ponendo parallelamente un’accelerazione al piano vaccini (di ieri l’ultimo aggiornamento, con i termini fissati per ogni Regione, dal commissario Figliuolo). Al netto di suscettibili modifiche da adottare nel Cdm odierno, ecco qui di seguito la bozza in “pillole” del Decreto anti-Covid con tutte le regole in vigore dal 26 aprile al 31 luglio 2021:
COLORI REGIONI
Nell’articolo 1 della bozza tornano le zone gialle e le bianche, aggiungendosi così alle arancioni e rosse già presenti nei precedenti Dl Covid
SPOSTAMENTI & GREEN PASS – QUI IL FOCUS
Dal 26 aprile spostamenti liberi tra zone gialle, servirà invece la “certificazione verde” per spostamenti da e verso zone arancioni/rosse «certificazioni comprovanti lo stato di avvenuta vaccinazione contro il SARS-CoV-2 o guarigione dall’infezione da SARS-CoV-2, ovvero l’effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo al virus SARS CoV-2». Il green pass (ancora da definire chi dovrà rilasciarlo) andrà unito ad una autocertificazione, porterà al carcere se verrà falsificato e avrà validità:
– 6 mesi per vaccinati
– 6 mesi per guariti
– 48 ore con tampone negativo
VISITE
Sale a 4 il numero di persone che potranno fare visita ad amici e parenti nelle Regioni gialle e arancioni: vietate invece verso zone rosse
COPRIFUOCO – QUI IL FOCUS
Dalle ore 22 alle 5 sarà vietato uscire di casa, se non previa autocertificazione per motivi di salute, lavoro, necessità
RISTORANTI – QUI IL FOCUS
– Dal 26 aprile in zona gialla aperti ristoranti solo all’aperto a pranzo e cena (fino alle 22)
– dal 1 giugno in zona gialla ristoranti anche al chiuso dalle ore 5 fino alle 18
SCUOLA – QUI IL FOCUS
– presenza al 100% per asili, elementari, medie
– Superiori in presenza tra il 60 e il 100% (a discrezione della scuola) in zone gialle-arancioni
– Superiori in presenza tra il 50 e il 75% in zone rosse
– no deroghe a Regioni/Comuni se non per eccezionali casi di focolai Covid-19
SPETTACOLI & STADI
– Dal 26 aprile in zona gialla aperti cinema-teatri al 50% di capienza fino a 1000 spettatori all’aperto e 500 al chiuso – QUI IL FOCUS
– dal 1 giugno stati/palazzetti aperti con capienza al 25%, 1000 spettatori capienza massima
SPORT (in zona gialla) – QUI IL FOCUS
– Dal 26 aprile ok a calcetto e altri sport da contatto
– dal 15 maggio ok piscine all’aperto
– dal 1 giugno ok palestre
TERME/PARCHI & FIERE
Dal 1 luglio in zona gialla aperti centri termali, parchi tematici e parchi divertimento ma anche fiere, convegni e congressi