«Ho dato la mia disponibilità a fare il commissario della sanità in Calabria. Sono stato contattato come altri candidati, ma non so se oggi sarò chiamato», parla così all’Adnkronos Salute Luigi Varratta, ex Prefetto di Firenze e Reggio Calabria, coinvolto ieri fino a notte fonda nelle discussioni e liti interne al Consiglio dei Ministri senza una vera conclusione. Sembrava fatta per Narciso Mostarda, ma lo scontro tra Pd e M5s ha fatto saltare tutto facendo tornare in auge l’ipotesi di Varratta, salvo poi far slittare ulteriormente la decisione nelle prossime ore. Il diretto interessato ribadisce «So che deve essere presa una decisione e ci sono diversi nomi che sono stati vagliati e valutati. Sono un uomo delle Istituzioni e sono pronto a dare il mio contributo, conosco la Calabria perché ci sono stato 4 anni tra Crotone e Reggio». Il Movimento 5 Stelle non ci sta e contesta il proprio stesso Governo: «è intollerabile il continuo rinvio della nomina del commissario alla Sanità della Calabria. I sanitari e i cittadini stanno combattendo una guerra a mani nude, in un caos senza prevedenti. Ciononostante il Governo non ha ancora scelto una persona competente e coraggiosa e adeguata al ruolo. Non c’è nessuno con queste caratteristiche?», attacca il deputato M5s Francesco Sapia, membro commissione Sanità alla Camera.



CAOS IN CDM, SFUMA ANCORA LA NOMINA DEL COMMISSARIO

Nel Consiglio dei Ministri interrotto più volte e poi definitivamente concluso poco dopo l’una di notte la fumata che esce è irrimediabilmente nera: «questa nomina è ormai una maledizione», commenta un Ministro di peso alle fonti dell’Adnkronos. I nomi “caldi” di tutti questi ultimi giorni – Narciso Mostarda e l’ex prefetto di Reggio Calabria Luigi Varratta – sono di fatto saltati all’ultimo per un continuo gioco di veti incrociati tra le forze di maggioranza. Il testa a testa è continuato fino a tarda notte ma alla fine il CdM si è concluso in un nulla di fatto, forse riannodando i fili delle discussioni già nella giornata di mercoledì. Secondo l’Ansa, il veto decisivo sulla nomina di Mostarda a commissario alla Sanità di Regione Calabria è stato posto dal Movimento 5Stelle che non accetta una nomina politica come sarebbe stata quella dell’ex assessore Pd a Frosinone. Diverse fonti confermano che al momento si sondano nuovi profili alternativi che potrebbero a questo punto protrarre ulteriormente la già infinita attesa dei cittadini calabresi nell’avere un commissario in grado di impostare il nuovo piano Covid per la Regione del Meridione.



MOSTARDA IN POLE POSITION

Si chiude oggi la partita per il nuovo commissario alla Sanità calabrese. Dei tre nomi su cui il premier Giuseppe Conte ha ragionato nel weekend è rimasto solo Narciso Mostarda, direttore dell’Asl Roma 6. Secondo quanto riportato da Repubblica, Federico Maurizio D’Andrea ha declinato domenica. Il manager, di origine calabrese ma trapiantato a Milano, aveva messo d’accordo tutti, centrosinistra e M5s. Ma si sarebbe tirato indietro perché si tratta di un impegno lungo due anni, anche tre, mentre lui sarebbe potuto rimanere 6-8 mesi, che invece rappresenta il tempo per impostare il lavoro. Per questo ci sarebbe stata la virata su Francesco Paolo Tronca, ex prefetto e amico del viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, che però era poco propenso a garantire una permanenza biennale in Calabria. Ieri ha declinato, anche se nel governo c’è chi vorrebbe fare un altro tentativo per convincerlo. Oggi però il nodo verrà sciolto. E da quella rosa appassita di nomi ne resterà solo uno, quello che avrà il delicato compito di prendere in meno le redini della sanità calabrese. (agg. di Silvana Palazzo)



CDM OGGI: CHI È COMMISSARIO SANITÀ CALABRIA?

«Domani abbiamo un consiglio dei ministri, domani dobbiamo chiudere questa partita»: lo ha detto ieri sera a “Otto e Mezzo” il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, annunciando così il più che probabile CdM di giornata per nominare finalmente il nuovo Commissario straordinario alla Sanità della Regione Calabria. Dopo l’infinito “tira e molla” a cui i cittadini calabresi hanno assistito nelle ultime settimane, la rosa dei nomi posta lo scorso 19 novembre – quando sembrava il Governo pronto a nominare il Commissario “ad acta” – si è mano a mano “sgualcita” trascinando il tema per l’intero weekend fino alle conclusioni che saranno rese note nelle prossime ore. Ancora non c’è una convocazione ufficiale del CdM ma potrebbe arrivare in giornata, non appena il Ministero della Salute avrà la piena certezza dell’accettazione da parte del Commissario designato per rilevare finalmente il posto più “tribolato” d’Italia negli ultimi mesi. Dalle triple dimissioni di Cotticelli, Zuccatelli e Gaudio, fino al ruolo importante ma non primario che avrà Gino Strada in Calabria, il Governo ancora non era riuscito a trovare il nome adatto per sistemare – dopo 11 anni di commissariamento – i conti della sanità calabrese e un piano Covid-19 su lungo termine.

IL “TOTONOMI” PER LA CALABRIA

«Abbiamo un nome – ha chiarito Conte ancora ieri nell’intervista tv – Speriamo di poterlo annunciare in occasione del Consiglio dei ministri»: il “totonomi” è continuato per l’intero weekend fino ad arrivare, secondo le anticipazioni di Repubblica, a “risolversi” sulla persona di Narciso Mostarda, direttore della Asl Roma6 e uomo assai gradito tanto al Pd quanto a LeU (esattamente come era avvenuto per Zuccatelli prima di lui). Gli altri due elementi del “tris” di nomi giunto sul tavolo di Giuseppe Conte nel weekend pare abbiano declinato gentilmente l’invito: si tratta di Federico Maurizio D’Andrea (manager calabrese ma residente a Milano), già investigatore della Guardia di Finanza durante Mani Pulite e poi Presidente di Sogei oltre che dell’organismo di vigilanza in Banco Bpm, Fondazione Fiera, A2a e Metropolitane Milanesi. L’alternativa era invece Francesco Paolo Tronca, amico personale del viceministro Sileri ma anche ex importante prefetto a Roma: la proposta di 2 anni da Commissario in Calabria è stata però rifiutata, esattamente come avvenuto con D’Andrea, lasciando così al Governo al momento “solo” l’opzione Mostarda. «La verità è che neanche Gesù Cristo accetterebbe un incarico del genere», ha spiegato un Ministro del Governo Conte all’Adnkronos, rimanendo ovviamente anonimo. Si capisce dunque il “clima” che aleggia intorno al ruolo divenuto al centro delle cronache politiche e nazionali di questi ultimi giorni: la partita sembra chiusa, ha detto Conte, ma occorre prudenza vedendo come si è poi consumata in tutte le tre recentissime nomine consecutive.