La conferma dello stop alle clausole di salvaguardia Iva è arrivata dalla nota diramata in seguito alla riunione del Consiglio dei ministri.”Il prossimo decreto del governo garantirà, pur in un contesto di miglioramento graduale e strutturale della finanza pubblica, la completa eliminazione dell’incremento delle aliquote Iva e delle accise previsto dal 2021“. Uno stop ritenuto fondamentale ma che negli ultimi giorni era rimasto in sospeso scatenando per questo alcune polemiche: “È fondamentale, soprattutto in questa fase – si legge nella nota – fornire elementi di certezza alle imprese e ai cittadini che si trovano a dover programmare l’attività e i piani di investimento in un contesto reso incerto e mutevole dalla emergenza in atto. Inoltre, in questo modo si migliora finalmente la trasparenza delle previsioni di finanza pubblica. L’azione del governo sarà indirizzata all’introduzione di innovativi strumenti europei che possano assicurare una risposta adeguata della politica di bilancio alla luce della gravità della crisi e, al contempo, migliorare le prospettive di crescita di lungo termine e la sostenibilità delle finanze pubbliche dei paesi membri“. (agg. di Fabio Belli)
CDM OGGI, VIA LIBERA AL DEF
Il Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi è terminato: c’è il via libera al Def, il Documento di economia e finanza 2020, quindi allo scostamento di bilancio. In una bozza del Def che è stato discusso al Cdm la crisi epidemica viene definita «il cigno nero» che si è materializzato sull’Italia. Se ciò non fosse accaduto, riporta AdnKronos, «l’economia italiana avrebbe potuto registrare un ritmo di crescita in graduale miglioramento nell’anno in corso». Questa ripresa avrebbe portato «ad una modesta espansione nel primo trimestre dell’anno, rendendo raggiungibile la previsione di crescita annua dello 0,6 per cento formulata nella Nadef di settembre 2019».
Ora l’obiettivo è di «assicurare la massima efficacia degli interventi adottati dal Governo» nel medio periodo, in modo tale che «le perdite economiche da affrontare quest’anno rimangano temporanee e non vadano ad intaccare in misura strutturale il sistema produttivo e il potenziale di crescita dell’economia». Nello specifico, bisogna «scongiurare un ridimensionamento del tessuto aziendale e proteggere l’occupazione». Non ci sono ancora conferme sulla conferenza stampa del premier Giuseppe Conte. (agg. di Silvana Palazzo)
CDM OGGI PER DEF E SCOSTAMENTO BILANCIO
Dopo 3-4 slittamenti consecutivi da lunedì scorso fino a ieri sera, questa mattina si terrà salvo colpi di scena clamorosi il CdM del Governo Conte con a tema il Def (Documento di Economia e Finanza, la “cornice” per la Manovra di Bilancio 2021 da consegnare in Ue) e lo scostamento di bilancio per poter finanziare il Decreto Aprile sugli aiuti contro l’emergenza coronavirus. La giornata di giovedì doveva essere quella del via libera definitiva in Consiglio dei Ministri del nuovo Def con tutte le cifre per aumentare il deficit, frutto del lavoro di mediazione tra la maggioranza nelle ultime settimane.
Invece, con il Consiglio Ue sul pacchetto di aiuti da destinare all’Europa nei prossimi mesi che ha tenuto il Premier Conte impegnato per quasi tutto il giorno, le riunioni tra M5s, Pd e Ministri dedicati si sono protratte e quel CdM convocato per le ore 21.30 in realtà non è mai avvenuto, con la conferenza stampa flash di ieri sera del Presidente del Consiglio per annunciare i risultati dell’EuCo (Recovery Fund e firma MES-BEI-SURE-BCE) che ha fatto slittare a questa mattina alle ore 10 la riunione di Governo. Il motivo è molto semplice, per varare misure “choc” nel Def serve impostare una “rotta” nuova dove immaginare una serie di tagli e riforme epocali per poter arrivare ad un debito pubblico sostenibile laddove possibile visto le tante spese che la crisi coronavirus costringe a mettere in campo per evitare il default del Paese.
LA BOZZA DEL DEF
La bozza del Documento di Economia e Finanza vede sul piatto un Pil a fine anno del -8%, il deficit salito a +10,4% e il rapporto debito/Pil addirittura al 155,7%: numeri clamorosi che vengono così definiti e spiegati nel Def «Nel sentiero ipotizzato, il mese di marzo registrerebbe il più forte calo congiunturale, seguito da un’ulteriore contrazione in aprile». Il Governo reputa un parziale recupero tra fine maggio e giugno, con la Fase 2 che è sempre più imminente, ma il vero rimbalzo positivo dovrebbe arrivare solo nel 2021 con un Pil a +4,7%.
Nel mezzo però si dovrà giocoforza peggiorare il debito pubblico e farlo arrivare, stima il Governo nel Def, a circa 2600 miliardi di euro: per questo serviranno come non mai gli aiuti Ue stanziati, il Recovery Fund (appena si capiranno i termini e i costi del Fondo di ripresa europeo), ma anche importanti riforme “obbligate”. Su tutte, si va verso l’addio alle clausole di salvaguardia sull’Iva per la Manovra 2021: come riporta l’Ansa «L’idea è quella di assorbire e quindi annullare una volta per tutte la clausola, anche per dare un segnale – spiegano fonti dei diversi partiti della maggioranza – di stabilità dei conti pubblici rispetto ai mercati finanziari».
CDM OGGI, CI SARÀ NUOVA CONFERENZA STAMPA DI CONTE?
Il Def e soprattutto lo scostamento di bilancio da 50-55 miliardi di euro ipotizzato – con votazione in Parlamento già calendarizzato per il 28-29 aprile prossimi, in modo da far pervenire il Dl Aprile in CdM entro il 30 aprile – serviranno per l’appunto a comporre la nuova maxi manovra di aprile che “segue” i 25 miliardi messi nel Decreto Cura Italia e le somme “mosse” nel Dl Liquidità Imprese. Dei 55 miliardi in campo per il nuovo Decreto Aprile, il Governo Conte pensa di aggiungerne 30 dalle garanzie statali sui prestiti alle imprese (Dl Liquidità) mentre altri 50 miliardi dovrebbero arrivare dal Fondo CDP per le aziende strategiche (Golden Power): tra le anticipazioni del nuovo maxi-Decreto si avranno anche il rifinanziamento delle misure di aiuti a famiglie, imprese e lavoratori (Bonus 600 euro salirà a 800), verrà immesso un nuovo “reddito di emergenza” voluto dal M5s con importo medio di 500 euro.
Il nuovo scontro tra Pd e M5s giunto ieri sul fondo perduto da destinare alle imprese come “mediazione” potrebbe far scendere la quota prevista da 10 a 8 miliardi di euro: la discussione in CdM si annoderà proprio sui questi punti e non è escluso che a seguire, se arrivasse un accordo solido, sia proprio il Premier Conte assieme a Gualtieri e Catalfo ad intervenire in conferenza stampa (con la consueta formula della diretta video YouTube sui canali di Palazzo Chigi) per spiegare i punti principali del Def e l’anticipo sul voto in Parlamento per lo scostamento di bilancio (serve voto all’unanimità come già avvenuto prima del Dl Cura Italia).