Ora è ufficiale, il Consiglio dei Ministri si terrà domani secondo quanto appena annunciato dal Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri uscendo da Palazzo Chigi dopo l’incontro sul Decreto Agosto con il Premier Conte e i capidelegazione della maggioranza: «Il nodo è stato sciolto, c’è condivisione. Abbiamo fatto una sintesi», spiega il titolare del Mef, «Domani il provvedimento approderà in Consiglio dei ministri». Secondo quanto filtrato da Palazzo Chigi, domani in giornata si terrà il pre-consiglio dove mettere a punto definitivamente il testo del Dl Agosto e domani sera invece è previsto il CdM effettivo dove licenziare la nuova “manovrina d’estate”. Nella bozza si vedrebbe l’intesa di massima sulla proroga del blocco dei licenziamenti, con 18 settimane di cassa integrazione flessibile e così il blocco dovrebbe arrivare fino a fine anno ma solo per le aziende che faranno utilizzo di questi ammortizzatori: si fa però strada anche l’ipotesi di limitare l’estensione fino alla fine dell’emergenza Covid (il 15 ottobre) o di introdurre un termine intermedio. Mentre LeU prosegue sulla linea dura del blocco fino al 31 dicembre, Italia Viva fa sapere con Luigi Marattin «Il confronto è stato lungo e approfondito, ma il via libera di Iv è condizionato alla presenza di alcune misure che servono all’economia italiana e che abbiamo chiesto con forza, in primis lo slittamento delle tasse di novembre per i lavoratori autonomi, isa e forfettari».



CDM SLITTA A DOMANI?

Doveva tenersi oggi alle ore 15 il Consiglio dei Ministri dove il Governo doveva licenziare il nuovo Decreto Agosto, la “manovrina d’estate” da 25 miliardi di euro ottenuti con lo scostamento di bilancio votato a luglio in Parlamento: invece i ritardi nei dossier principali e soprattutto il braccio di ferro su alcuni punti cardine del Dl Agosto stanno portando il rischio di un ulteriore slittamento del CdM che comunque dovrà tenersi prima della fine settimana, stando a fonti di Governo all’Agi. È stato infatti sconvocato il pre-consiglio, la riunione tecnica preparatoria dove limare tutti i nodi rimasti nella bozza di testo, indizio sulla per nulla ritrovata unione all’interno della maggioranza. Non si esclude che comunque il Governo in giornata torni a riaggiornarsi dopo il vertice-fiume di ieri con tutti i capidelegazione della maggioranza, ma al momento resta difficile pensare che il CdM possa comunque tenersi già oggi magari in tarda serata. Nel frattempo, il Premier Conte sta lavorando anche al nuovo Dpcm che probabilmente dal 10 agosto prossimo sarà in vigore con tutte le regole anti-Covid prorogate: lo scontro sul distanziamento dei treni anche tra i diversi partiti del Governo ha portato al momento una “tregua” con il parere del Cts giunto stamane e non è da escludere che i due testi – Dpcm e Dl Agosto – possano essere presentati dal Presidente del Consiglio assieme nei prossimi giorni, post Consiglio dei Ministri.



I NODI NON RISOLTI NEL DL AGOSTO

Risolti i nodi sul mondo scuola – stamani la firma raggiunta del Protocollo di Sicurezza sulla riapertura di settembre tra sindacati e Ministra Azzolina – lo scontro tra Pd, M5s, Renzi e LeU resta su numerosi altri dossier, molti dei quali incidenti nel nuovo Decreto Agosto. Ieri la bozza ultimata è circolata come di norma in anticipo rispetto alla convocazione del Consiglio dei Ministri e ha suscitato non poche polemiche: i Comuni con l’Anci denunciano la mancanza di fondi per gli enti locali, i sindacati invece lamentano la decisione del Governo di legare il blocco dei licenziamenti fino a fine anno solo per le imprese che ricevono ancora Cig e ammortizzatori sociali. Cgil, Cisl e Uil chiedono che tutte le aziende abbiano imposto dallo Stato il blocco dei licenziamenti fino almeno al 31 dicembre 2020, con LeU che battaglia nel vertice pre-CdM per mantenere questa posizione e Italia Viva di Renzi invece che chiede il blocco solo fino al 15 ottobre. In discussione poi tra Pd e M5s l’utilizzo dei diversi bonus inseriti nella “manovrina” d’agosto, in particolar modo la decontribuzione per le aziende che decidono di far rientrare dalla cassa integrazione i propri dipendenti. Fuori dal Dl Agosto ma comunque importante perché sta facendo ritardare tutti i dossier, la lite del Governo sulla legge elettorale e il referendum sul taglio dei parlamentari, con il Pd che spinge per trovare una quadra prima della pausa estiva mentre M5s e Renzi non sembrano al momento essere d’accordo sul timing e le proposte dem.

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