Via libera del Cdm al nuovo decreto contro il caro bollette e al decreto sulle cessioni dei crediti legati ai bonus edilizi, Superbonus compreso. In attesa della conferenza stampa del premier Mario Draghi, utile per illustrare le misure e gli interventi, Sky Tg24 riporta che non dovrebbe esserci il ricorso a un nuovo scostamento di bilancio, che richiederebbe un ulteriore passaggio in Parlamento.



La parte più grande delle risorse dovrebbe essere destinata al contenimento del costo dell’energia elettrica per circa 3 miliardi di euro. Lo stesso intervento dovrebbe esserci per contenere il prezzo del gas nel secondo trimestre. Ulteriori 700 milioni di euro dovrebbero essere stanziati a favore delle cosiddette aziende “energivore”, quelle che richiedono grandi quantità di energia elettrica per lavorare correttamente, e 500 milioni per le imprese “gasivore”. In Cdm approvato anche un decreto distinto per le correzioni alla cessione dei crediti di imposta legati ai bonus edilizi, compreso il Superbonus. Sarebbero possibili, oltre alla cessione del primo richiedente, “due ulteriori cessioni” ma solo se eseguite “a favore di banche e intermediari finanziari iscritti all’albo”. (agg. di Silvana Palazzo)



LA BOZZA DEL DECRETO BOLLETTE DA 6.5 MILIARDI

È in corso la cabina di regia a Palazzo Chigi sul tema del Decreto Bollette, con il Consiglio dei ministri a questo punto con probabile convocazione alle ore 15: alla riunione partecipano i Ministri Elena Bonetti (Iv), Andrea Orlando (Pd), Roberto Speranza (Leu), Maria Stella Gelmini e Renato Brunetta (Fi) e Giancarlo Giorgetti (Lega), oltre al ministro dell’Economia Daniele Franco e al sottosegretario alla presidenza Roberto Garofoli.

A presiedere quel Mario Draghi dato come piuttosto furente ieri nel pre-CdM sugli scivoloni in corso in Parlamento con la maggioranza che ancora viene “superata” da emendamenti delle opposizioni sul tema Milleproroghe e riforma del catasto. Come riporta l’ANSA, la bozza del nuovo Dl Bollette consta di 30 articoli e contiene oltre agli interventi sul caro energia anche le correzioni alla cessione dei crediti di imposta sui bonus edilizi (Superbonus in primis) e pure il ritorno degli incentivi auto. Un costo che gravita sui 6,5-7 miliardi di euro e che non vedrà alcuno scostamento di bilancio, come già anticipavamo in sede di presentazione del decreto. 5,5 miliardi per il taglio nel secondo trimestre del costo delle bollette per le famiglie (senza però allargare la platea di chi gode del bonus sociale che ha azzerato i rincari) e per le imprese, a partire da circa 3500 energivore e 250 gasivore (fonte Repubblica.it). L’obiettivo del decreto oggi in CdM è di ridurre al 5% l’Iva sulle bollette del gas delle famiglie e delle imprese; il nuovo decreto includerebbe anche l’azzeramento degli oneri di sistema per le utenze elettriche domestiche e non domestiche. Previsti poi 800milioni-1 miliardo per il settore automotive: «riconversione del settore e per incentivi all’acquisto di auto elettriche, ibride e termiche a bassa emissione», si legge nella bozza fatta circolare dall’ANSA. E poi infine 800 milioni per dare ‘respiro’ alle Regioni con le spese Covid e ai Comuni per l’illuminazione pubblica, con particolare attenzione alle strutture sportive dilettantistiche.



TENSIONE IN PRE-CDM FRA DRAGHI E I PARTITI

Non sarà una giornata semplice per il Governo Draghi, uscito con diverse “tensioni” e “fibrillazioni” dal pre-Consiglio dei Ministri tenutosi ieri sera a Palazzo Chigi: oggi nel CdM sbarca il Decreto Bollette, con annesse nuove regole sul Superbonus per ridurre il problema delle truffe e allo stesso tempo velocizzare gli iter per far ripartire i cantieri “immobilizzati”.

Ma nella riunione di ieri con i capidelegazione di maggioranza – i ministri Stefano Patuanelli (M5s), Giancarlo Giorgetti (Lega), Maria Stella Gelmini (Forza Italia), Andrea Orlando (Pd), Elena Bonetti (Italia Viva) e Roberto Speranza (LeU) – il Premier Draghi si è mostrato piuttosto irritato, svelano fonti di Governo all’ANSA: sul tavolo il tema del Dl contro il caro bollette ma soprattutto le “schermaglie” mostrate sul tema referendum e sul Decreto Milleproroghe ha visto il Governo essere battuto ben 4 volte in Commissione. «Il governo è qui per fare le cose o non si va avanti», il ragionamento draghiano riportato dalle fonti presenti alla riunione in mano all’Adnkronos, «Il governo è nato per fare le cose, è stato voluto dal Presidente Mattarella con questo obiettivo». Davanti ad un Draghi insolitamente irritato, i partiti hanno sottolineato come d’ora in avanti occorre chiarire una questione di metodo altrimenti gli incidenti saranno «inevitabili». Tradotto, a rischio al momento non vi sarebbe solo l’approvazione del Decreto bollette ma in generale la tenuta di una maggioranza che si appresta ad affrontare temi nodali nei prossimi mesi: fine stato d’emergenza, crisi Ucraina, PNRR e Def da presentare in aprile.

DECRETO BOLLETTE: LE ANTICIPAZIONI

«Fino a che non vedo il decreto energia non dormo. L’emergenza non è l’equilibrio tra partiti, ma la luce e il gas. Se domani vedrà la luce come da me richiesto un dl da 4,5, 6,7,8 miliardi è un bene per il paese. Se si devono fare scostamenti si facciano», ha spiegato ieri in conferenza stampa il leader della Lega Matteo Salvini che mette sul tavolo l’urgenza di procedere con interventi “shock” per abbattere almeno un po’ il peso di bollette e costo gas per le tasche degli italiani. A confermarlo il n.2 del Carroccio, nonché capodelegazione nel pre-Cdm Giancarlo Giorgetti: «Credo che già domani, o comunque rapidamente, il governo interverrà nuovamente cercando di prevedere o di replicare anche per il secondo trimestre le misure che abbiamo già adottato a gennaio. In qualche caso cercheremo anche di risolvere dei problemi applicativi che hanno non risolto casi di autoproduzione dell’energia». Servono interventi finanziari ben più ingenti di quelle consentite al momento dalla Manovra, chiarisce il Ministro del MISE, «Molto faticosamente al Mef si sta cercando di costruire una dote finanziaria significativa, però a bilancio invariato è evidente che è molto difficile dare una risposta compiuta e definitiva a questo tipo di fenomeno». Il nuovo decreto sta prendendo comunque forma da giorni e prevede per il momento 5-6 miliardi di impegno finanziario senza per il momento alcuno scostamento di bilancio: alcune misure ipotizzate vanno dal «raddoppio della produzione nazionale di gas alla luce a prezzi calmierati per oltre 3.500 aziende, dalle corsie preferenziali per l’installazione dei pannelli solari agli incentivi per le auto elettriche», fonte ANSA.

NUOVE REGOLE SUL SUPEREBONUS

Al momento la situazione tormentata a livello politico potrebbe anche far slittare il Consiglio dei Ministri atteso per questo venerdì dove, tra gli altri interventi, si dovrebbero prorogare le misure sugli oneri di sistema (non a carico dei cittadini) e l’Iva al secondo trimestre. Con il Dl Bollette è atteso in CdM anche l’intervento sull’altrettanto tema delicato del Superbonus 110% per il rilancio dell’edilizia: posto che da ieri è divenuta effettivo lo stop alla cessione multipla dei crediti sui bonus edilizi, nel provvedimento studiato da MEF e MISE si pensa ad un ulteriore inasprimento delle sanzioni penali a carico di chi commette frodi sul Superbonus e sul bonus facciata. Nel pre-Consiglio di ieri si è discusso ancora delle norme sulle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni, compreso dunque anche quelle legate al Superbonus; si valuta infine la possibilità di rendere responsabilità anche penali per chi fa asseverazioni false.