Il Quotidiano Nazionale ha pubblicato in anteprima ed esclusiva il testo pdf del “primo” Decreto Covid firmato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi e dal Cdm di ieri (in Gazzetta Ufficiale nei prossimi giorni, ndr): 4 articoli in tutto, si proroga il divieto di spostamenti tra Regioni fino al 27 marzo, si pone la “stretta” a visite parenti-amici in zona rossa, conferma l’impianto dei colori regionali mentre non vi è alcun riferimento alle seconde case (ergo, resta sempre valido lo spostamento anche se in zona rossa).
Tutto questo varrà fino almeno al 5 marzo quando il nuovo Decreto Covid dovrebbe “soppiantare” l’ultimo Dpcm del Governo Conte, integrando novità e possibili riaperture come da programma sul tavolo della riunione odierna a Palazzo Chigi tra Draghi e i Ministri competenti la gestione Covid. Domani il Cts si riunisce per valutare possibili riaperture di attività-cinema-teatri mentre il Ministro della Salute Roberto Speranza alla Camera tiene le comunicazioni sui prossimi interventi del Governo in materia Covid-19. (agg. di Niccolò Magnani)
BONACCINI: “ORA TESTA A DPCM E RECOVERY PLAN”
E’ stato approvato in Consiglio dei Ministri il nuovo Decreto Covid, quello che subentrerò all’attuale Dpcm in vigore. Sostanzialmente cambia poco se non il fatto che il blocco fra regioni è stato prolungato fino al 27 marzo, come ampiamente anticipato, e che saranno vietate le visite a parenti e amici in zona Rossa, cosa invece fino ad oggi consentita. Intanto è uscito allo scoperto il presidente della regione Emilia Romagna, nonché numero uno della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, che ha invitato il Governo ad un immediato confronto: “Già ieri – le sue parole riportate da SkyTg24.it – abbiamo manifestato ai Ministri Gelmini e Speranza il consenso delle Regioni alla proroga delle misure relative al blocco degli spostamenti interregionali”.
Bonaccini ha poi aggiunto e concluso: “Ora però c’è l’esigenza di due incontri urgenti fra il Governo e le Regioni. Il primo a brevissimo termine sui contenuti che dovrà avere il prossimo Dpcm per il contenimento dell’emergenza Covid-19”. Il secondo riguarderò invece i progetti legati ai fondi del Recovery Plan: “Dovrà riguardare – ha spiegato – il lavoro di squadra che Governo e Regioni dovranno portare avanti per un efficace utilizzo delle risorse che saranno previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
DECRETO COVID, OK CDM: BLOCCO SPOSTAMENTI REGIONI, STOP VISITE AMICI IN ZONA ROSSA
Via libera al nuovo Decreto Covid nel Consiglio dei Ministri terminato stamane a Palazzo Chigi: fino al 27 marzo 2021 su tutto il territorio nazionale resta vietato ogni spostamento fuori/dentro le Regioni, anche se in zona bianca o gialla. Restano le attuali deroghe ovvero la possibilità – tramite i comprovati motivi (salute, necessità, lavoro) in autocertificazione – di poter uscire dai confini regionali, con sempre la possibilità ammessa di rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Novità importante invece sul fronte visite nel nuovo Decreto, in attesa che il prossimo Dpcm/Dl verrà approvato nei prossimi giorni: è permesso in ambito regionale nelle regioni gialle e comunale in quelle arancioni, lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una sola volta al giorno e rispettando il coprifuoco dalle 22 alle 5. Ma la deroga che permette a due persone di andare in visita ad amici e parenti, insieme a minori di anni 14, non vede più la deroga ammessa nelle regioni rosse, dove dunque non sarà possibile andare a trovare amici e parenti fino al prossimo 5 marzo. (agg. di Niccolò Magnani)
LE ANTICIPAZIONI DEL DECRETO COVID
Nel Consiglio dei Ministri a breve in corso a Palazzo Chigi, il Governo Draghi si appresta come già anticipato a prorogare di ulteriori 30 giorni il blocco degli spostamenti fuori Regione anche in zona gialla. La nuova scadenza viene così fissata al 27 marzo, mentre mancherà ancora qualche giorno per vedere la luce sul nuovo Dpcm (o Decreto legge “normale”) con tutte le altre regole anti-Covid da ri-fissare in vista della scadenza del precedente Decreto firmato dall’ex Premier Conte. In merito alle (poche) anticipazioni emerse finora, nel nuovo Decreto Covid oggi licenziato dal Cdm si vedrebbe confermata la possibilità di fare visita a parenti ed amici in abitazioni private (per non più di 2 persone, esclusi dal “conteggio” i figli minori di 14 anni).
La vera strategia di Draghi sulla pandemia verrà però scandita nel prossimo Dpcm, in arrivo nei prossimi giorni in tempo per la scadenza del 5 marzo: i presidenti di Regione ieri hanno chiesto di inserire nella cabina di regia politica anche i Ministri economici oltre che i Comuni, mentre l’ipotesi che circola per le nuove regole (non da oggi) è lo spostare il monitoraggio epidemiologico e la conseguente cabina di regia al lunedì e non più al venerdì per non far arrivare la decisione dei colori sempre a ridosso del week-end. Prima del Cdm di stamane, intervistato da Radio 24 il leader della Lega Matteo Salvini ha puntato il dito contro la gestione dei vaccini e della pandemia a cura del commissario Arcuri: «Serve un cambio di passo. Lascio giudicare chi ci ascolta sulle mascherine, i vaccini, sull’Ilva. Il presidente Draghi ha ben chiara la situazione e penso che sarà lui a segnare un cambio di passo». Resta l’ipotesi Guido Bertolaso, con Salvini che conclude «Diciamo che apprezzo molto l’operatività e la concretezza di Regione Lombardia, con la campagna di vaccini over 80 partita con Bertolaso». (agg. di Niccolò Magnani)
CDM OGGI ALLE 9.30
Sono tanti i temi che verranno affrontati nel Consiglio dei ministri in programma oggi, lunedì 22 febbraio 2021, alle ore 9:30. Sul tavolo il nuovo decreto Covid, con il quale il divieto agli spostamenti tra regioni verrà prorogato per altri 30 giorni a partire dal 25 febbraio. La misura sarà applicata a tutte le regioni, a prescindere dalla zona in cui si è collocati, e si tratta dell’unico provvedimento in discussione. Ma la ministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini porterà le proposte dei governatori e dell’Anci. A tal proposito, significativo è il richiamo all’unità nazionale che ha fatto ieri. «Non servono divisioni, servono soluzioni», ha dichiarato la ministra ed esponente di Forza Italia. «Mi impegnerò, per quanto mi compete, a fare ogni sforzo affinché i provvedimenti non vengano adottati inaudita altera parte, anche perché, per quanto mi riguarda le Regioni, le Province e i Comuni, non sono una “altera parte”, ma costituiscono gangli fondamentali della nostra comunità nazionale».
Di tono diverso, invece, il discorso del ministro della Salute Roberto Speranza che, secondo quanto riportato dall’AdnKronos, avrebbe disegnato un quadro «abbastanza fosco» della situazione epidemiologica, spiegando che non si tratta di fare allarmismi, ma di constatare che le restrizioni sono indispensabili in una fase di diffusione delle varianti e con una campagna vaccinale che procede a rilento.
DECRETO COVID: NUOVA STRATEGIA E NODO VACCINI
La proroga al divieto degli spostamenti tra Regioni è, dunque, il primo passo per il Consiglio dei ministri, poi si lavorerà ad una revisione complessiva della strategia anti Covid, anche alla luce delle proposte arrivate dalle Regioni. Queste chiedono regole più semplici per far scattare le restrizioni e puntano ad allargare la Cabina di regia ai ministeri economici, mentre i sindaci vogliono essere coinvolti nella campagna vaccinale e rilanciano la proposta di riaprire i ristoranti la sera. Il primo dossier per il premier Mario Draghi è quello della pandemia, anche in virtù dell’allarme varianti, quindi il nuovo decreto covid in agenda nel Consiglio dei ministri di oggi è solo il primo appuntamento di una settimana ricca di trattative. Tra l’altro, il premier Mario Draghi, che ha fatto un giro con i ministri per fare il punto della situazione in merito a quanto fatto finora, prima di metter mano ad un nuovo provvedimento vuole verificare con l’Unione europea tempi e quantità dei vaccini. Secondo Il Messaggero, già oggi potrebbe avere una conversazione telefonica con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, anche in vista del Consiglio Ue che si terrà a distanza nel fine settimana e che ha come primo punto proprio la questione vaccinale.