DECRETO NATO IN CDM: LE ANTICIPAZIONI
Nei giorni delle forti fibrillazioni tra M5s e resto della maggioranza, il Governo si riunisce nuovamente in CdM nel pomeriggio: l’orario di convocazione era fissato alle ore 16 ma slitterà sicuramente di qualche minuto per l’arrivo dei vari Ministri. Secondo quanto anticipato dalle fonti di Palazzo Chigi alle agenzie, presso il Consiglio dei ministri v’è come ordine del giorno – tra gli altri dossier – anche il Decreto Legge per la “ratifica ed esecuzione dei protocolli al Trattato del Nord Atlantico sull’adesione della Repubblica di Finlandia e del Regno di Svezia“. Negli scorsi giorni, dopo la presentazione ufficiale della domanda di adesione alla Alleanza Atlantica, era stato il Canada il primo Paese al mondo a riconoscere e ratificare tale domanda posta da Helsinki e Stoccolma: ora l’Italia con la ratifica dovrebbe divenire il secondo Paese alleato Nato a procedere con l’ok per l’adesione di Finlandia e Svezia, “contro” la minaccia di eventuali aggressione “in stile Ucraina” della Russia di Putin. Il CdM avrà ovviamente anche altri dossier presenti nell’ordine del giorno diffuso ufficialmente da Palazzo Chigi:
– DECRETO LEGISLATIVO: Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 28 febbraio 2021, n. 36 in attuazione dell’articolo 5 della legge 8 agosto 2019 n. 86, recante riordino e riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici nonché di lavoro sportivo – ESAME PRELIMINARE (PRESIDENZA – LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
– DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: Modifiche al regolamento per la sicurezza della navigazione e della vita umana in mare, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 novembre 1991, n. 435 – ESAME DEFINITIVO (PRESIDENZA – INFRASTRUTTURE E MOBILITA’ SOSTENIBILI);
– DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: Disciplina del registro unico telematico e disposizioni di semplificazione in materia di cessazione dalla circolazione dei veicoli fuori uso – ESAME DEFINITIVO (PRESIDENZA – INFRASTRUTTURE E MOBILITA’ SOSTENIBILI)
CDM OGGI, ATTESO DECRETO SICCITÀ DOPO LO STATO D’EMERGENZA IN 5 REGIONI
Tra i capitoli “varie ed eventuali” potrebbe trovare spazio anche il nuovo Decreto anti-siccità, con le bozze circolate negli scorsi giorni e che sembrava già pronto per essere approvato nell’ultima riunione CdM lunedì scorso. Il crollo sulla Marmolada e le tensioni interne nella maggioranza, sfociate con l’incontro Conte-Draghi, hanno invece ritardato l’appuntamento in agenda: lunedì durante il Consiglio dei Ministri è stato infatti approvato lo stato d’emergenza in 5 Regioni tra le più colpite dalla grave assenza di piogge degli ultimi mesi, ovvero Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Sono stati stanziati 36 milioni e mezzo iniziali per i primi ristori, i costi delle autobotti, e alcuni picclio intervento di collegamento tra acquedotti: 10,9 milioni all’Emilia Romagna, 4,2 milioni al Friuli Venezia Giulia, 9 milioni alla Lombardia, 7,6 milioni al Piemonte e 4,8milioni al Veneto. Ma il decreto legge in via di approvazione – forse già nel Cdm di oggi – dovrebbe contenere interventi ben più massicci sia sul fronte economico che su quello gestionale-organizzativo: al di là dei 2,8 miliardi di euro stanziati per progetti presenti nel PNRR, il Governo cerca la quadra giusta sui fondi per poter aiutare il più possibile un’economia sul territorio fortemente a rischio con la perdurante siccità. È attesa anche la nomina nei prossimi giorni del commissario straordinario all’emergenza siccità per i prossimi mesi.
Nel frattempo la maggioranza ha superato incolume il primo passaggio in Parlamento del Decreto Aiuti: dopo il rischio di rottura con le richieste del M5s al Premier Draghi, alla Camera il decreto che non alla fine non contiene le misure sul Superbonus 110% è passato con il voto di fiducia, 419 voti a favore, 49 contrari e una sola astensione. Nuovo messaggio “d’allarme” lanciato dal Movimento 5Stelle nelle Commissioni Bilancio, Finanze, Ambiente e Attività produttive; «Abbiamo fatto un enorme lavoro per affrontare e risolvere la questione della responsabilità solidale dei cessionari dei crediti fiscali legati al Superbonus, ma il Governo non ci ha dato ascolto e la norma non entrerà nel decreto Aiuti. Uno schiaffo a famiglie, imprese, tecnici e lavoratori del settore delle costruzioni, messi in enorme difficoltà dal blocco della circolazione dei crediti e del conseguente fermo dei cantieri causati dal ministro Daniele Franco e dal premier Mario Draghi», spiegano i deputati grillini nelle commissioni. «Deve essere ora l’Esecutivo a intervenire immediatamente con un provvedimento d’urgenza, come richiesto dal presidente Giuseppe Conte al presidente del Consiglio: non risolvere subito questo problema significa assumersi la grave responsabilità di mandare gambe all’aria un intero comparto e centinaia di migliaia di famiglie», conclude la nota dei rappresentanti M5s. Era stato del resto lo stesso Giuseppe Conte a preannunciare il voto di fiducia alla Camera sul Dl Aiuti in attesa di novità al Senato: «oggi voteremo la fiducia, al Senato vedremo». Tema tutt’altro che “passato” è quello sulle bollette e in generale sulla crescita mostruosa dei costi dell’energia: il leader M5s Conte oggi ha ricordato come «In autunno avremo uno tsunami sulle bollette. Ieri sono andato da Draghi anche a rappresentare questo problema, a chiedere un intervento straordinario oggi, non in autunno. Non ci possiamo permettere di aspettare l’esito della discussione al Consiglio europeo in ottobre. Le famiglie – ha concluso Conte – non arriveranno a metà mese, le aziende chiuderanno. Serve subito un grande piano per famiglie e imprese».