Dure critiche da parte dell’Opposizione nei confronti del governo e del Decreto Semplificazioni, a cominciare dal leader della Lega, Matteo Salvini, che parla di ennesima bufala: «E’ l’ennesima bufala: dopo la cassa integrazione che non arriva, i soldi delle banche che non arrivano, la presunta semplificazione, l’unico modo per accelerare è il modello Genova. Se il governo non azzera il codice degli appalti e non adotta il modello Genova per tutta Italia, non si va da nessuna parte». Dura anche l’altra leader dell’opposizione, Giorgia Meloni, segretaria dei Fratelli d’Italia, che lamenta come il decreto sia di fatto ancora “fumo”, in quanto non pubblicato ancora in Gazzetta Ufficiale: «Dal governo e da Conte l’ennesima conferenza stampa fiume per presentare un testo che ancora non c’e’. La versione definitiva non e’ pronta e per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale bisogna attendere un numero indefinito di giorni. L’unica certezza e’ che il testo superera’ le 100 pagine». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



DECRETO SEMPLIFICAZIONI COS’È E COSA PREVEDE: APPALTI, GRANDI OPERE E PROCEDURE

Proseguono i commenti sull’accordo trovato “salvo intese”, in merito al Decreto Semplificazioni. Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, si dice soddisfatto anche se non al 100%: “Ciò che esce dal cdm – scrive su twitter l’ex presidente del consiglio – non è interamente il ‘PianoShock’ come noi l’avevamo designato ma è un passo in avanti importante nella direzione indicata da Italia Viva. Adesso apriamo i cantieri e chiudiamo le polemiche. L’Italia ha bisogno di lavoro, non di assistenzialismo”. Si concentra invece sulla questione ricorsi il primo cittadino di Milano, Beppe Sala: “Il punto è quello legato ai ricorsi. Oggi i ricorsi si fanno con una facilità incredibile. Probabilmente ci sono delle ragioni, ma è il principale motivo per cui i lavori poi non vanno avanti”. Così invece i presidenti di Camera e Senato della Lega, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, come prevedibile, non soddisfatti: “Da Conte il nulla. Solo parole e scatole vuote. Il Dl rilancio dopo mesi di attesa è ancora in alto mare e mancano le coperture, il Dl semplificazioni è ancora tutto da approvare”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



DECRETO SEMPLIFICAZIONI OK “SALVO INTESE”, BONETTI: “SIAMO SODDISFATTI”

E’ soddisfatta del Dl Semplificazione la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti, in quota a Italia Viva. Parlando stamane al programma di La7, Coffee Break, ha spiegato: “Sono soddisfatta perchè abbiamo ottenuto un risultato importante per il paese, noi avremmo auspicato che ci fosse l’intero Piano shock con tutte le opere importanti, ma ci sembra già un passo importante lo sblocco di 50 opere sulle 130 che devono rientrare, semplificazione delle procedure, più risorse e più strumenti per i commissari… il paese deve ripartire e deve farlo sbloccando i cantieri in modo celere, senza esitazioni, quindi un decreto importante. E poi ci sono anche misure importanti per le famiglie. Italia Viva ha posto sul tavolo del governo proposte concrete che ritenevamo importanti per il paese, penso al Family Act, nato alla Loepolda, che è diventato il primo provvedimento del governo, penso al Piano shock… proposte concrete che sono state assunte, e questo ha permesso al governo di fare tutti insieme un passo avanti”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



CDM APPROVA ‘SALVO INTESE‘ DECRETO SEMPLIFICAZIONI, ACCORDO GOVERNO SOLO SU PNR E BILANCIO

Alle ore 4.07 il CdM ha approvato “salvo intese” il Decreto Semplificazione, mentre ha trovato piena intesa tanto sul Piano Nazionale di Riforma 2020 quanto sullo scostamento di bilancio che giungerà in Parlamento nelle prossime settimane. Restano però forti le distanze tra Pd-LeU e Italia Viva-M5s sul fronte appalti, sui commissari delle grandi opere e sul tema complicato dell’abuso d’ufficio. Conte cercava quel “modello Genova” in grado di rendere molto più “semplice” l’iter di ripartenza nei vari settori strategici del Paese, ma la quadra non è stata trovata e il testo del Decreto viene sì approvato ma con possibili modifiche tecniche che andranno verificate e decise ancora nei prossimi giorni.

Dopo le ore 11 è prevista una conferenza stampa in cui lo stesso Presidente del Consiglio illustrerà i risultati del Consiglio dei Ministri durato oltre 4 ore questa notte, prima di partire per i dialoghi bilaterali con gli altri leader Ue in vista del Consiglio Europeo del 17.18 luglio. Il Pnr sarà la base del Recovery Plan di settembre, ma anche il Dl Semplificazione Conte lo “userà” per illustrare ai suoi omologhi presidenti l’intento di “correre” del Paese post-Covid. Il decreto interviene su 4 ambiti principali: semplificazioni in materia di contratti pubblici ed edilizia; semplificazioni procedimentali e responsabilità; misure di semplificazione per il sostegno e la diffusione dell’amministrazione digitale; semplificazioni in materia di attività di impresa, ambiente e green economy.

Al di là dei 48 articoli per più di 100 pagine di decreto, non sono stati trovati accordi sull’elenco delle grandi opere (circa 50) e si rischia ulteriore slittamento addirittura verso fine anno per la scelta dei singoli commissari. Oggi incorre nell’abuso d’ufficio chi si procuri un vantaggio violando “norme di legge o di regolamento”; ecco, con la nuova modifica in Dl Semplificazione sarà punibile chi violi «specifiche regole di condotta espressamente previste dalla legge o da atti aventi forza di legge e dalle quali residuino margini di discrezionalità».

L’ODG DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Palazzo Chigi ha convocato ufficialmente il nuovo Consiglio dei Ministri per le ore 21.30, confermate tutte le anticipazioni della vigilia (che trovate qui sotto, ndr) con l’aggiunta anche del disegno di legge sull’assestamento del bilancio che servirà per rifinanziare gli ammortizzatori sociali e il blocco dei licenziamenti anche per i prossimi mesi. Si preannuncia un CdM molto lungo vedendo l’odg presentato dal Premier Giuseppe Conte, specie perché le distanze dei partiti di maggioranza sul Decreto Semplificazioni e sul Pnr non sono ancora limate al 100%. Oltre ai tre punti principali, il Cdm vedrà anche le discussioni sul decreto legislativo su “Attuazione della direttiva (UE) 2017/1371, relativa alla lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell’Unione mediante il diritto penale”; esame decreto legislativo “Attuazione della direttiva (UE) 2018/2002 che modifica la direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica”; leggi regionali e Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2019.

OGGI CDM SU PNR E DL SEMPLIFICAZIONI

Alle 21.30 di questa sera, salvo ritardi dell’ultimo minuto, dovrebbe vedere convocato il Consiglio dei Ministri a Palazzo Chigi sul Decreto Semplificazioni, il lavoro promesso e annunciato dal Premier Conte già dopo la presentazione del Dl Rilancio il 18 maggio scorso e poi ribadito anche durante gli Stati generali di giugno a Villa Doria. L’occasione di questa sera, dopo il complesso lavoro nei tavoli tecnici dei vari ministeri, vedrà anche la presentazione a tutto il Governo del nuovo Piano Nazionale di Riforma (Pnr), di fatto la base del Piano di Rilancio italiano che a settembre darà luce al Recovery Fund. Mentre a giorni dovrebbe vedere luce verde dal Parlamento il Decreto Rilancio con tutti i nuovi emendamenti che “introducono” novità in merito alla ripartenza del Paese post-Covid, il nuovo “Pnr” rappresenta il tentativo del Governo Conte di far leva sugli aiuti europei che andranno ancora discussi nel prossimo vertice straordinario del Consiglio Ue il 16-17 luglio.

Nel frattempo, la maggioranza è (quasi) pronta a licenziare il primo step di questo lungo e complesso piano di rilancio: «sul Dl semplificazioni credo ci sia un’intesa di massima, credo che uscirà dal Cdm con un “salvo intese”, il che significa che il testo potrà essere soggetto a ulteriori modifiche dei ministeri nei prossimi giorni. Immagino sarà cos come per tutti i provvedimenti un po’ complessi», spiega il capogruppo Pd Graziano Delrio annunciando l’imminente Cdm previsto per la serata di oggi.

DL SEMPLIFICAZIONI: NO CONDONO, SÌ MODELLO GENOVA (?)

Il lungo braccio di ferro tra Pd, M5s e Renzi sul Decreto Semplificazione – una volta cancellato il tentativo di condono proposto inizialmente da alcune forze di maggioranza – proseguirà sul tavolo del Consiglio dei Ministri con il testo che, confermano da P. Chigi, è sostanzialmente pronto. Pd-LeU frenano ancora sull’allentamento del Codice degli Appalti e l’abolizione dell’abuso di ufficio, mentre Italia Viva e M5s propendono ad rilanciare il “modello Genova” come base di semplificazione nazionale, eliminando quanta più burocrazia possibile. Fonti qualificate di Governo al Sole 24 ore spiegano che si sta ancora discutendo «sugli appalti e i commissari per le opere, sulle norme che riguardano l’edilizia e sulla valutazione d’impatto ambientale».

Per il Premier Conte «Non è possibile esitare, questo è il momento del coraggio», ma di contro Gualtieri e il Pd rilanciano che per far correre questo Paese si avrà bisogno di tutti gli aiuti europei possibili, a cominciare dal Mes. «Il Consiglio dei ministri sul Decreto Semplificazioni si riunisce stasera e credo ci siano le premesse per chiudere oggi, magari tardi», spiega ad Affari Italiani il Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli.

PNR, TRA BOZZA E POLEMICHE

Assieme al Decreto Semplificazioni, come già anticipato, al Cdm si discuterà di Pnr: non si tratta di un decreto e dunque non dovrà essere “presentato” già stasera/domani, ma rappresenta l’impalcatura del piano di rilancio lanciato dal Premier Conte agli Stati generali. Parte infatti dai tre punti evidenziati dal Presidente del Consiglio in parziale “conferma” del Piano Colao, ormai però definitivamente superato da questo nuovo Piano Nazionale di Riforma: «Modernizzazione del Paese, transizione ecologica e inclusione sociale e territoriale e parità di genere». Le risorse messe in campo dal Governo puntano sulla riforma del fisco, le semplificazioni, il salario minimo, lotta all’evasione, spending review e Recovery Fund europeo:

«Durante la fase più acuta della crisi, il Governo è intervenuto con misure di grande ampiezza e portata economico-finanziaria onde contrastare i devastanti effetti economici dell’epidemia COVID-19 e limitare al massimo i danni per il tessuto sociale ed economico», spiega il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri nella parte iniziale della lunga bozza di testo del Pnr. Quanto il governo si appresta a varare nel Cdm di stasera assume una valore particolare perché nei fatti “ufficializza” la strategia del governo per il post coronavirus; sarà infatti sulla base di tale Piano che Bruxelles comincerà a giudicare le decisioni italiane in attesa del Recovery Plan.

Diversi i punti ancora non chiari e tenuti troppo generici ancora nel Pnr: ad esempio, sul fronte tasse, non si parla esplicitamente di taglio delle imposte se non di «alleggerimento della pressione fiscale» attraverso a «una riforma complessiva della tassazione diretta e indiretta». Da risolvere se vi sarà un taglio all’Iva momentaneo, una rinnovata lotta all’evasione e in generale una composita riforma fiscale che possa impregnare la prossima Manovra di Bilancio 2021.