Un Consiglio dei Ministri molto ricco di provvedimenti quello terminato nel primo pomeriggio di giovedì 10 settembre: impugnate ben 5 leggi regionali (Marche, Sicilia, Veneto e Toscana), nominati i nuovi vertici di Corte dei Conte (Guido Carlino), Anac (Giuseppe Busia) e Direzione armamenti aeronautici (Giuseppe Antonio Lupoli) e adottate diverse direttive europee. Qui nel comunicato stampa diffuso dal Governo sul portale di Palazzo Chigi si possono trovare tutti i dettagli del Cdm odierno, mentre da segnalare vi è sicuramente il Decreto Legge sanificazione che è stato approvato all’unanimità: il Consiglio dei Ministri ha adottato un nuovo decreto che stanzia fondi per la sanificazione Covid-19 delle scuole dopo l’appuntamento elettorale del 20-21 settembre. Su proposta di Conte, Lamorgese e Azzolina «il Governo ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti per la pulizia e la disinfezione dei locali adibiti a seggio elettorale e per il regolare svolgimento dei servizi educativi e scolastici gestiti dai comuni». In riferimento all’emergenza pandemica e del rischio contagio, «il testo istituisce nello stato di previsione del Ministero dell’interno un fondo con una dotazione di 39 milioni di euro per l’anno 2020, destinato a interventi di sanificazione dei locali sedi di seggio elettorale in occasione delle consultazioni elettorali e referendarie del mese di settembre 2020». Sempre sul fronte scuola, il CdM ha concesso una nuova deroga per l’assunzione a tempo determinato nelle scuole costrette a fronteggiare una riapertura fortemente condizionata dall’emergenza Covid: «la maggiore spesa sostenuta dai comuni, rispetto a quella dell’anno 2019, per personale educativo, scolastico e ausiliario con contratti di lavoro subordinato a tempo determinato non si computi nel calcolo dei limiti di spesa previsti per le forme di lavoro flessibile dall’articolo 9, comma 28, del decreto-legge n. 78 del 2010».



NUOVO CDM OGGI

È in corso il Consiglio dei Ministri numero 63 del Governo Conte-2, scattato alle ore 12 a Palazzo Chigi con un ordine del giorno poco “annunciato” nelle scorse ore per la mancanza di provvedimenti di strettissima pregnanza politica (almeno sui temi più rilevanti come emergenza Covid o Recovery Fund). Nell’ordine del giorno emanato da Palazzo Chigi, si scopre come nel Cdm di oggi il Governo discuterà tra i vari temi del «DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: Modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 20 dicembre 2017, n. 239, concernente il regolamento recante attuazione della direttiva 2014/90/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 luglio 2014 sull’equipaggiamento marittimo che abroga la direttiva 96/98/CE – ESAME DEFINITIVO (PRESIDENZA – AFFARI EUROPEI – INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)». Prevista poi la discussione sul Decreto Legislativo «Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 21 maggio 2018, n.68 di attuazione della direttiva (UE) 2016/97 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 gennaio 2016, relativa alla distribuzione assicurativa – ESAME PRELIMINARE (AFFARI EUROPEI -SVILUPPO ECONOMICO)».



DECRETO SEMPLIFICAZIONI: ORA È LEGGE

A chiudere l’org del Consiglio dei Ministri ancora in corso troviamo anche l’attuazione della direttiva (UE) 2018/957 del Parlamento europeo e del Consiglio del 28 giugno 2018 «recante modifica della direttiva 96/71/CE relativa al distacco dei lavoratori nell’ambito di una prestazione di servizi – ESAME DEFINITIVO (AFFARI EUROPEI – LAVORO E POLITICHE SOCIALI)» e infine il Decreto del Presidente della Repubblica sul «Regolamento recante modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 15 novembre 2006, n. 314, sulla disciplina dell’assegnazione e della gestione degli alloggi di servizio per il personale dell’Amministrazione penitenziaria – ESAME DEFINITIVO (GIUSTIZIA)». Nel frattempo alla Camera dei Deputati il Decreto Semplificazioni è divenuto legge a tutti gli effetti: approvato in via definitiva il testo con le norme sugli appalti e diverse norme volte a semplificare il più possibile nella macchina pubblica, una sorta di “anticipo” di quanto avverrà con il Recovery Plan italiano. I Sì sono stati 214, 149 no ma si registra ancora un mini-strappo del Movimento 5 Stelle che presenza 4 voti contrari (Berardini, Colletti, Rizzone e Siragusano) e molti assenti ingiustificati (oltre a 31 deputati grillini “in missione”, dunque giustificati).