Alle ore 11.30, appena conclusa la Cabina di regia economica, è convocato il Consiglio dei Ministri numero 49 del Governo Draghi, con diversi punti all’ordine del giorno in attesa dell’approdo del testo finale della Manovra di Bilancio il prossimo 21 dicembre alla Camera, dopo il passaggio in Senato dei prossimi giorni.
Il piatto forte in oggetto oggi al Cdm è il taglio delle tasse e come destinare quei 8 miliardi di euro “accantonati” con la Finanziaria 2022: a seguito delle consultazioni avute ad inizio settimana a Palazzo Chigi con tutte le forze di Governo, il Premier Draghi con il Ministro dell’Economia Daniele Franco si appresta a fare la sintesi per produrre l’emendamento “chiave” del Governo alla Manovra col Decreto Fiscale. «Ci hanno detto che domani (oggi, ndr) intendono andare al Consiglio dei ministri sul tema del taglio delle tasse in manovra e domattina prima di andare al Consiglio dei ministri il presidente farà un nuovo passaggio con i sindacati confederali», hanno spiegato i leader dei sindacati uscendo ieri sera da Palazzo Chigi dopo il tavolo con Draghi. Secondo le varie bozze circolate nelle scorse ore (successive all’accordo raggiunto lo scorso 25 novembre tra le varie forze di Governo) i circa 2 miliardi di avanzo sul 2022 – derivanti dal minor costo del taglio di Irpef e Irap – saranno destinati in parte al taglio delle bollette, in parte a una decontribuzione una tantum («Abbiamo apprezzato che il governo abbia messo un miliardo e mezzo per la decontribuzione per fasce di reddito al di sotto dei 47mila euro, per i lavoratori dipendenti. Una misura temporanea che abbiamo chiesto diventi strutturale», ha commentato il n.1 Cisl Luigi Sbarra).
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Gli stessi sindacati hanno poi spiegato come il Governo intenda ripartire i 7 miliardi dell’Irpef: l’85% viene destinato nelle fasce di reddito al di sotto dei 50 mila euro per lavoratori dipendenti e pensionati. In generale, è il 47% delle risorse destinate al taglio delle tasse che andrà ai redditi più bassi. «Ai redditi fino a 15mila euro andrà 1,1 miliardi e a quelli da 15mila a 28mila euro 2,2 miliardi. Dunque alle fasce più basse andranno in totale 3,3 miliardi, quasi la metà dei 7 miliardi disponibili in manovra per il taglio dell’Irpef», riporta l’ANSA secondo fonti di Governo e sindacali. Critiche dalle sigle nazionali e pure da Confindustria che con il Presidente Bonomi attacca, «sosteniamo l’azione di questo governo perché riteniamo che vada nella direzione delle riforme, di cui questo Paese ha bisogno da 25 anni. È un momento storico, così come ho dichiarato in diverse occasioni, ma certo quando vedo i partiti che presentano più di 6mila emendamenti per la gestione del fondo di otto miliardi, su cui dicevano di aver trovato un accordo politico, francamente rimango colpito». All’esame del Consiglio dei Ministri dovrebbe figurare anche un decreto legge ad hoc per contrastare la violenza sulle donne: tra le ipotesi anche il braccialetto elettronico a chi maltratta le donne e maggiori tutele alle denuncianti. Tra le misure in discussione nelle scorse settimane, in particolare, vi sarebbe la possibilità di procedere d’ufficio per alcune fattispecie che oggi prevedono la denuncia della vittima: scrive “La Stampa”, «si tratta dunque di avviare un’inchiesta senza querela, ma al momento questa norma – di cui pure si è parlato anche in occasione delle varie iniziative della giornata internazionale contro la violenza sulle donne – non compare nella bozza». Il pacchetto di norme, spiega l’ANSA dovrebbe proporre interventi sul codice penale e di procedura penale per rafforzare gli strumenti di prevenzione, come l’ammonimento, sulla falsariga di quello che avviene per lo stalking