È terminato il Consiglio dei Ministri numero 66 del Governo Conte-2 con due importanti novità già previste e ora ufficiali: viene varato il Decreto legge Covid, una “cornice” normativa che proroga lo stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021 per la pandemia da coronavirus ancora presente nel nostro Paese. In secondo luogo, sempre nel Dl Covid viene inserita una norma che proroga fino al 15 ottobre prossimo il Dpcm con le norme anti-contagio finora presenti e alcune aggiunte rilevanti: l’obbligo di indossare da subito le mascherine anche all’ aperto, se si è vicini a persone non conviventi. Entro il prossimo 15 ottobre al Governo non restano dunque che due strade: adottare un nuovo Dpcm che confermi – oppure aggiorni aggiungendone altre – le misure anti-Covid che scadevano oggi e che vengono così prorogate da un decreto “ponte” derivato dal caos alla Camera sulla proroga dello stato d’emergenza (come spieghiamo qualche riga più sotto, ndr). Questo pomeriggio alle 18 è previsto e confermato il vertice tra Governo (presenti i Ministri Speranza e Boccia) e Regioni per dirimere tutti i nodi rimasti sul prossimo Dpcm, specie sul ruolo attivo dei territori e sul coordinamento sanitario.



L’ODG DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

L’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri

in corso in questi minuti prevede tra i vari provvedimenti l’atteso varo del Decreto Covid con le misure urgenti «connesse con la scadenza della dichiarazione di emergenza epidemiologica da COVID-19 deliberata il 31 gennaio 2020 e per la continuità operativa del sistema di allerta COVID, nonché attuazione della direttiva (UE) 2020/739 del 3 giugno 2020 (PRESIDENZA -SALUTE)». Grazie a questo Dl Covid sarà fornita la cornice normativa-istituzionale per l’attuazione del prossimo Dpcm a questo punto in programma la prossima settimana grazie al decreto “ponte” che verrà approvato in serata per evitare vuoti normativi sulle regole anti-coronavirus. Tra le misure pronte ad essere attuate dal Governo nei nuovi provvedimenti si vede, oltre all’obbligo della mascherina all’aperto (tranne nei casi di attività sportiva, bici o moto) anche il rinnovo dell’App Immuni fino al 31 dicembre 2021; l’incentivo allo smart working; cinema, teatri e concerti con limite di 200 persone per gli spettacoli al chiuso e 1000 persone per quelli all’aperto; supermulte da 400 fino a 1000 euro per chi non indossa la mascherina e non segue le regole anti-contagio; tamponi obbligatori per chi arriva da Olanda, Belgio e UK in aggiunta alla lista dei Paesi già presenti nel precedente Dpcm (Croazia, Grecia, Malta, Spagna e 7 Regioni della Francia).



CDM CONVOCATO ALLE ORE 11

Il CdM convocato alle ore 11 potrà cominciare solo una volta che alla Camera verrà votata la risoluzione della maggioranza – ieri saltata, come raccontiamo negli aggiornamenti che trovate qui sotto, per la mancanza di numero legale in aula – che autorizza il varo del Dpcm e la stessa proroga dello stato di emergenza. Lo ha spiegato alla Conferenza dei Capigruppo alla Camera il Ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà: in Consiglio dei Ministri si discuterà di un Dpcm “ponte” che per 7 giorni dovrebbe prorogare le attuali regole anti-Covid in vista di un decreto specifico di Palazzi Chigi da approntare tra una settimana (una volta incontrate le Regioni, i Comuni e le Province). Ma soprattutto, il CdM della mattinata dovrà varare il nuovo Dl Covid che conterrà la proroga dello stato di emergenza al 31 gennaio 2020 e inserirà anche la norma sull’obbligo delle mascherine all’aperto secondo le specifiche già note ieri nella bozza circolata. Sanzione da 400 a 1000 euro per chi viola l’obbligo di mascherina ma anche tamponi obbligatori per chi rientra da Gran Bretagna, Olanda, Belgio e Repubblica Ceca: queste le principali novità inserite nel prossimo Dpcm che verranno però discusse già nel CdM di questa mattina.



CAOS DPCM: TUTTE LE NOVITÀ

Il Governo Conte ha posticipato alle ore 11 di mercoledì 7 ottobre 2020 il Consiglio dei Ministri per prorogare lo stato di emergenza fino al prossimo 31 gennaio 2021: dopo la convulsa giornata politica di martedì, con il caos alla Camera e il Dpcm “rinviato”, la decisione dell’esecutivo vede la votazione alle 10 a Montecitorio sulle risoluzioni alle Comunicazioni del Ministro Speranza e subito dopo il CdM per lanciare il nuovo Decreto Covid. Per evitare un vuoto normativo – inevitabile visto lo slittamento di 24 ore di CdM e votazione proroga stato d’emergenza – il Governo ha deciso di produrre un Dpcm “ponte” di 7 giorni per rilanciare le attuali regole anti-Covid in attesa di avere il nuovo Dl sulla proroga previsto nelle prossime 24 ore proprio nell’imminente Consiglio dei Ministri. Nella bozza del Dl Covid sarà inserita però la norma sulle mascherine obbligatorie all’aperto in modo da anticipare il Dpcm che arriverà con ogni probabilità nella prossima settimana: non solo, secondo le anticipazioni emerse su Askanews, viene deciso dal Governo «Obbligo di avere sempre con sé, al di fuori della propria abitazione, dispositivi di protezione individuale, con possibilità di prevederne l’obbligatorietà dell’utilizzo anche all’aperto allorché si sia in prossimità di altre persone non conviventi, e comunque con salvezza dei protocolli anti-contagio previsti per specifiche attività economiche e produttive, nonché delle linee guida per il consumo di cibi e bevande». Assieme alla proroga dello stato d’emergenza al 31 gennaio, viene anche inserita una specifica norma che esclude dall’obbligo di mascherina all’aperto «i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva o motoria; i bambini di età inferiore ai sei anni; i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché coloro che per interagire con i predetti versino nella stessa incompatibilità».

CAOS GOVERNO, CDM SLITTA A DOMANI

Sul portale del Governo è ancora fissato il seguente annuncio sul prossimo CdM «Il Consiglio dei Ministri è convocato in data odierna, alle ore 20.30, a Palazzo Chigi. Seguirà l’ordine del giorno». Ecco, peccato che nel pomeriggio è emersa inizialmente la possibilità e ora la quasi certezza che il CdM sulla proroga dello stato di emergenza verrà slittato a domani: il motivo è semplice e riguarda il caos esploso nel Governo alla Camera dopo l’informativa del Ministro Speranza di questa mattina. In sostanza, la maggioranza ha prodotto una risoluzione nella quale viene richiesto il via libera alla proroga dello stato d’emergenza oltre che il sostanziale ok al nuovo Dpcm di ottobre: peccato che per ben due volte nel giro di pochi minuti sia mancato il numero legale minimo per la votazione sulle risoluzioni e così il tutto è stato slittato alla giornata di domani a Montecitorio. I voti mancanti sono dovuti ad assenze ingiustificate ma soprattutto alle quarantene imposte dopo i casi emersi ieri della deputata Beatrice Lorenzin e del sottosegretario Merlo: M5s e Pd hanno chiesto l’abbassamento del quorum ma il presidente di turno (Ettore Rosato, Italia Viva) ha negato la possibilità. Ira del Centrodestra che – dopo essersi vista bocciata la risoluzione anche al Senato sul dialogo ampio in Parlamento per la proroga dello stato di emergenza – chiede ora al Premier Conte di riferire in Parlamento una materia tutt’altro che minima come lo spostamento dello stato di emergenza. Secondo fonti di governo citate dall’Ansa è a questo punto molto probabile che il Cdm slitti da stasera a domani, una volta ovvero che le risoluzioni saranno votate alla Camera (sempre che in quell’occasione il numero legale venga rispettato).

CDM CONVOCATO PER RINNOVO STATO D’EMERGENZA

Questa sera alle 20.30 il Governo Conte dovrebbe riunirsi in un nuovo Consiglio dei Ministri per varare il decreto sulla proroga dello stato d’emergenza fino al 31 gennaio 2021: come annunciato già la scorsa settimana dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte – e confermato oggi in Parlamento dal Ministro della Salute Roberto Speranza – il Governo punta a mantenere la “cornice istituzionale” atta ad affrontare le emergenze della pandemia nelle settimane in cui l’aumento dei contagi è significativo (anche se non paragonabile ancora, per fortuna, all’emergenza del servizio sanitario nazionale). Secondo fonti di Governo all’Ansa, il CdM si terrà alle 20.30 e dovrebbe approvare il Decreto Covid in scadenza al 15 ottobre prossimo, portando la data di scadenza dello stato d’emergenza al primo mese del nuovo anno 2021: domani ci sarà invece l’incontro tra governo e Regioni e solo dopo il nuovo Dpcm con la ‘stretta’ per il contenimento del Covid-19 verrà firmato dal Premier Conte (obbligo mascherine all’aperto, maggiori controlli su esercizi e locali ma nessun coprifuoco). Come hanno ribadito tanto Conte quanto i Ministri Speranza e Gualtieri, non vi sarà alcun lockdown anche se potrebbero esserci restrizioni ulteriori nel caso di “scenario avverso”: come citato nella bozza del NaDef approvato ieri nell’altro CdM convocato a Palazzo Chigi, «Nello scenario di rischio, a differenza di quanto ipotizzato nello scenario tendenziale, la ripresa dei contagi osservata a partire da agosto si aggraverebbe sensibilmente nei mesi finali del 2020, portando anche al raggiungimento di livelli di guardia in termini di ricoveri ospedalieri. Ciò indurrebbe il Governo a reintrodurre chiusure selettive di alcuni settori e misure di distanziamento sociale».

PROROGA STATO D’EMERGENZA: ECCO COSA CAMBIA

Con una triplice nota dei gruppi di maggioranza alla Camera, viene richiesto al Governo «provvedere affinché su tutto il territorio nazionale sia introdotto l’obbligo di indossare la mascherina anche nei luoghi all’aperto per l’intero arco della giornata»; «proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021»; il terzo impegno invece riguarda il «verificare le necessità di individuare ulteriori misure di prevenzione». Palazzo Chigi inoltre conferma, smentendo le anticipazioni emerse negli scorsi giorni, «non c’è nessuna intenzione da parte del governo di chiudere ristoranti, bar e locali come si legge su alcune testate, né di anticiparne l’orario di chiusura introducendo di fatto un coprifuoco». Oggi nell’informativa alle Camere, il Ministro Speranza ha ribadito la motivazione dietro alla proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021: «La sfida è ancora aperta e tutto viene rimesso in discussione ogni giorno. Bisogna continuare sulla linea della prudenza che ci ha guidato fino a ora. Per questo il presidente Conte ha già annunciato che lo stato d’emergenza va avanti fino al 31 gennaio. Valutazione che corrisponde allo stato del Paese, l’emergenza non è finita». Non solo, Speranza sottolinea come «per noi è fondamentale mantenere l’impalcatura istituzionale che vede la Protezione Civile, il Commissario Arcuri, il ruolo del Cts, tutti al centro delle decisioni per l’emergenza Covid. Questa impalcatura pur nella difficoltà delle situazioni ha funzionato e ci ha consentito una maggiore rapidità d’intervento dinanzi alle emergenze che avevamo davanti».