La crisi di Governo non ferma il Consiglio dei Ministri che approva – con l’interim di Bellanova e Bonetti assunti dal Premier Conte – il nuovo scostamento di bilancio da 32 miliardi di euro (invece che gli iniziali 24, ndr) complessivi: l’extra deficit che andrà votato in Parlamento con il voto all’unanimità servirà per finanziare il Decreto Ristori 5 e i fondi per Sanità e Scuola per il mese di gennaio e febbraio. Scrive l’esecutivo nel comunicato finale dopo il Cdm notturno, «Le misure che il Governo si appresta ad adottare, in continuità con quanto già fatto nel 2020, hanno lo scopo di sostenere ulteriormente gli operatori economici, i settori produttivi e i cittadini maggiormente colpiti dagli effetti della pandemia da COVID-19. Sono previsti stanziamenti destinati a interventi a tutela del lavoro, per il settore sanitario e in favore delle imprese che consentano di accelerare e potenziare la ripresa dell’attività economica, nonché ulteriori risorse per gli enti territoriali».
Non solo, nel terzo Cdm in 3 giorni, il Governo rinvia con una “proroga-ponte” la ripresa dell’invio delle cartelle esattoriali: lo stop è però minimo visto che viene slittato dal 31 dicembre al 31 gennaio 2021. Soddisfatto il Movimento 5 Stelle con la Ministra Catalfo su Twitter, «32 miliardi serviranno per finanziare la proroga della Cassa integrazione covid e le altre misure di sostegno a lavoratori e imprese del prossimo #DecretoRistori. Andiamo avanti, uniti». Per il capo politico M5s, Vito Crimi, «Si era partiti da dieci miliardi e si era prima passati al doppio, ma so che i nostri ministri hanno spinto per avere il massimo ottenibile secondo quanto previsto dalle Ue. Da questo atto seguirà un decreto per dare respiro alle nostre imprese e lavoratori. Mi sembra il modo migliore per chiudere questa assemblea».
TERZO CDM IN 3 GIORNI
Nonostante la crisi di Governo, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è intenzionato a confermare il nuovo Consiglio dei Ministri (numero 91) per questa sera alle ore 20: sul tavolo, il nuovo scostamento di bilancio da porre poi in Parlamento la prossima settimana, un ulteriore deficit che servirà a finanziare il Decreto Ristori 5. La road map era già garantita prima dello strappo di ieri di Italia Viva, con lo stesso Renzi che ha assicurato che i voti in Aula di Iv no mancheranno a supporto dello scostamento di bilancio: ma è inevitabile che la crisi di Governo potrebbe abbattersi su tutti i successivi atti importanti che l’esecutivo deve approntare per garantire la gestione della pandemia, tanto sanitaria quanto economica.
«Il contesto politico generale non ci impedirà di correre per garantire tempi rapidi», ha provato ad assicurare stamane alle Regioni il Ministro dem Francesco Boccia, «Faremo con le regioni un aggiornamento ad hoc anche in corso d’opera durante i lavori sul decreto ristori. […] Appena il Parlamento ci autorizzerà aggiorneremo questa riunione per aiutare il Mef e il Mise a tarare meglio e in linea con le istanze che arrivano dai territori, alcuni ristori specifici che le Regioni ci stanno indicando soprattutto sulle attività economiche limitate con forti stagionalità invernali».
SPOSTAMENTO DI BILANCIO: COSA CI SARÀ NEL CDM DI STASERA
Già nei giorni scorsi il Ministro Gualtieri, nel tentativo di scongiurare la crisi di Governo poi però giunta lo stesso ieri, aveva messo in guardia circa la necessità di un Governo in pieni poteri nell’affrontare gli atti per gestire la pandemia Covid: «una nuova richiesta di deficit richiede un esecutivo nella pienezza dei suoi poteri», ricorda il MEF anche se su questo Renzi ha confermato il suo appoggio nonostante la mancata presenza delle Ministre Bellanova e Bonetti nel secondo Cdm post-crisi. Due giorni fa l’ultima riunione “compatta” sul Recovery Plan, ieri la seduta a Palazzo Chigi sul Decreto anti-Covid e stasera terzo vertice in 3 giorni per il via libera allo scostamento di bilancio da 24-25 miliardi di euro.
Dopo l’approvazione delle Camera la prossima settimana sullo scostamento di deficit, si potrà lanciare il varo del quinto Decreto Ristori con queste anticipazioni al momento: finanziare le categorie più penalizzate dalle chiusure dei Dpcm, il prolungamento della cassa integrazione, l’acquisto di altri vaccini, il rafforzamento della Sanità con oltre 3 miliardi e infine destinare nuovi fondi per la scuola e per i Comuni. Restano diversi i nodi aperti sul Dl Ristori 5: se infatti dovrebbero essere finanziate 18 nuove settimane di cig, ciò avverrà solo per i settori più colpiti dalla crisi con Regioni, opposizioni e renziani che richiedono di superare il criterio dei codici Ateco per raggiungere anche tutte quelle categorie non sostenute ma in gravissima difficoltà economica.