Nei giorni scorsi CDP – ovvero Cassa Depositi e Prestiti – in comune accordo con il ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf) e di Banca Intesa San Paolo ha presentato a Roma un accordo di promozione dell’agricoltura e, in generale, del settore agroalimentare con una dotazione economica messa a disposizione della Banca pari a 20 miliardi di euro. La presentazione del piano di sostegno all’agricoltura – spiega una nota – è stata fatta presso la Sala Cavour del Masef alla presenza del titolare del dicastero, il ministro Francesco Lollobrigida, di Dario Scannapieco – Amministrazione delegato di CDP -, di Stefano Barrese responsabile della Divisione Banca dei territori Intesa e Mauro Micillo e responsabile della divisione IMI della Banca e infine di Fabio Barchiesi responsabile Coordinamento implementazione Piano e iniziative strategiche di CDP che ha fortemente voluto l’implementazione di questo piano di rilancio del comparto dell’agrifood italiano.



Un piano che risponde, spiega Lollobrigida, al crescente numero di “imprese agricole che hanno necessità di credito” e che si sono viste voltare le spalle “dal sistema bancario”, con il quale il governo intende dare un messaggio di “enorme fiducia” nei confronti di un settore tanto importante per la nostra economia. “L’agricoltura e l’agroalimentare”, gli fa eco Scannapieco, “sono stati individuati tra i settori strategici da CDP” che – non a caso – li ha inseriti all’interno del suo Piano Strategico per i prossimi anni.



In cosa consiste l’accordo CDP, Banca Intesa e Masef per lo sviluppo dell’agricoltura

Come vi anticipavamo, l’intera dotazione di 20 miliardi di euro del nuovo fondo a sostegno dell’agricoltura è stata stanziata dal gruppo Intesa Sanpaolo sfruttando il suo plafond creditizio di 410 miliardi per il PNRR e – soprattutto – le provviste messe a disposizione da CDP. La Banca, inoltre, ha deciso di far leva sulla sua divisione Banca dei Territori che raccoglie attorno a sé – grazie alla direzione Agribusiness – 250 sedi, 88 filiali dedicate all’agricoltura che grazie agli oltre mille dipendenti seguono quotidianamente 84mila clienti; mentre CDP ha messo a disposizione il suo Fondo rotativo imprese (FRI), i contributi erogati da Masef e PNRR, ma anche le linee di foundig pensate per PMI e Mid-Cap, i basket bond e le linee di finanziamenti diretti per le grandi imprese.



Complessivamente, i 20 miliardi protagonisti dell’accordo sull’agricoltura, studiato da Fabio Barchiesi finanzieranno almeno sette differenti programmi il cui scopo generale sarà quello di valorizzare e sviluppare la filiera produttiva del nostro Bel Paese. Parte di fondi di CDP e Banca Intesa, infatti, saranno stanziati in ricerca e sviluppo delle innovazioni tecnologiche agroalimentari grazie alle quali si potrà ridurre l’impatto ambientale ed energetico, favorendo l’economia circolare e garantendo il benessere animale.

Gli effetti dell’accordo a favore dell’Agrifood

Inoltre, grazie ai fondi dell’accordo, ad un accesso semplificato ai finanziamenti del PNRR e al supporto degli esperti di CDP e Banca Intesa, le imprese attive in agricoltura potranno lanciarsi sul mercato internazionale grazie anche ad incentivi per l’assunzione di giovani, per la digitalizzazione del business e l’apertura di e-commerce. Come se non bastasse, sarà centrale nell’accordo l’elaborazione di un nuovo piano di gestione dei magazzini agroalimentari per i beni a lunga stagionatura al fine di ridurre gli avanzi e – soprattutto – gli sprechi, sia alimentari che economici.

Il comparto dell’Agrifood rappresenta un asset strategico da presidiare e rilanciare dopo le elezioni europee l’attenzione sarà anche rivolta al rapporto curato da Mario Draghi sul rilancio della competitività del sistema produttivo europeo e alle indicazioni del gruppo di lavoro incaricato dall’Esecutivo UE di riflettere sul futuro dell’agricoltura. Per tratteggiare le prospettive della nuova legislatura europea saranno importanti le decisioni che matureranno su alcuni dossier rimasti in sospeso e questo piano aiuta le imprese italiane a farsi trovare pronte di fronte alle prossime sfide, legate soprattutto al tema della sostenibilità ambientale ed economica.