LE DIMISSIONI DI ORIANI E IL COMUNICATO DEL CDR DI REPUBLICA
L’annuncio delle dimissioni del giornalista Raffaele Oriani dal settimanale “Venerdì” de “La Repubblica” hanno fatto discutere negli ultimi giorni politica e stampa, con la lettera del cronista diffusa sui social in cui contestava al quotidiano diretto da Maurizio Molinari le posizioni circa la guerra nella Striscia di Gaza. Oggi sul sito di “Rep” e sul giornale in edicola è apparso il comunicato ufficiale del Cdr (Comitato di redazione) in qui viene riportata la posizione dei giornalisti dipendenti della Repubblica in merito al “caso Oriani”.
«L’addio di Raffaele Oriani al Venerdì di Repubblica, su cui il Cdr ha già espresso la sua profonda amarezza e la necessità di continuare a confrontarsi con azienda e direzione su un tema delicato qual è il racconto del conflitto in corso e la necessità di dare piena ed eguale voce a tutte le vittime, ha dato l’occasione ad alcuni di rilanciare una bufala che infanga il lavoro dei colleghi inviati di guerra e di tutte e tutti noi», si legge nel comunicato diffuso dal Cdr dopo le polemiche delle scorse ore.
REPUBBLICA: “FAKE NEWS L’ACCORDO CON L’ESERCITO DI ISRAELE”
In sostanza, Repubblica smentisce completamente l’accusa lanciata da alcune testate online in merito ad un presunto accordo di 12 pagine tra il quotidiano romano e l’esercito israeliano in cui si sarebbe impegnato «a non parlare con alcun palestinese» sottoponendo immagini e articoli sulla guerra all’approvazione dell’esercito israeliano. Secondo il Cdr di Repubblica si tratta di una fake news «che riemerge periodicamente sui social e che oggi è stata ripresa anche da una testata giornalistica che dovrebbe avere la cura della verifica dei fatti». Per il Comitato di redazione chi scrive tale “fake” «o è ignorante o è in malafede, o entrambe le cose».
Sul finire del comunicato viene data la versione ufficiale in merito al presunto accordo con Israele e il suo esercito: Repubblica, da unico giornale italiano, ha ottenuto di potere entrare con i propri inviati a Gaza per un reportage nelle scorse settimane. «È entrata nell’unico modo in cui si può entrare in questo momento da Israele: embedded con l’esercito israeliano. Ciò prevede delle regole di ingaggio, esplicitate in un protocollo dell’esercito, legate alla specificità di quel servizio e limitate solo a quello», conferma il Cdr di “Rep”. Ancora rispondendo alle polemiche emerse dopo le dimissioni di Raffaele Oriani, il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari sottolinea come il collega inviato «ha correttamente riportato nel suo reportage il dramma del popolo palestinese». In merito però alle regole di ingaggio la possibile censura è di tipo «militare e non politico», chiarisce il Cdr: «Sono regole uguali per tutte le testate internazionali che hanno avuto la possibilità di accesso per raccontare in prima linea la guerra e i suoi orrori: il medesimo protocollo è stato successivamente sottoscritto anche dalle altre testate italiane entrate a Gaza». La richiesta di “Rep” è di non strumentalizzare le dimissioni di Oriani per «provare a screditare il lavoro» dell’intera redazione.