Nelle ultime giornate la Calabria vive una vera situazione di tensione per le continue scosse di terremoto che, sebbene senza particolari danni, mostrano un’attività sismica sempre più viva nel territorio del Sud Italia. Le scosse di M 4.6 a Scalea del 25 ottobre scorso e quella meno potente di M 3.4 sempre nelle medesime zone solo due giorni fa hanno innalzato il livello di guardia e dunque quando questa mattina sullo stretto tra Messina e Reggio Calabria è stato avvertito un boato fragoroso subito il pensiero è andato ad una possibile e improvvisa scossa di terremoto. Lo hanno pensato in tanti ma in realtà la “soluzione” del giallo è molto più semplice: si è trattato di un’operazione di brillamento di un ordigno bellico situato in mare proprio al largo dello Stretto d Messina, provocando vibrazioni fortissime, vetri tremanti e cittadini subito riversati nelle strade (con anche uffici e scuole evacuate) per la paura di un terremoto fortissimo. Il nucleo SDAI di Augusta della Marina Militare ha posto in atto l’operazione “bomba” tramite gli esperti artificieri ma dal porto di Messina fino alle case a ridosso delle due città sullo Stretto.
TERREMOTO O BOMBA: L’ASSURDO CASO SULLO STRETTO DI MESSINA
Le bombe erano state rinvenute dagli artificieri nel porto di Messina e nello specchio d’acqua antistante al sezione velica della base militare della Marina Militare nelle scorse settimane, tanto da decidere in breve tempo di farle brillare per eliminare qualsiasi tipo di problematica per la sicurezza della comunità. L’assurdità del caso tra Sicilia e Calabria, però, è stata la mancata comunicazione di tale operazione alle scuole e servizi pubblici di Messina: sebbene l’operazione di deflagrazione era programmata con una apposita Ordinanza emessa dall’Autorità Marittima dello Stretto, pare che scuole e istituti non fossero stati avvisati (secondo Fanpage, ndr) e per questo sono stati evacuati al più presto pensando che quell’esplosione fosse proprio una scossa di terremoto. È invece stato un falso allarme che comunque ha spaventato la popolazione e allertato le stesse autorità anche per l’effetto che comunque l’esplosione ha avuto dal punto di vista sismico: il centro INGV ha infatti evidenziato un terremoto di grado M 2.0 provocato dal brillamento dell’ordigno all’interno del porto di Messina, con profondità a 0 metri sul livello del mare ed esplosione avvenuta alle 11.54 ora locale.