«Governo Renzi-Salvini? Io parlerei anche col diavolo per cacciare Conte…»: a pronunciare queste parole potenzialmente “bomba” è la salvinissima Susanna Ceccardi, ex sindaca di Cascina, europarlamentare della Lega e candidata sconfitta al fotofinish alle Regionali in Toscana. La lunga intervista al Foglio pone alcune “condizioni” al potenziale – e per il momento ancora “fanta-politico” – contratto di Governo, partendo dal concetto che le sfide che attendono l’Italia nel 2021 impongono decisioni immediate e urgenti. «Non è più il tempo di “sovranisti vs cessionisti”: la pandemia – spiega ancora l’ex candidata governatrice del centrodestra in Toscana – ci mette di fronte a un ulteriore cambio di scenario: capaci versus incapaci. Gran parte dei secondi sono al governo. I primi devono trovare la forza e la via per mandarli a casa». Quando dunque Salvini parla di formare un Governo subito con il Centrodestra e “alcuni responsabili” in Parlamento, si potrebbe anche riferire a Italia Viva: per la Ceccardi, «L’importante sarebbe in quel caso non rimanere ostaggio dei ricatti di Renzi. Servirebbe un nuovo contratto di governo, stile 2018 col M5s: è questione di mantenere le promesse: Renzi non è un campione in questo e personalmente mi fido anche poco. Ma il Matteo giusto questo lo sa benissimo».



LE CONDIZIONI DEL “CONTRATTO” RENZI-SALVINI

All’interno del “contratto” di Governo, spiega ancora la fedelissima di Salvini nella Lega Toscana al collega David Allegranti sul Foglio, non possono mancare dei punti considerati insindacabili: «Ristori veri a chi non lavora. La garanzia di spendere le risorse in accordo coi governatori regionali, e non con le task force inventate. Ristabilire i decreti Salvini. Far passare le limitazioni alla libertà dei cittadini attraverso il Parlamento e non più con dpcm». Dopo lo scontro oggi in Parlamento sul Decreto Sicurezza, la strada di accordi tra Lega e Renzi sembra stretta, quasi impossibile: al netto di ciò, non ci sarà Lega senza Centrodestra e così per la Ceccardi «Salvini, Meloni, Berlusconi, se ci sono tutti, un ragionamento si può fare altrimenti no. Ci potrebbe anche essere una parte del M5s, coerente con il primo contratto di governo. Per il Pd, invece, non potrebbe esserci spazio». Nel frattempo in serata dovrebbe tenersi il vertice Renzi-Conte per la verifica di Governo dopo la lettera di intenti mandata dal leader di Italia Viva a Palazzo Chigi: se l’accordo non si trova, fanno sapere le Ministre Bellanova e Bonetti, le dimissioni potrebbero anche arrivare e a quel punto il ritorno in Parlamento a cercare maggioranze alternative potrebbe non essere più “fantapolitica”.

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