Vittorio Cecchi Gori ha vinto la causa contro Martin Scorsese indetta per i crediti della pellicola “The Irishman”. Al quotidiano Il Giornale, il produttore italiano ha spiegato come si è svolta la vicenda giudiziaria che lo ha visto protagonista ma al quale alla fine un giudice della California ha dato ragione. L’intera vicenda affonda le sue radici molti anni fa: “Quando ero in America avevo fatto un contratto con Martin Scorsese per il film “Silence”, avendo io i diritti del libro. Lui voleva farne il film, ci teneva molto, così ci siamo accordati. Questa operazione ci ha portato anche a fare amicizia, anche grazie alla mia società americana che ha iniziato ad appoggiare le sue produzioni”, ha spiegato Cecchi Gori. Lui, dunque, divenne il suo produttore inizialmente solo con Silence, slittato per fare spazio a due pellicole di DiCaprio. Quando arrivò il suo momento però, Scorsese decise di fare Wolf of Wall Street. “Per questa pellicola mi disse: ‘Vittorio tu su questo film non hai partecipato, quindi non posso metterti come produttore’. Ed aveva ragione, però, noi avevamo i contratti fatti per ‘Silence’ ed era già passato del tempo e come società stavamo perdendo dei soldi”, ha proseguito il produttore. A quel punto Scorsese decide si spostare Silence per fare Wolf of Wall Street chiedendogli aiuto però anche per The Irishman. I contratti furono firmati ma in quel periodo Cecchi Gori era spesso in Italia.



CECCHI GORI VS SCORSESE: VINCE CAUSA PER THE IRISHMAN

I problemi di salute di Vittorio Cecchi Gori gli impedirono di seguire da vicino The Irishman. Per questo il produttore incaricò un avvocato e una persona fidata partecipando solo in parte in quanto ricoverato in seguito ad un’ischemia cerebrale. Il problema giunse per il fatto che le due persone incaricate non fecero proprio le sue veci. Cecchi Gori iniziò a sentire che qualcosa non andava: avrebbe dovuto incontrare Scorsese alla Festa del cinema a Roma ma ciò non accadde. Quando il film uscì, si accorse che mancava il suo nome sostituito con quello del traduttore legale da lui incaricato di controllare i credit. “Lui tra l’altro non aveva mai prodotto un film, non c’entrava nulla, quindi per quale ragione doveva fare una cosa del genere?”, ha commentato. Dopo un esposto, un giudice ha incriminato le sue due persone ‘fidate’ per sostituzione di persona intimandoli a rimettere il nome del vero produttore tra i credit di The Irishman. La truffa messa a segno dai due però, secondo l’ex di Valeria Marini ha coinvolto anche la società di Scorsese e persino Netflix. “Io sono sicuro che lui è una persona per bene, ma è contornato da tanta gente”, ha detto in merito. Ma perchè sarebbe accaduto tutto ciò? “Io credo, ma questa ovviamente è una mia supposizione, che quando ero in ospedale in Italia, visto che ci sono rimasto due mesi, questi due che ho poi denunciato, sono venuti all’inizio a trovarmi e fecero una battuta che nelle mie condizioni di salute non ho sentito ma mi è stata riferita: ‘Certo che Vittorio, è molto più utile da morto che da vivo’. Visto che si pensava che morissi, secondo me questi si sono sostituiti pensando che io non ce l’avrei fatta”. Con Scorsese i rapporti si interruppero anche se ora spera di poterlo risentire.

Leggi anche

Vittoria e Mario, figli Rita Rusic e Cecchi Gori/ La somiglianza impressionante della primogenita con mammaVittorio Cecchi Gori, chi è l’ex marito di Rita Rusic e malattia/ “Prima ero innamorato di Ornella Muti…”