Cecilia Marogna è stata arrestata nelle scorse ore. La nota manager finanziaria del caso del cardinale Becciu, è stata fermata dalla Guardia di finanza in quel di Milano, a seguito di un ordine di cattura internazionale emesso dagli investigatori vaticani tramite l’Interpol, come riferisce l’edizione online di Repubblica. Cecilia Marogna è l’esperta di relazioni diplomatiche che sarebbe finita invischiata nello scandalo finanziario che ha travolto il Vaticano nelle ultime settimane, con una serie di operazioni immobiliari tutt’altro che chiare. Nelle prossime ore l’arrestata verrà estradata e poi sarà a disposizioni dell’autorità giudiziaria dello stato della Chiesa, per rispondere alle domande degli acquirenti in merito alle accuse nei suoi confronti di peculato per distrazione dei beni. Gli investigatori cercheranno in particolare di fare luce su una serie di bonifici del valore di mezzo milione di euro ricevuti dalla Santa Sede per alcune operazione umanitarie e segrete in Asia e Africa, e che per metà sarebbero stati spesi in beni di lusso, come borsette, cosmetici e via discorrendo.



CECILIA MAROGNA È STATA ARRESTATA: LE SPESE FOLLI NELLE BOUTIQUE

In particolare, Cecilia Marogna avrebbe comprato una prestigiosa poltrona Frau del valore di 12mila euro, ma avrebbe anche speso 2.200 euro da Prada, 1.400 euro da Tod’s, e ben 8mila da Chanel. La 39enne manager cagliaritana, parlando di recente con Le Iene, aveva giustificato queste spese dicendo che erano stati degli acquisti in favore di altri soggetti, rientranti nell’ambito delle sue operazioni umanitarie segrete, ma evidentemente le autorità non sembrano credere a questa versione e vogliono vederci chiaro. “500mila euro su 4 anni e incluso il mio compenso, i viaggi, le consulenze uscite da quel conto, situazioni da gestire in varie aree – le parole della manager e Le Iene – i soldi sono giunti a tranche sulla mia società in Slovenia”. E ancora: “Magari la borsetta era per la moglie di un amico nigeriano in grado di dialogare con il presidente del Burkina Faso”. Cecilia Marogna, come scrive ancora Repubblica, avrebbe iniziato a lavorare con la Chiesa, ed in particolare con la Segreteria di Stato, nel 2016, quando il cardinale Becciu svolgeva il ruolo di Sostituto. Fra il periodo dicembre 2018-luglio 2019, avrebbe ricevuto diverse tranche di pagamenti sul conto corrente Logsic, una società con sede in Lubiana di cui la stessa Marogna è l’amministratrice, e tutti versamenti con causale “contributo per missione umanitaria”.

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