Cecilia Capriotti, attrice e showgirl, da tanti anni ormai ha una relazione con Gianluca Mobilia, dalla quale è nata anche la figlia. A “Storie di donne al bivio”, il volto tv racconta: “Quando litighiamo mi dice ‘Io avevo la fila’. Io con le donne sono molto complice, con le mie amiche vere. Quando mi dicono che hanno avuto una storia con Gianluca ci scherziamo sopra. Lui è stato con Manuela Arcuri: è sempre stato attratto dalle donne dello spettacolo ma ha anche una certa diffidenza. Quando ci siamo conosciuti c’è stato un colpo di fulmine: io volevo essere single e godermi la famiglia ma lui era un gentiluomo, me lo ha detto anche mia mamma”.



Prima di quella con Gianluca, sono state varie le relazioni di Cecilia Capriotti: “Ho avuto una storia con Philippe Plein, all’epoca stilista emergente. Lui aveva una visione patriarcale, per lui la donna non doveva lavorare. Io invece sono indipendente, mi piace scegliere. Non avevamo gli stessi principi e lavori. Gianluca invece è passionale, è siciliano, per lui conta la famiglia…”.



Cecilia Capriotti: “Berlusconi mi corteggiava”

Prima di conoscere Gianluca Mobilia, con il quale ha avuto poi una figlia, Cecilia Capriotti ha avuto una serie di storie, tra cui quella con l’attore Stephen Dorff, come racconta a “Storie di donne al bivio”: “Questa storia l’avevo molto idealizzata. Lo conobbi a Capri con Diego Della Valle e altre persone: ci conoscemmo, io ero single e gli diedi il mio numero. Ci sentimmo per mesi mentre lui girava a Londra: dopo tanti mesi di corteggiamento importante, con anche dei regali da parte sua, lo raggiunsi a Londra e mi resi conto che lo avevo idealizzato. C’è stata comunque una passione tra di noi ma non sono andata a fondo”.



Tra le storie “segrete” di Cecilia Capriotti, anche quella con Silvio Berlusconi: “È stata una situazione molto bella che ancora oggi mi gratifica molto. Ci siamo conosciuti in Sardegna e mi sono accorta della sua intelligenza, simpatia e del suo fascino. Gli lasciai il mio numero e ci sentimmo un paio di volte ma lui era un uomo così importante, corteggiato e a vista che avevo quasi timore della sua figura. Lui ha capito, aveva capito che non poteva esserci nulla… Però mi chiamava, era molto interessante. Mi ha chiamato anche dopo che era molta la mamma. Lui aveva un’eleganza nei confronti delle donne, era vecchio stile: mi chiamava ‘Il fiore che non colsi’. Mi regalò un suo libro con dedica, ho un ricordo veramente bellissimo di lui”