È accusata di aver speso mezzo milione di euro ricevuto dalla Segreteria di Stato del Vaticano in borsette e cosmetici, nonché di essere l’amante dell’ex cardinale Angelo Becciu: Cecilia Marogna non ci sta e passa al contrattacco. In una lunga intervista rilasciata ai microfoni del Corriere della Sera, la 39enne cagliaritana ha parlato del suo rapporto con Becciu, nato nel 2015 per «una collaborazione operativa». La manager era la figura ideale per curare la diplomazia con i Paesi nordafricani e medio-orientali. E la Marogna ha spiegato che le cifre di cui si parla non sono corrette: «Non erano 600mila, ma 500mila su 4 anni e incluso il mio compenso, i viaggi, le consulenze uscite da quel conto, situazioni da gestire in varie aree ad alto rischio. I soldi sono giunti a tranche sulla mia società in Slovenia che si occupa di missioni umanitarie. Ho contatti e rapporti in vari Paesi».



CECILIA MAROGNA: “IO AMANTE DI BECCIU? FALSITÀ”

«Quelle su di me? Tutte falsità! Io amante del cardinale? Assurdo. Sono un’analista politica e un’esperta di intelligence, che lavora onestamente e che vive in affitto mantenendo sua figlia», ha aggiunto Cecilia Marogna ai microfoni del Corriere della Sera, ribadendo di non aver mai speso i soldi ricevuti dalla Chiesa per fini personali, come borsette e cosmetici: «Magari la borsetta era per la moglie di un amico nigeriano in grado di dialogare col presidente del Burkina Faso al fine di vigilare su rischi e pericoli per le Nunziature e le missioni vaticane…». La 39enne, a proposito di eventuali rapporti con il Copasir, ha dichiarato di avere una relazione di stima e collaborazione con i vertici dell’apparato dei Servizi italiani. Insomma, le accuse sono state rispedite al mittente: non ci resta che attendere aggiornamenti…

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