Il ministro degli esteri e vicepresidente del consiglio, Antonio Tajani, è stato ospite ieri sera del programma di Rai Uno, Cinque Minuti, consueta striscia serale post tg condotta da Bruno Vespa. La chiacchierata ha avuto ovviamente come tema centrale la splendida notizia della giornalista Cecilia Sala, liberata dopo tre settimane di incarcerazione a Teheran, e tornata finalmente in Italia. “La situazione si è sbloccata definitivamente questa notte poi il direttore del nostro servizio di intelligence esterno, il generale Garavelli, il prefetto, è andato a Teheran per l’ultimo colloquio per riprendere Cecilia e accompagnarla a Roma”.
“Un grande lavoro dal giorno del suo fermo da parte della polizia iraniana, un lavoro da parte dell’intelligence, del ministro degli esteri, della presidenza del consiglio con un intervento diretto del presidente del consiglio che ha partecipato a più riunioni, per cercare, attraverso una difficile azione diplomatica di intelligence e politica, per portare a casa questa cittadina italiana. Ci siamo riusciti così come riuscimmo con Alessia Piperno (altra italiana incarcerata ad Evin, blogger di viaggi che rimase rinchiusa per ben 45 giorni in quel di Teheran ndr). Sono operazioni molto difficili ma quando si lavora con discrezione e in silenzio come abbiamo fatto, i risultati si ottengono”.
CECILIA SALA, TAJANI: “L’INCONTRO TRUMP-MELONI…”
Sul viaggio del presidente del consiglio Giorgia Meloni da Donald Trump, un blitz avvenuto pochi giorni fa, Tajani spiega: “Ha avuto un effetto politico ma già si stava sbloccando con il lavoro precedente, è stato fatto per far capire che l’Italia parlava con gli Stati Uniti ma non una conseguenza diretta sull’azione di Cecilia Sala, ma è un messaggio chiaro di presenza e di ruolo dell’Italia anche nell’area del Medio Oriente, perché l’Italia ha una credibilità e una capacità di poter interloquire con tutti quei Paesi anche se non condivide quelle posizioni”.
Il ministro degli esteri ha proseguito: “Abbiamo un’ambasciata a Teheran, cosa che non tutti i Paesi occidentali hanno, e devo ringraziare anche la nostra ambasciatrice Amadei che ha lavorato intensamente in questi giorni andando a trovare Cecilia in carcere portandole beni di prima necessità, così come devo ringraziare di nuovo il servizio di intelligence che ci ha permesso di riportare a casa una brava giornalista. Lei stava facendo il suo lavoro, nei podcast non vi era alcun attacco al sistema iraniano ma è successo. Il nostro compito era quello di riportarla a casa e ci siamo riusciti in tantissime occasioni, come Alessio Diperno ma anche in Africa, è un lavoro di squadra, quello è importante”.
CECILIA SALA, TAJANI: “ORA VEDREMO COSA ACCADRA’ PER L’ING. ABEDINI”
Bruno Vespa ha quindi incalzato il suo ospite sulla reazione di Cecilia Sala al suo ritorno in Italia, una volta atterrata all’aeroporto di Ciampino: “Ha ringraziato, poi ha parlato con i ROS per tutto il pomeriggio, le ho detto di scrivere altre cose per qualche tempo ma era molto contenta, molto soddisfatta, è una ragazza giovane e una giornalista brillante con una bella carriera davanti a se, va incoraggiata ma a volte serve prudenza. Era soddisfatta di aver riabbracciato i genitori e aver visto i colleghi, è stata accolta dal premier, io ero lì a salutarla, una bella accoglienza senza clamore, ma abbiamo coronato un lavoro durante parecchio, durante le vacanze di Natale”.
Sul caso dell’ingegner Abedini, iraniano arrestato in Italia, Tajani ha precisato: “E’ un’altra vicenda, non riguarda noi ma l’autorità giustizia sotto il controllo del ministro della giustizia, vedremo adesso che cosa accadrà, se verranno concessi gli arresti domiciliari o meno, c’è stata una richiesta. E’ una vicenda spinosa, è un cittadino svizzero-iraniano, sono arrivate richieste dagli Stati Uniti e vedremo, la nostra giustizia è indipendente, esaminerà le carte e vedrà se concedere o meno i domiciliari”.