ATTERRATA A ROMA CIAMPINO LA GIORNALISTA CECILIA SALA: ORA COSA SUCCEDE
«Ciao, sono tornata»: nel vocale mandato ai colleghi del “Foglio” e di “Chora Media” Cecilia Sala aveva anticipato quell’enorme emozione ed abbraccio poi concretamente vissuti nell’aeroporto di Roma Ciampino con i genitori Roberto e Elisabetta, il fidanzato Daniele Raineri (giornalista del “Post”), la Premier Giorgia Meloni, il Ministro degli Esteri Tajani e il sindaco di Roma Gualtieri. Complimenti bipartisan sulla liberazione dall’Iran, come il plauso arrivato dal Quirinale con il Presidente Mattarella: l’operazione per riportare in Italia Cecilia Sala vede ora tutta una serie di verifiche, indagini e chiarimenti su cosa sia avvenuto in questi terribili 20 giorni di carcere ingiusto.
Al momento, dopo l’atterraggio e il saluto con la famiglia e la delegazione del Governo, la giornalista e podcaster verrà sentita dal commando dei ROS per ricostruire l’intera vicenda: solo dopo potrà fare ritorno meritato nella sua casa a Roma. «Cecilia è libera. Un gran lavoro italiano. Grazie a tutti», ha scritto sui social il compagno della Sala, immortalato in un abbraccio molto tenero lontano dalle telecamere giunte a Ciampino. Nel frattempo prosegue l’evoluzione del caso di Abedini, come spieghiamo nel nostro focus qui: al momento non è stata disposta la scarcerazione, anche perché occorre il parere della magistratura, ma da quanto ricostruito nelle ultime ore è possibile che non venga effettuata (almeno per il momento) alcuna estradizione negli Stati Uniti. Secondo quanto filtra dal “Post”, l’accordo sul “caso Abedini” sarebbe stato definito con l’intervento dell’intelligence, Palazzo Chigi e entrambi gli staff dei Presidenti Usa Biden e Trump.
Cecilia Sala accolta a Ciampino dall’abbraccio dei suoi cari. #ANSA pic.twitter.com/WBVhSBtC0a
— Agenzia ANSA (@Agenzia_Ansa) January 8, 2025
ANNUNCIO A SORPRESA DEL GOVERNO MELONI: “CECILIA SALA È LIBERA, STA PARTENDO DALL’IRAN”
Poco prima delle 11.30 ora italiana, l’annuncio che una famiglia (e un Paese intero) attendeva da Natale: Cecilia Sala è stata liberata dall’Iran dove era detenuta dallo scorso 19 dicembre 2024. Un annuncio a sorpresa con la stessa Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che prima ha voluto informare telefonicamente i genitori e poi ha diffuso la nota di Palazzo Chigi per annunciare la liberazione della giornalista e podcaster inviata di guerra: «l’aereo è decollato da Teheran pochi minuti fa», recita la nota del Governo che pone così fine al “breve” ma molto intricato caso internazionale sull’asse Italia-Iran-USA.
Cecilia Sala è stata liberata dalle autorità iraniane e imbarcata sull’aereo messo a disposizione dal Governo italiano per il rientro immediato nel nostro Paese: Meloni ringrazia l’enorme lavoro dell’intelligence e dei canali diplomatici che da prima di Natale erano stati attivati per provare a liberare la giornalista incarcerata senza un motivo formale effettivo (accusata di “violazione della legge islamica”, senza però motivare alcunché). Come ha scritto la Presidente del Consiglio su X, Meloni ha telefonato direttamente ai genitori per anticipare la notizia che attendevano da tempo: «Voglio esprimere gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile il ritorno di Cecilia, permettendole di riabbracciare i suoi familiari e colleghi».
È in volo l’aereo che riporta a casa Cecilia Sala da Teheran.
Grazie a un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence, la nostra connazionale è stata rilasciata dalle autorità iraniane e sta rientrando in Italia. Ho informato personalmente i genitori della giornalista…— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) January 8, 2025
L’ARRESTO, IL CASO INTERNAZIONALE, IL VOLO DA TRUMP, ORA LA LIBERAZIONE: FINISCE FINALMENTE IL “CASO CECILIA SALA”
L’aereo di Cecilia Sala atterrerà a Roma Ciampino (l’aeroporto militare della Capitale) alle 15.30 oggi pomeriggio, mercoledì 8 gennaio 2025: il Ministro della Difesa Guido Crosetto, nel ringraziare l’operato della Premier Meloni («ha fatto un immenso lavoro») coinvolge anche l’intera squadra italiana dietro alla liberazione, dalla Farnesina con Tajani al Sottosegretario Mantovano, fino ai servizi di sicurezza e l’interlocuzione internazionale. Il papà di Cecilia, Renato Sala, all’ANSA racconta della felicità enorme nel ricevere la telefonata di Meloni sulla liberazione della figlia, «non vedevo un orizzonte, ma confidavo nella forza di Cecilia, sono orgogliosa di lei. Il Governo ha fatto un lavoro eccezionale».
Arrestata il 19 dicembre appena poche ore prima l’aero di ritorno verso l’Italia dopo un lungo reportage di lavoro sulle condizioni dell’Iran di oggi, Cecilia Sala è stata bloccata e mandata subito nel carcere di Ervin a Teheran, dentro la cella di isolamento in condizioni disumane inquietanti. 20 giorni di carcere, con un’unica accusa «violazione delle leggi islamiche iraniane», ma senza dire in quale punto e con che tipo di violazione. Fin da subito è parso evidente il collegamento – poi di fatto confermato anche dall’ambasciata di Teheran a Roma – con l’arresto tre giorni prima dell’ingegnere iraniano Mohamed Abedini, bloccato a Milano Malpensa dopo il mandato di cattura internazionale disposto dagli Stati Uniti. Al netto della nota del Regime degli Ayatollah che giura non sia stata «una ritorsione», la vicenda di Cecilia Sala sembrava nettamente bloccata dalla mancata estrazione in Iran di Abedini. La visita lampo dopo Capodanno in Florida della Presidente Meloni, per incontrare il Presidente eletto Donald Trump, aveva posto come obiettivo proprio la discussione sul “caso Sala”: nella visita a Palazzo Chigi con la mamma di Cecilia Sala, il Governo aveva promesso alla famiglia una soluzione in tempi rapidi e con tutta la delicatezza e segretezza della missione complessa. L’epilogo è il più felice possibile, la giornalista sta tornando in Italia: al netto di che fine farà il “caso Abedini” e quale ripercussioni si avranno nei rapporti con Medio Oriente e Stati Uniti, il successo della diplomazia italiana è innegabile, come garantito dal papà della giornalista nel ringraziare Governo e 007.