La cedolare secca 2024 ha registrato dei numeri interessanti “anti evasione”. Un risultato dovuto principalmente al fatto che il Governo ha appiattito la tassazione in questi ultimi anni. Analizzando l’ultimo rapporto stilato dal ministero dell’economia il tax gap sui canoni d’affitto è stato abbassato del 58%.
Questa tassa più appiattita ha rallentato l’incentivo all’evasione fiscale, riuscendo a raggiungere il minimo storico e totalizzando il 2,9%. Ottimi risultati anche dall’entrata in vigore (nel 2015) del regime forfettario, che ha permesso alle piccole partita IVA di avviare un’attività imprenditoriale alla minor tassazione.
Cedolare secca 2024: un abbattimento importante sull’evasione
I dati sulla cedolare secca 2024 hanno restituito un risultato importante su quella che oggi è una piega per il nostro Paese: l’evasione fiscale. Nell’ultimo quinquennio (dal 2017 al 2021) la percentuale di evasione è stata ridotta dell’80%.
Il report in questione riporta il grande divario proveniente dai redditi fondiari, che è riuscito a passare da più di un miliardo di euro nel 2017 ai 222 milioni di euro conseguiti nel 2021. Rispetto al 2020 parliamo di un gap del –58% per una riduzione complessiva di 300 milioni di euro.
La flat tax della cedolare secca ha permesso ai proprietari delle abitazioni di poter sottoscrivere dei contratti al 10% (a patto che il canone è concordato) oppure al 21% in caso di imposta sostitutiva ordinaria.
Questa agevolazione è permessa soltanto ai contratti di affitto abitativi, in quanto per quelli commerciali non sussiste l’esigenza di una minor tassazione, ma soltanto di poter dedurre il costo del canone (che produce un vantaggio più impattante).
Il grande aiuto del forfettario
Oltre alla cedolare secca, anche l’entrata in vigore del regime forfettario ha portato ad una forte riduzione dell’evasione fiscale. I lavoratori autonomi potendo pagare meno tasse, sarebbero meno propensi all’evasione e dunque più gettito fiscale per lo Stato.
Non mancano di certo i “furbetti” che arrecano danni al fisco, come ad esempio l’aumento dei falsi forfettari che hanno potuto godere degli stessi benefici del regime agevolato pur non avendone diritto.