Un vero e proprio giallo quello della morte di Cedric Tornay, il vicecaporale delle Guardie svizzere accusato del duplice omicidio del comandante Alois Estermann e della moglie Gladys Meza Romero, avvenuto il 4 maggio 1998. Per vederci chiaro, Gianluigi Nuzzi di Quarto Grado si è recato personalmente a Parigi, dove ha incontrato Luc Brossolet, avvocato della mamma di Cedric, che non ha mai creduto alla versione del suicidio: “Questo è il proiettile che è stato dato alla signora, ed evidentemente per noi non è il proiettile che ha ucciso Cedric. Ci sono molti buchi neri in questa vicenda, ma dal mio punto di vista c’è un aspetto scientifico molto importante. Abbiamo la prova che Cedric non era nella posizione dichiarata dal Vaticano quando è morto. Questo è molto importante, perché tutta la versione del Vaticano sostiene che Cedric si sarebbe suicidato quando era in ginocchio e che il proiettile è finito nel soffitto. Questo è impossibile, perché Cedric aveva la testa all’indietro. Abbiamo la certezza che le cose non solo non sono andate come ha detto il Vaticano, ma anche che Cedric non si è suicidato”. A sostegno di questa ipotesi, l’avvocato cita due particolari: il proiettile, consegnato alla famiglia dal giudice istruttore, non presenta alcun segno tangibile di un’esplosione; e l’orologio da polso rotto, secondo il legale, nel corso di una colluttazione.



CEDRIC TORNAY, LA MAMMA: “NON FU SUICIDIO”

Il programma Quarto Grado ha voluto parlare anche con Muguette, la mamma di Cedric Tornay: “Io non ho nessun documento del Vaticano che affermi che Cedric è stato ucciso. Mi è semplicemente stato detto che Cedric è stato ritrovato morto in una stanza in compagnia di altre due persone: è tutto quello che so”. Secondo la versione che il Vaticano comunica già il giorno successivo agli spari avvenuti nel cuore di San Pietro, con il bollettino numero 184, alla base del delitto vi sarebbe un raptus di Cedric, il quale, deluso per una mancata promozione ed eccitato dall’uso di marijuana, avrebbe fatto fuoco verso il superiore, promosso proprio quel giorno a comandante delle guardie svizzere preposte alla sicurezza del Papa, e la moglie venezuelana, prima di togliersi la vita. Mamma Muguette, però, fa eseguire l’autopsia da alcuni consulenti svizzeri, che negano la presenza della cisti cerebrale che avrebbe scatenato il raptus omicida. In più c’è una lettera, che sarebbe stata scritta da Cedric prima della strage, che Muguette ha potuto ricevere soltanto dopo aver sottoscritto davanti ad un giudice pontificio che si trattava effettivamente della scrittura del figlio. Successivamente, però, la donna ha notato alcuni errori grossolani, come le date del periodo di addestramento, o il grado di ufficiale di Estermann: “Come puoi uccidere due persone, suicidarti, e poi scrivere: un bacione alla mamma più brava del mondo”? E’ solo una delle incongruenze notate da Muguette:



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