Dopo aver già annunciato nei giorni scorsi la «piena collaborazione» con il Governo per le prossime festività del Natale, oggi la Cei si è riunita in Consiglio Episcopale Permanente dopo le polemiche di questi giorni sulla possibilità di limitare o addirittura cancellare le celebrazioni religiose di Natale e Capodanno per i rischi derivanti dagli assembramenti. Nel messaggio di apertura letto da Monsignor Mario Meini, Vescovo di Fiesole e Pro-Presidente della Cei (in attesa della riabilitazione post-Covid del Presidente dei Vescovi italiani Gualtiero Bassetti) si ribadisce la necessità per la Chiesa di celebrare le Messe a Natale e per tutto il mese di dicembre, seguendo come sempre fatto finora le regole anti-Covid tramite protocollo rigidi e certificati; nello stesso tempo, si invita comunque a pensare a momenti di preghiera sia personale che comune attraverso le «possibilità concesse dalla tecnologia». Tradotto, dopo le linee guida della Commissione Europea (in uscita domani, ndr) che consigliano gli Stati Ue a ridurre laddove possibile le celebrazioni, se non proprio a vietare «la celebrazione delle messe», la Conferenza Episcopale Italiana non prende una decisione netta e rimette in questo modo al prossimo Dpcm del Governo Conte la scelta finale su come normare gli afflussi nelle chiese nelle Messe di Natale e dell’Ultimo dell’Anno. Per il momento l’indirizzo dell’esecutivo è quello di mantenere un coprifuoco alle ore 22 anche per i giorni di Natale e Capodanno, il che imporrebbe ad anticipare le celebrazioni di mezzanotte che tradizionalmente vengono svolte in molte parrocchie del Paese.
L’INVITO DELLA CEI PER IL NATALE
«In questi giorni ha avuto notevole risonanza mediatica la questione degli orari delle celebrazioni natalizie, particolarmente l’ora della Messa nella notte di Natale», ha spiegato Mons. Meini aprendo il Consiglio Episcopale straordinario, «Se le liturgie e gli incontri comunitari sono soggetti a una cura particolare e alla prudenza, ciò non deve scoraggiarci: in questi mesi è apparso chiaro come sia possibile celebrare nelle comunità in condizioni di sicurezza, nella piena osservanza delle norme». Per questo motivo, spiega ancora la Cei citando il recente “Messaggio alle comunità cristiane in tempo di pandemia” «Siamo certi che sarà così anche nella prossima solennità del Natale e continuerà ad essere un bel segno di solidarietà con tutti». Resta però aperta la “finestra” in merito ai consigli dati dall’Europa in alternativa al divieto delle messe, ovvero le celebrazioni in forma tecnologica come dirette tv o streaming web: « i tempi di Avvento e Natale costituiscono un’occasione favorevole per trovare spazi di preghiera, capaci di sostenere e dare senso alla vita quotidiana. Preghiera individuale e comunitaria, comunque intensa, eventualmente anche utilizzando alcune possibilità offerte dalle tecnologie digitali», scrive il Pro-Presidente Cei Meini.