Celeste Palmieri è stata uccisa dall’ex marito, con il quale aveva cinque figli. Le due figlie più grandi, Adriana e Giuseppina, ospiti de “I Fatti Vostri” raccontano il dramma che ha colpito la loro famiglia. “Il sistema del braccialetto non funziona. Mia madre era entrata nel supermercato e si è incrociata con mio padre e il braccialetto elettronico avrebbe dovuto suonare ma così non è stato. Allora lei ha chiamato la polizia ma nel tempo che lei ha impiegato per fare la spesa, lui si è armato e l’ha uccisa” racconta Giuseppina.



Adriana spiega: “Non era la prima volta che ci provava ma stavolta ci è riuscito. Quel braccialetto è una cosa inutile, non è possibile che a 150 non abbia suonato”. Secondo le due ragazze, rimaste senza la mamma, è sbagliato proprio il funzionamento di quel braccialetto: “Anche se fosse a un chilometro, la polizia non fa in tempo ad arrivare. È sbagliato il funzionamento“.



Celeste Palmieri, le figlie: “Papà? Con mamma era possessivo e violento”

Adriana e Giuseppina, figlie di Celeste Palmieri, uccisa dall’ex marito nonostante il braccialetto elettronico, raccontano: “Lui entrava in casa nonostante il divieto. Mamma aveva paura ma voleva rispettare la giustizia quindi non cambiava la serratura per questo. Non appena lei si allontanava, lui entrava in casa. Lei è affidata allo Stato al 100% e ora si trova al cimitero”. Le due giovani, affrante dal dolore, raccontano: “Nessun figlio spera in una conclusione del genere anche se sapevamo che mio padre era pericoloso“.



Descrivendo il padre, le ragazze dicono: “Con noi figli era molto buono, ma con mamma era possessivo all’esagerazione. Non la faceva lavorare, non voleva che andasse dalla madre. Era una cosa patologica” spiegano le due figlie di Celeste Palmieri, che più volte l’hanno accompagnata dai carabinieri a fare denuncia. “Erano innumerevoli per tantissime cose”, raccontano. Le due ragazze descrivono la mamma come “un angelo. Era uno spettacolo infinito. Lei perdonava papà nonostante tutto quello che lui facesse. Mamma ci ha sempre abituati a perdonarlo perché diceva ‘Quello che fa a me, non lo fa a voi figli’. Ma noi avevamo dentro un dolore immenso ogni volta che lei subiva qualcosa”.