Sono sempre di più i paesi nel mondo che stanno implementando norme e regolamenti per impedire l’uso del cellulare in classe agli studenti, accusandolo di essere una fonte di distrazione non irrilevante. Secondo un report dell’Unesco, infatti, sono circa un quarto del totale i paesi che stanno vietando i cellulari nell’orario scolastico, tra i quali la Spagna, il Belgio e il Regno Unito, e recentemente anche l’Italia. Così, nei primi tre paesi, dopo alcuni mesi di divieto dell’uso del cellulare in classe sono riusciti si è riusciti ad appurare che l’assenza della fonte di distrazione era associata ad un generale miglioramento della resa didattica degli studenti.



Gli studi sull’uso del cellulare in classe

Due recenti studi sull’uso del cellulare in classe ha fatto un ulteriore passo avanti, confermando ancora una volta il suo ruolo di distrazione, ma anche l’effettiva durata della perdita di concentrazione. In un primo test condotto in 14 diversi paesi nel mondo, sugli studenti delle scuole pre-primarie e superiori, ha confermato che la sola presenza dello smartphone nelle vicinanze dell’alunno è associata ad una riduzione delle funzioni cognitive, che aumenta ulteriormente nel momento in cui si riceve una notifica.



Un secondo studio, invece, ha appurato l’entità di quella distrazione associata all’uso del cellulare in classe. Alla ricezione di una singola notifica, anche irrilevante, lo studente perde completamente la concentrazione, con l’esito di impiegare fino a 20 minuti prima di riuscire a riacquisirla, sempre che nel mentre ovviamente non riceva una seconda notifica. Tuttavia, entrambi gli studi ci hanno tenuto a precisare che non necessariamente il cellulare in classe è una distrazione, ma che lo diventa in base all’uso che se ne fa. Secondo l’Unesco, anzi, le nuove tecnologie (smartphone inclusi) possono essere ellulare in classe, oppure nell’esecuzioni dei compiti a casa, tanto al fine di acquisire più facilmente e rapidamente nuove informazioni in merito ad un dato argomento, quando per insegnarne un metodo di utilizzo responsabile, fine tanto alle ore accademiche, quanto a quelle libere a casa.

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