Matteo Salvini sapeva o non sapeva dell’incontro all’Hotel Metropol tra tre funzionari del Cremlino (ancora “misteriosi”, non rilevati dalle indagini della Procura di Milano) e i tre italiani Gianluca Savoini, Gianluca Meranda e Francesco Vannucci? Il dubbio instillato sulla lunga e ancora “oscura” inchiesta dei fondi dalla Russia verso la Lega, il cosiddetto Russiagate: secondo il retroscena ricostruito da Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera di oggi, la sera precedente quel 18 ottobre 2018 il Ministro Salvini cenò con Savoini: 24 ore dopo ci sarebbe poi stato il vertice “misterioso” all’Hotel Metropol, ma nella cena precedente il Presidente di Lombardia-Russia fu a tavola con il leader leghista. «Con loro, al ristorante Rusky all’ 85esimo piano del grattacielo Eye, c’ erano altre sei persone. Qualche ora prima, al termine del convegno organizzato all’ hotel Lotte da Confindustria Russia, il leader leghista ebbe invece un incontro coperto dalla “massima riservatezza”, spiega la Sarzanini su fonti non ben precisate ma che mettono in dubbio ancora una volta la versione di Salvini che dal primo momento sostiene di non sapere nulla della presunta “trattativa” dei tre italiani su eventuali 65 milioni di dollari alla Lega tramite vendita di carburante Eni. Salvini in quei giorni era a Mosca per partecipare all’assemblea di Confindustria Russia ma dopo il vertice decise di fermarsi a cena cui partecipò, pare, anche Savoini.



COSA HA FATTO SALVINI PRIMA DELL’INCONTRO AL METROPOL?

Secondo il settimanale L’ Espresso – che domenica uscirà in edicola con altri dettagli in merito al presunto Russiagate-Moscopoli – si era ipotizzato che Salvini abbia visto Dmitry Kozak, vice primo ministro russo con delega all’ energia che non può entrare in Europa perché inserito nella lista dei politici sanzionati dall’Ue. Fino ad ora Salvini ha sempre glissato su quegli incontri della sera prima del Metropol «Ho incontrato tantissimi esponenti del governo russo, adesso non mi ricordo se nella notte del 17-18, ma ho incontrato tanti ministri, tanti sottosegretari, tanti imprenditori, ma lo faccio sempre quando vado all’ estero», ripeteva mesi fa il vicepremier quando uscirono le prime inchieste de L’Espresso. Secondo la Sarzanini, a tavolo con Salvini quella sera vi furono Savoini, il presidente di Confindustria Russia Ernesto Ferlenghi, il direttore di Confindustria Russia Luca Picasso, il consigliere strategico di Salvini Claudio D’ Amico, che con Savoini condivide la gestione dell’associazione Lombardia-Russia. Quando è esploso il caso per l’audio pubblicato da Buzzfeedl, Salvini ha ripetuto che di quel vertice al Metropol, avvenuto 12 ore dopo la cena al tavolo di Mosca, non ne sapeva nulla: ma ancora in questi giorni Fabrizio Candoni, fondatore di Confindustria Russia (non presente alla cena, ndr) ha raccontato di essere stato invitato anche lui «all’ hotel Metropol e a Salvini, che era stato invitato anche lui, ho sconsigliato di andare». L’accusa è chiara, Salvini avrebbe dovuto sapere di quella visita di Savoini con i funzionari del Cremlino eppure in primis ha deciso di non andare e in secundis lo ha poi negato pubblicamente. L’inchiesta continua, in attesa che lo staff del Ministro possa risolvere questo “dubbio” avanzato ancora oggi su tutti i quotidiani.

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