Le ceneri dei defunti possono essere riutilizzate? La notizia sensazionale giunge dagli Stati Uniti d’America, grazie a un servizio della BBC che ha illustrato le modalità e le “destinazioni d’uso” dei resti successivi alla cremazione delle salme. La notizia è stata riportata in Italia dalla testata giornalistica “Huffington Post”, che ha spiegato che, dall’altra parte dell’Atlantico, esistono alcune realtà aziendali specializzate proprio nel dare nuova vita alle ceneri, come, ad esempio, la “Eternal Reef”, situata in Florida: essa dà l’occasione ai suoi clienti di inserire le ceneri del parente defunto in blocchi di cemento, tesi a dare vita a una barriera corallina artificiale che sarà installata sulle coste.



George Frankel, amministratore delegato di Eternal Reef, ai microfoni della BBC ha asserito: “La pandemia di Covid-19 ha incrementato l’interesse. Credo che abbia aperto molte persone al concetto di sepoltura alternativa”. Lo testimoniano i numeri, che evidenziano come, dall’anno scorso, oltre duemila barriere coralline dell’Eternal Reef siano state posizionate in 25 luoghi sulla East Coast degli USA.



CENERI DEFUNTI: DALLE LAMPADE AL COMPOSTAGGIO

Il riutilizzo delle ceneri dei defunti non è al momento previsto né sperimentato in Italia, ma dagli USA giungono notizie interessanti a tale riguardo. Oltre alle barriere coralline, c’è la pratica del compostaggio, con la ditta Recompose di Seattle che prevede la dispersione dei resti in natura per arricchire boschi e giardini. “Le preoccupazioni inerenti i cambiamenti climatici sono state un fattore determinante e il motivo per cui tantissime persone hanno già hanno espresso interesse per il servizio”, ha dichiarato Katrina Spade, amministratore delegato e fondatrice, le cui parole sono state riprese dall’Huffington Post. “Quando morirò vorrei poter restituire ciò che resterà di me a questo pianeta, che mi ha protetta e sostenuta per tutta la vita”. Infine, sono state lanciate le urne illuminate, a mo’ di lampade, e il lancio di lanterne nel cielo. Soluzioni neppure lontanamente contemplate in Italia, ove però la cremazione è ormai scelta da più di 3 persone su 10, con un incremento del 1.300% negli ultimi 30 anni. Un trend dunque in aumento, in attesa che anche il nostro Paese apra a innovazioni simili a quelle presenti negli Stati Uniti d’America.

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