E’ boom della radiovisione o della visual radio, in Italia. Stando ad un’indagine pubblicata dal Censis dal titolo “La transizione verso la radiovisione”, sono ben 19 milioni gli italiani che seguono programma radiofonici in formato video, che sia attraverso il televisore, lo smartphone o il proprio personal computer. Un boom anche grazie alla pandemia di covid, visto che nel corso dell’ultimo anno, in concomitanza appunto con l’esplosione del coronavirus, gli spettatori dei canali tv delle radio sono cresciuti dell’8%.



“Sono numeri che dimostrano – sottolinea il Censis – che la radio è riuscita a rigenerarsi nel tempo, ibridandosi con gli altri media e sintonizzandosi sui nuovi stili di vita degli italiani, adattandosi ai tempi e alla vita di fasce di pubblico trasversali per età, condizione economica e status sociale”. Nel corso del primo lockdown quasi un italiano su tre, precisamente il 30.5%, si è informato almeno una volta al giorno sull’emergenza e sulle regole da rispettare attraverso la radio, mentre il 30% dei radioascoltatori ha ascoltato la radio in casa per più tempo rispetto al 2019.



CENSIS, BOOM RADIOVISIONE, RTL 102.5: “ABBIAMO ANTICIPATO I TEMPI”

Ma come detto sopra, è l’aspetto radiovisione che sorprende, con circa 19 milioni radio-tele spettatori, e di questi, ben 11 milioni che seguono i canali radio tv attraverso la televisione, non in streaming. “La visual radio – spiega il Censis – è fortemente in sintonia con le aspettative degli italiani”. Più della metà degli italiani ha dichiarato di voler maggiori possibilità di fruire contenuti radiofonici in formato video, mentre il 50% di chi segue la radiovisione la trova piacevole. Fra i canali radio tv più visti vi è quello di Rtl 102.5, fra le prime emittenti radiofoniche a sperimentare la televisione: “Lo studio del Censis – le parole di Lorenzo Suraci, numero uno di Rtl 102.5 – dimostra quanto e come il lavoro di Rtl 102.5 abbia anticipato i tempi e le forme prese poi dal mercato, ponendosi all’avanguardia nell’efficacia della trasmissione e nella valorizzazione degli inserzionisti pubblicitari”. Suraci parla di “Nascita di un prodotto completamente nuovo, capace di portare i contenuti, contemporaneamente, su tutte le piattaforme di trasmissione, liberando l’ascoltatore dalla dipendenza di questo o quel mezzo e mettendolo in grado di seguire in ogni condizione e luogo”.

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